Massimo Kaufmann – The Golden Age

Informazioni Evento

Luogo
MAMBO - MUSEO D'ARTE MODERNA DI BOLOGNA
Via Don Giovanni Minzoni 4, Bologna, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

martedì, mercoledì e venerdì 12.00 – 18.00
giovedì, sabato, domenica e festivi 12.00 - 20.00

Vernissage
24/05/2012

ore 19

Biglietti

Intero 6 €; ridotto 4 €

Editori
PREARO EDITORE
Artisti
Massimo Kaufmann
Generi
arte contemporanea, personale

Attraverso questo formato, inaugurato nel gennaio 2012 con un progetto di Marco Gastini, il museo intende valorizzare la donazione di opere alla propria Collezione Permanente attraverso un momento espositivo focalizzato sulla contestualizzazione dell’artista e del suo lavoro in un più ampio e articolato percorso di carattere scientifico e didattico.

Comunicato stampa

Il MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna dedica a Massimo
Kaufmann (Milano, 1963) il secondo appuntamento del ciclo Prospettive.
Nuovi percorsi nelle Collezioni del MAMbo. Contrappunti con una mostra
intitolata The Golden Age, visibile dal 25 maggio al 2 settembre 2012.
Attraverso questo formato, inaugurato nel gennaio 2012 con un progetto di
Marco Gastini, il museo intende valorizzare la donazione di opere alla
propria Collezione Permanente attraverso un momento espositivo
focalizzato sulla contestualizzazione dell’artista e del suo lavoro in un più
ampio e articolato percorso di carattere scientifico e didattico.
La generosa donazione del trittico Cecità (olio su tela, 2009) conferma la
presenza di Massimo Kaufmann nelle Collezioni del MAMbo, in particolare
nella sezione Focus on Contemporary Art dedicata alle ultime
generazioni dell’arte italiana, per la quale nel 2008 era stata acquisita
l’opera The Golden Age, un dittico olio su tela realizzato a New York in cui
si dispiega una rilettura astratta del paesaggio urbano ispirata
dall’osservazione attraverso le grandi finestre dello studio dell’artista.
Dal titolo di questa opera, in cui si richiama ironicamente l'idea del
raggiungimento dello stato di grazia di una civiltà presagendone la sua
decadente trasformazione, mutua denominazione lo speciale
approfondimento con cui il MAMbo è lieto di presentare al pubblico il
trittico del 2009 unitamente a una selezione di lavori che documentano
gli esiti più recenti nella produzione dell’artista milanese.
Protagonista della scena artistica italiana già dalla seconda metà degli
anni ’80, dopo aver lavorato con i dispositivi linguistici della trasparenza e
del mimetismo in una continua e raffinata manipolazione della realtà,
nell’ultimo decennio Massimo Kaufmann orienta la propria ricerca verso
una dedizione a valori pittorici, ritrovando temi che nel passato erano
stati affrontati con materiali meno tradizionali, come i disegni di silicone
su tulle, i disegni con la macchina da scrivere.
L’artista sceglie di operare unicamente su supporti di diverse dimensioni,
superfici singole o composizioni articolate in dittici e trittici, agendo sulla
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tela o sulla carta con pennellate da cui prendono vita forme cellulari di
colore pulsante, atomi nebulosi - talvolta più densi talaltra più radi -
disposti in modo calibrato, spesso secondo ordini geometrici da cui irradia
una luce iridescente che schiude l’occhio dello spettatore verso un
universo pulviscolare fatto di astrazione e ornamento decorativo.
Esigenze apparentemente opposte trovano mediazione in una pittura in
cui pensieri astratti e simboli si materializzano in forma tangibile
attraverso il veicolo emozionale del colore.
La dimensione cognitiva ed emotiva della sua pittura, distante da intenti
narrativi e didascalici, appare particolarmente evidente nel ciclo dei
lavori intitolato Cecità, cui appartiene il trittico donato al MAMbo,
caratterizzato dal rigetto assoluto per l’immagine iconica.
Si tratta di opere che l’artista descrive come “quadri ciechi” di consistenza
tattile, tracciati con una tecnica della punteggiatura che evoca l’alfabeto
Braille utilizzato dalle persone non vedenti. Il linguaggio allusivo di queste
immagini annulla ogni possibilità di identificare i soggetti, offrendo infinite
possibilità di interpretazione per punteggiature, mappe, reticoli, texture
che esplodono in un crescendo ritmico e musicale.
Proprio al tema del tempo come ritmo sembra ritornare incessantemente
la poetica di Massimo Kaufmann, fino a costituire la cifra artistica decisiva
della sua produzione realizzata nell’ultimo decennio, in cui si cimenta in
un estenuante esercizio della pittura dall’aspetto performativo sempre più
centrale.
La ripetizione del gesto minimale diviene una sorta di pratica mistica
rivolta a esaltare la bellezza di un tempo perso, ritrovato, scandito e
indagato in una raffinatissima riflessione formale e teorica. Alla
proliferazione molecolare del colore, l’artista affida infatti il tentativo di
tradurre sulla tela la condizione esistenziale del tempo liberamente
articolato come in una partitura musicale, alla ricerca di una coincidenza
possibile tra il ritmo compositivo dell'esecuzione e il tempo della
percezione.
In questi esiti, il gesto artistico di Massimo Kaufmann eccede lo specifico
pittorico insinuandosi nella profonda essenza della vita per approdare al
conseguimento di un piacere estetico puro come priorità stessa dell'atto
creativo.
Durante l’intero periodo di apertura della mostra, ogni seconda domenica
del mese alle h 18.00 il Dipartimento educativo MAMbo propone visite
guidate alla Collezione Permanente con un focus speciale dedicato a
Massimo Kaufmann.
2
Ingresso € 4 a persona più ingresso alla Collezione Permanente (€ 6
intero, € 4 ridotto), minimo 6 max 30 persone. Per info e prenotazioni: tel.
+39 051 6496652 (dal lunedì al venerdì, h. 10.00–13.00); tel. +39 051 6496611
(dal sabato alla domenica h 10.00-17.00).
In occasione della mostra al MAMbo, Prearo Editore pubblica il volume
The Golden Age contenente un’intervista di Antonio Somaini a Massimo
Kaufmann, contributi di Gianfranco Maraniello e Riccardo Caldura, oltre a
un ampio apparato iconografico.
La conferenza stampa della mostra The Golden Age si svolge giovedì 24
maggio alle h 11.00 presso la Sala Conferenze del MAMbo, alla presenza
dell’artista.
Dalle h 19.00 alle h 21.00 ha luogo la vernice, con accesso libero alla
Collezione Permanente del museo.

BIOGRAFIA
Massimo Kaufmann (nato a MIlano nel 1963) vive e lavora tra New York e
Milano.
Attivo dalla fine degli anni '80 in quella generazione di artisti nati dopo il
1960 che si impone sulla scena italiana dopo le esperienze dell'Arte
Povera e della Transavanguardia.
Il suo lavoro si colloca fin dagli esordi in quella 'Scena Emergente'
documentata dal Museo Pecci di Prato nel 1990, nella quale una nuova
generazione nata al di fuori delle ideologie che hanno caratterizzato gli
anni passati, attraversa i medium più disparati, dall'installazione alla
pittura, dalla fotografia al video.
In quegli anni espone in numerose gallerie italiane: Studio Guenzani e
Studio Marconi a Milano, Lia Rumma a Napoli, Galleria Emilio Mazzoli a
Modena, Gianenzo Sperone a Roma. E' nel 1990 al Museo Pecci di Prato,
al Pac di Milano e alla Galleria d'arte Moderna di Bologna, musei presso i
quali vengono acquisite le sue opere.
Negli anni successivi alcune sue opere vengono acquisite dai seguenti
musei: a Parigi (Fondation Cartier) , Berlino, Martin Gropius Bau
(Metropolis) Amsterdam (De Appel) Vienna (Palais Lichtenstein,
Fondazione Ludwig) e a New York (Sperone-Westwater, Bronx Musem), a
Phoenix, Nizza (Musee d'Art Contemporaine) Roma Galleria Nazionale
d'arte Moderna, (Quadriennale 1996 e 2005 , Galleria Nazionale d'Arte
Moderna) , Milano (PAC, Triennale, Collezione Palazzo Reale), e nei musei
di Graz, Sarajevo, Tel Aviv. Pubblica numerosi articoli e saggi d'arte
contemporanea. (Riscoprire il Silenzio, Baldini Castoldi Dalai Editore,
2004).
Nel Biennio 2006-07 è docente presso le Accademie di Bergamo e Brescia.
Dal 2010 collabora con l'Accademia di Brera a Milano dove svolge dei
seminari sull'arte contemporanea.