Francesco Arena – Canzone (povera patria)
Nella performance Canzone (povera patria) un uomo colpisce con una smerigliatrice un palo di metallo provocando delle scintille brevi e lunghe, corrispondenti al punto e alla linea nell’alfabeto Morse. In questo modo l’uomo “scrive” il testo di Povera Patria, una delle canzoni più popolari di Franco Battiato, in cui l’autore rivolge all’Italia uno sguardo lucido e critico, esprimendo con parole dure il suo sdegno (“Povera patria! Schiacciata dagli abusi del potere di gente infame…”), ma lanciando anche un chiaro messaggio di speranza e riscatto (“Non cambierà, non cambierà sì che cambierà, vedrai che cambierà”).
Comunicato stampa
Nell’ambito di Poiesis 2012
la Fondazione Ermanno Casoli
presenta
Francesco Arena
Canzone (povera patria)
performance
a cura di Marcello Smarrelli
25 maggio ore 20 e 26 maggio ore 20:30
Fabriano, Chiostro di San Benedetto
In occasione della quinta edizione di Poiesis - il Festival di poesia, arte, musica, cinema e teatro in programma a Fabriano dal 25 al 27 maggio 2012 - la Fondazione Ermanno Casoli presenta la performance dell’artista Francesco Arena, dal titolo Canzone (povera patria) a cura di Marcello Smarrelli, direttore artistico della Fondazione. L’evento si svolge venerdì 25 maggio alle ore 20 e sabato 26 maggio alle ore 20.30, presso il Chiostro di San Benedetto.
Nei suoi lavori Francesco Arena riprende fatti e personaggi appartenenti alla storia italiana e internazionale più o meno recente, rielaborando elementi politici, religiosi e sociali per offrirne una nuova chiave di lettura. Avvalendosi spesso di tecniche artigianali, l’artista interviene su forme e materiali per creare opere scultoree e installazioni che riflettono su tematiche legate a vicende storiche sempre attuali e controverse.
Nella performance Canzone (povera patria) un uomo colpisce con una smerigliatrice un palo di metallo provocando delle scintille brevi e lunghe, corrispondenti al punto e alla linea nell’alfabeto Morse. In questo modo l’uomo “scrive” il testo di Povera Patria, una delle canzoni più popolari di Franco Battiato, in cui l’autore rivolge all’Italia uno sguardo lucido e critico, esprimendo con parole dure il suo sdegno (“Povera patria! Schiacciata dagli abusi del potere di gente infame…”), ma lanciando anche un chiaro messaggio di speranza e riscatto (“Non cambierà, non cambierà sì che cambierà, vedrai che cambierà”).
Com’è tipico della sua ricerca, Francesco Arena anche in questa occasione si confronta con un tema di scottante attualità, il lavoro, e sul valore che questo dovrà assumere in una visione futura del nostro Paese. L’azione al centro dell’atto performativo, compiuta da un operaio, ricrea lo stridore che invade le officine, costringendoci a portare le mani alle orecchie per alleviare il fastidio generato dal rumore. Il suono della smerigliatrice si perde nell’aria, il testo diventa un codice che vuole comunicare contenuti importanti, ma è come se l’ambiente fosse sordo, incapace di cogliere, al di là del rumore, il significato del messaggio veicolato.
“Promuovendo questo evento la Fondazione Ermanno Casoli” - afferma il vice Presidente Francesco Casoli - “intende sottolineare la centralità che il lavoro ha nella vita delle persone e nella costruzione di una società più giusta. Francesco Arena ci permette di riflettere su un tema che ha contraddistinto per anni l’identità di Fabriano e che ora più che mai ha bisogno di nuovi stimoli e nuove idee. È proprio con questo spirito che la Fondazione Ermanno Casoli sostiene da anni un dialogo attivo tra arte contemporanea e impresa, perché soltanto creando all’interno delle organizzazioni l’humus culturale adatto all’innovazione si può pensare di creare nuovo lavoro.”
Il luogo che ospita la performance, il Chiostro di San Benedetto, nella solenne bellezza e nel silenzio ricco di spiritualità dei suoi spazi, rievoca il rigore della vita dei monaci, scandita dalla regola benedettina “ora et labora”, in un perfetto equilibrio tra preghiera e attività manuale, sottolineando come il lavoro dell’uomo, nella sua ripetizione quotidiana, assuma il valore e la sacralità di una preghiera.
Canzone (povera patria) s’inserisce nel ricco programma di Poiesis, dedicato quest’anno alla “Grande Opera”, una metafora con cui unire i luoghi dell’anima e i luoghi fisici, un’affascinante trama che lambisce dimensioni filosofiche e che il Festival legge e interpreta secondo stile e sensibilità propri. “La Grande Opera è la cattedrale che lo scalpellino intravede nella pietra che sta lavorando, è l'unione degli estremi, ma rappresenta anche noi stessi”, sintetizza il direttore artistico Francesca Merloni.
Francesco Arena è nato a Mesagne (brindisi) nel 1978. Vive e lavora a Cassano delle Murge (Bari).
Principali mostre (selezione)
2012 – Riduzione di mare e Orizzonte, Galleria Monitor, Roma*; Trittico 57, Museion, Bolzano* 2011 - 00 ITALIA. Non c'è un'ombra nella quale scomparire, Il Filatoio di Caraglio, Caraglio (CN); Il bel paese dell’arte, GAMEC, Bergamo; Com’è piccola Milano, Peep Hole, Milano*; Pleure qui peut rit qui veut – Premio Furla 2011, Palazzo Pepoli, Bologna. 2010 - Temporaneo – contemporary art in the evolving city, organizaed by Nomas Foundation and IMF Foundation, Roma; Teste, Fondazione Ermanno Casoli, Fabriano (vincitore dell’XI edizione del Premio Ermanno Casoli)*; SI, Sindrome Italiana, Magasin, Grenoble; Practicing Memory – In the time of an all-engaging present, Fondazione Pistoletto, Biella; Art Statement, Art Basel, Basel*; Voices from Silence - Truth Unveiled by Time, Opdahl Gallery, Berlin; Linguaggi e Sperimentazioni. Giovani artisti in una collezione contemporanea, Mart, Rovereto; Cratere, De Vleeshal, Middelburg NL*; Les sculptures meurent aussi, Kunsthalle Mulhouse, Mulhouse. 2009 - 18.900 metri su ardesia, Galleria Monitor, Roma*.2008 - 3,24 mq, Nomas Foundation, Roma*.
* Mostre personali
La Fondazione Ermanno Casoli, dedicata alla memoria del fondatore di Elica, è nata nel 2007 con l’obiettivo di favorire il rapporto tra il mondo dell’arte e quello dell’industria promuovendo iniziative in cui l’arte contemporanea diventa uno strumento didattico e metodologico per realizzare ambienti di lavoro fortemente orientati all’innovazione. Fin dalla sua nascita la Fondazione ha sperimentato l’efficacia e l’utilità dell’arte per le aziende in termini non solo di innovazione, ma anche di coesione sociale e di identità, sviluppando due attività principali, che hanno ottenuto il Patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali: il Premio Ermanno Casoli e il programma di formazione aziendale E-STRAORDINARIO.