Holzwege Sentieri erranti
Arte svizzera dalla Collezione della Mobiliare
Comunicato stampa
HOLZWEGE
Sentieri erranti
Arte svizzera dalla Collezione della Mobiliare
Museo Cantonale d'Arte, Lugano
26 Maggio – 19 Agosto 2012
Conferenza stampa: venerdì 25 maggio 2012, ore 11.00
Inaugurazione: venerdì 25 maggio 2012, ore 18.30
Orari: martedì 14.00–17.00, da mercoledì a domenica 10.00–17.00, lunedì chiuso
Ingresso: CHF 12.-, AVS, studenti, gruppi CHF 8.-
Nata alla fine degli anni trenta del secolo scorso come collezione d’impresa, la collezione d’arte
della Mobiliare ha iniziato ad assumere a metà degli anni ottanta, su impulso dell’allora direttore
del Kunstmuseum di Berna Hugo Wagner, l’identità che ancora oggi la contraddistingue. Affidata
alla gestione di un curatore e arricchita da acquisizioni annuali decise da un’apposita commissione
artistica, la collezione, collocata nelle sedi di Berna e Nyon, si è così venuta sviluppando negli ultimi
trent’anni come una raccolta che documenta alcune delle tendenze che hanno caratterizzato l’arte
svizzera dagli inizi Novecento ad oggi, con particolare attenzione alle esperienze degli ultimi decenni.
A undici anni di distanza dalla mostra tenutasi al Kunstmuseum di Berna e dal catalogo realizzato
in collaborazione con l’Istituto svizzero di studi d’arte, l’esposizione promossa dal Museo
Cantonale d’Arte e curata da Elio Schenini, oltre ad offrire l’occasione per ammirare alcune opere
storiche di questa collezione (da Ferdinand Hodler a Félix Vallotton, da Cuno Amiet a Meret
Oppenheim, da Markus Raetz a Franz Gertsch), vuole presentare al pubblico un ampio panorama
delle opere entrate nella raccolta a partire dal 2000, consentendo così allo spettatore di
confrontarsi con gli sviluppi più recenti dell’arte contemporanea svizzera.Il titolo della mostra, Holzwege, rimanda al titolo, difficilmente traducibile, di una celebre raccolta di scritti
di Martin Heidegger, che nelle edizioni italiane alcuni hanno reso con Sentieri interrotti, altri con Sentieri
erranti. Nel loro significato primario gli Holzwege non sono altro che i sentieri che troviamo nei boschi,
sentieri nati in maniera casuale dal passaggio di legnaioli e cacciatori che si intrecciano e si disperdono
apparentemente senza meta nel fitto delle selve, interrompendosi spesso all’improvviso. Allo stesso
modo di un bosco attraversato da una molteplicità di sentieri, la mostra non si presenta come un tentativo
di sistematizzazione unitario e coerente, ma come una selezione di circa centoventi opere che si offrono
al nostro sguardo lungo una serie di percorsi frammentari ed erratici, che sembrano seguire la complessa
articolazione degli spazi espostivi del Museo Cantonale d’Arte, rivelando nuove possibilità di lettura e
inattese connessioni tra le opere che compongono la raccolta.
Le singole sezioni in cui si suddivide la mostra (organizzate sulla base di analogie tematiche o formali)
sembrano infatti ogni volta dare avvio a un percorso che però poi quasi inavvertitamente si interrompe,
lasciandoci per un attimo spaesati, prima che ci accorgiamo di esserci ormai già incamminati su di un
altro sentiero. Ed è proprio questa frammentarietà divagante il modo peculiare con qui questa mostra ci
conduce nell’irriducibile varietà dell’arte del nostro tempo. Del resto, come ci ha insegnato Heidegger, per
addentrarsi nella foresta dell’essere bisogna lasciare le strade battute e abbandonarsi al vagare errante
degli Holzwege. Quegli stessi Holzwege lungo i quali sembra invitarci a seguirlo Il taglialegna di Hodler,
emblema di questa raccolta, con cui si aprono non a caso questi percorsi nell’arte svizzera moderna e
contemporanea.
In occasione della mostra è stata realizzata una pubblicazione bilingue (italiano-tedesco) di 292 pagine,
con testi di Elio Schenini e Liselotte Wirth Schnöller e schede biografiche di Konrad Tobler. In appendice
al volume è riprodotto il catalogo di tutte le opere entrate a far parte della collezione dopo il 2000.