Mario Scudeletti

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA VANNA CASATI
Via Borgo Palazzo 42 interno, Bergamo, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
30/05/2012

ore 18.30

Artisti
Mario Scudeletti
Curatori
Ilaria Bignotti
Generi
arte contemporanea, personale

La mostra è un percorso espositivo di notevole lirismo che, rigorosamente pensata come site-specific, si snoda lungo gli spazi della galleria.

Comunicato stampa

Mario Scudeletti: conoscer - VI- CI- LI - TI - MI …: la mostra personale che inaugura mercoledì 30 maggio presso lo Studio Vanna Casati, curata da Ilaria Bignotti, è un percorso espositivo di notevole lirismo che, rigorosamente pensata come site-specific, si snoda lungo gli spazi della galleria.

La mostra si avvia con una carrellata dei noti volumi della enciclopedia “Conoscere” sui quali l’artista agisce e interviene con elementi pittorici e gestuali, provando a interrogarsi sul sapere in essi custodito e che fin da bambino leggeva con appassionata curiosità.

Attraverso l’operazione di ricreazione e riappropriazione dei volumi, Scudeletti suggerisce al pubblico che le teorie non sono leggi scritte capitolo per capitolo, ma visioni che si rinnovano, come la terra, le stagioni, le maree; come le squame dei rettili e i fiori in un prato.

Erede delle ricerche dell’arte povera e delle esperienze linguistiche degli anni Ottanta e Novanta del ‘900, da Stefano Arienti a Mario Airò a Eva Marisaldi che ha scritto per l’occasione un testo di lieve intensità, la sua indagine è cresciuta all’ombra dell’oggetto quotidiano senza subirne la malinconica bellezza, quanto piuttosto sentendone la fertile nostalgia.

Utilizzando la tecnica del collage, Scudeletti ha poi dato vita a “monstra” ferini, racchiudendoli tra lastre di vetro o lasciandoli scivolare su carte da lucido: animali che popolano un nuovo mondo e un nuovo sapere, scalzano la legge antropocentrica, nati dal suo sguardo metamorfico capace di trovare nelle squame della pelle di un coccodrillo le zolle desertiche.

L’ultima tappa del percorso espositivo ci porta nello spazio sottostante dove emerge la visione di un Fauno che appare e scompare ai nostri occhi: dietro le vesti satiresche è Samuele Cramer, al quale è permesso quasi tutto: può sentire “il cosmo che gira, gli alberi che respirano, le cose che sembrano essere sempre sul punto di rivelare qualche segreto attraverso splendori, terrori, nuvole dorate di ricordi, sospensioni biancastre che aumentano un certo disagio” ci avverte l’artista che così si sdoppia, moltiplica, perde e ritrova nel mondo da lui stesso creato, liricamente mutevole, al quale ci invita ad entrare, suggerendoci di contemplarlo con la stessa attenzione rapita che, da bambini, avevamo reggendo tra le mani un libro pieno di immagini…