Giorno per Giorno 2012 – Dall’eternità a qui
La terza edizione di Giorno per Giorno, progetto promosso dalla Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT nell’ambito di Contemporary Art Torino-Piemonte e coordinato da Artissima, invaderà la città: protagonisti saranno artisti, scienziati, musicisti, architetti, designer e scrittori, che daranno vita a conversazioni, workshop, lezioni e dialoghi d’autore.
Comunicato stampa
DALL’ETERNITÀ A QUI, GIORNO PER GIORNO 2012
Arte, scienza, culture contemporanee / dieci giorni di curiosità infinita
Torino, 30 maggio 2012 - Dal 19 al 30 giugno a Torino, Dall’eternità a qui proporrà un viaggio sospeso tra arte contemporanea e scienza. La terza edizione di Giorno per Giorno, progetto promosso dalla Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT nell’ambito di Contemporary Art Torino-Piemonte e coordinato da Artissima, invaderà la città: protagonisti saranno artisti, scienziati, musicisti, architetti, designer e scrittori, che daranno vita a conversazioni, workshop, lezioni e dialoghi d’autore.
«Giorno per Giorno, insieme a Resò e a ZonArte, è uno dei progetti che la Fondazione sostiene e promuove da tre anni – commenta Fulvio Gianaria, Presidente della Fondazione per l’Arte CRT. Questo appuntamento risponde perfettamente agli obiettivi che ci siamo posti: portare l’arte contemporanea fuori dalle mura dei musei e farla incontrare ad un pubblico il più ampio ed eterogeneo possibile. La fruizione dell’arte è uno degli scopi principali della Fondazione, insieme all’educazione, alla formazione e alla comunicazione, oltreché alle acquisizioni di opere, ed i nostri sforzi sono tutti rivolti verso la promozione del sistema dell’arte contemporanea del e per il territorio».
Dall’eternità a qui, ispirato al titolo del celebre saggio di Sean Carroll, edito da Adelphi, è curato da Gianluigi Ricuperati, scrittore, saggista e collaboratore delle pagine culturali di alcuni dei più importanti quotidiani nazionali.
«Giorno per Giorno è stato curato come un vero e proprio romanzo, fatto anche di idee oltre che di persone, storie, immagini e percorsi – dichiara Ricuperati. Nella compenetrazione totale dei linguaggi e dei saperi, tutta la curiosità si soddisfa in modo strutturato e profondo, ma anche meravigliato e istantaneo, come in certe soluzioni chimiche per le bevande. L’evento è la prova che si può fare un'operazione di alta qualità coinvolgendo tutti gli attori significativi del territorio e abbattendo le barriere disciplinari, provando a divertire il pubblico senza volgarizzare l'offerta».
Da quest'anno Giorno per Giorno cambia e diventa un vero e proprio festival culturale contemporaneo che, partendo dall'arte, coniuga diverse discipline umanistiche e scientifiche: architettura, letteratura, musica, fisica, astronomia, matematica e design. Dieci giorni di curiosità infinita con un concerto di musica elettronica, incontri pubblici, seminari e lezioni con ospiti internazionali: le migliori menti del mondo saranno a Torino per provare a porsi domande complesse e divertenti nel segno di una ricerca che sfrutta angolazioni di saperi differenti. Attraverso il dialogo e il confronto tra le diverse discipline, Giorno per Giorno si rivolge a un’ampia platea di esperti e curiosi, offrendo una fruizione e un coinvolgimento attivo del pubblico nei luoghi dell’arte. Tutti gli eventi saranno ad ingresso gratuito.
Il programma si snoderà attraverso le sedi del sistema dell’arte contemporanea del territorio: Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, GAM Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, Fondazione Merz, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo e PAV Parco Arte Vivente alle quali si affiancano il Circolo dei Lettori e il Museo Nazionale del Cinema. Al Museo Nazionale dell’Automobile e all’Accademia delle Scienze di Torino saranno ospitati i due grandi eventi che apriranno e chiuderanno il cartellone di Giorno per Giorno.
Al MAUTO l’evento di apertura, in programma martedì 19 giugno alle ore 21.30, è realizzato con la collaborazione di Xplosiva e sarà dedicato alla musica elettronica con la performance di Kode9, uno dei più amati musicisti della scena elettronica globale.
Martedì 20 giugno, al Castello di Rivoli, l’astrofisico Amedeo Balbi incontrerà le opere in mostra e costruirà un dialogo con l’artista tedesco Christoph Keller.
Giovedì 21, alle 18.30 alla Fondazione Merz, Giovanni Amelino-Camelia, fisico della meccanica quantistica, dialogherà con Gianluigi Ricuperati intorno alle opere di Marisa Merz, nella nuova mostra allestita nel museo, puntando l’occhio al cielo delle curiosità.
Ryan e Trevor Oakes, gemelli inventori di un nuovo modo di rappresentare lo spazio condurranno invece una lezione-seminario venerdì 22 alle ore 11 al PAV, mentre la sera dialogheranno con l’illustratore Matteo Pericoli, uno dei grandi talenti del "disegno che pensa".
Sabato 23, alle 18.30 alla Fondazione Sandretto, Ute Meta Bauer, Associate Professor al MIT e recentemente chiamata a dirigere la Scuola di Arti Figurative del Royal College of Art di Londra, incontrerà Stefano Boeri per discutere sulle gioie più autentiche e le trappole della transdisciplinarietà.
Lunedì 25 giugno il Cinema Massimo ospiterà Bill Morrison, regista statunitense che ha incantato le platee con il suo Decasia, presenterà insieme allo scrittore Lawrence Weschler il suo ultimo lungometraggio, Spark of Being, rivisitazione del Frankenstein di Mary Shelley.
Doppio appuntamento quello di martedì 26 alla Fondazione Sandretto: alle 18.30 Marco Rainò, architetto polistrumentale e curatore di “In:residence”, indagherà sul perché la pratica scientifica non entra nella tessitura ordinaria del "design”; alle 19 Gianluigi Ricuperati incontrerà Patricia Urquiola, designer di fama internazionale per dialogare su come reagire e come raccontare la propria avventura dentro e fuori il progetto.
Ai bambini di tutte le età è dedicato il laboratorio per bolle di sapone con Michele Emmer, matematico, artista e regista, mercoledì 27 alle 11 alla GAM mentre alle 18.30 la sua lezione, che comincia con un quadro di Luigi Veronesi e si perde nella collezione della Galleria, si conclude con una presentazione di Tomás Saraceno, artista e architetto, da sempre impegnato nell'elaborazione di modelli urbani e naturali futuristici e futuribili.
“Arte e scienza” è il titolo della lezione di Lawrence Weschler, scrittore finalista del Premio Pulitzer, in programma per giovedì 28 alle 18.30 al Circolo dei Lettori. Grazie alla collaborazione con l'Archivio Nazionale del Cinema d'Impresa di Ivrea, seguirà un saggio visivo curato da Francesco Bernardelli, critico d’arte, e un intervento del compositore Paul Beauchamp.
Venerdì 29 giugno, alle 18.30 alla Fondazione Sandretto, lo scrittore e critico d’arte Vincenzo Latronico incontra Marc-Olivier Wahler che ha diretto una delle più intriganti avventure istituzionali della contemporaneità recente.
L’evento di chiusura, alle 20 di sabato 30 giugno, sarà ospitato dall’Accademia delle Scienze (Sala dei Mappamondi) e vedrà Hans Ulrich Obrist, co-direttore della Serpentine Gallery di Londra, impegnato in un quartetto di interviste all’artista newyorkese Taryn Simon, allo scienziato bulgaro docente ad Harvard Dimitar Sasselov e all’artista torinese Piero Gilardi. Protagonista d’eccezione Gillo Dorfles.
Museo parallelo/ Collezione di parole
Giorno per Giorno sarà anche occasione per sperimentare un nuovo formato di avvicinamento del pubblico all'opera d'arte: tre protagonisti della nuova letteratura italiana – Camilla Baresani, Letizia Muratori e Giorgio Vasta – sono stati invitati a descrivere altrettante opere d'arte delle collezioni torinesi che in questo modo riceveranno in dono una didascalia d'autore. L'intento è di creare una “collezione di parole” con cui spiegare e raccontare l'arte di ieri e di oggi ad un pubblico sempre più vasto e diversificato. Le opere con cui gli scrittori si sono cimentati sono: Camilla Baresani in Trèfle di Dominique Gonzalez-Foerster, Letizia Muratori in Audience II, Florence di Thomas Struth e Giorgio Vasta in Senza titolo (Roma [Il Muro]) di Cy Twombly.
Camilla Baresani, Letizia Muratori e Giorgio Vasta saranno anche protagonisti dell'incontro con Gianluigi Ricuperati per discutere di letteratura e di arte, di sovrapposizioni e giustapposizioni, incastri e contrasti. L’incontro si svolgerà lunedì 25 giugno alle ore 18.30 presso il Circolo dei Lettori.
Giorno per Giorno – Dall'eternità a qui è stato l'occasione per pubblicare non un catalogo, ma un vero e proprio libro, in due edizioni separate per l'italiano e l'inglese. Il volume, disegnato da Marco Cendron / POMO, si rifà a Planète, la leggendaria rivista di realismo fantastico pubblicata in Francia negli anni '60. I relatori e i partecipanti alla manifestazione hanno contribuito con testi originali, con ristampe e con estratti, mentre personalità quali l'art director de Il Corriere della Sera Gianluigi Colin, l'artista Stefano Graziani e il bibliofilo Amedeo Martegani sono state invitate a produrre un contributo ad hoc per la pubblicazione. Naturalmente il libro contiene anche i testi scritti per il progetto del Museo Parallelo e le immagini delle opere cui le didascalie si riferiscono. Il libro è distribuito gratuitamente per tutta la durata della manifestazione presso tutti i luoghi che ospitano gli eventi.
Tra i contributi “fuori programma”, l'iconologa Silvia Urbini ha curato una selezione di immagini recenti e d'archivio, legate al tema dell'incontro tra arte e scienza, che sono state trasformate in un video, una ouverture per molti degli eventi di Giorno per Giorno 2012. Il video, della durata di due minuti circa, è musicato da O / One Circle, in collaborazione con Xplosiva.
L’ideazione e realizzazione dell’immagine grafica del progetto è stata curata da Marco Cendron / POMO, uno dei nuovi protagonisti del graphic design italiano ed europeo.
Da oggi è online il sito con il programma e i protagonisti: www.giornopergiorno.org.
CALENDARIO APPUNTAMENTI
martedì 19 giugno
Museo Nazionale dell'Automobile
Corso Unità d'Italia 40
21.30
Kode9 (musica)
in collaborazione con Xplosiva
concerto
Uno dei più amati musicisti della scena elettronica globale – produttore di Burial, inventore di generi, allibratore di scommesse su nuovi talenti – torna a Torino per un concerto gratuito in un luogo inaudito: the sound of science, direbbero i Beastie Boys del compianto Adam Yauch – e niente sembra più appropriato, visto che Kode9 è anche uno studioso che ha appena pubblicato un saggio sulla "guerriglia sonica" per la prestigiosa MIT Press di Boston.
mercoledì 20 giugno
Castello di Rivoli Museo d'Arte Contemporanea
Piazza Mafalda di Savoia, Rivoli
18.30
Amedeo Balbi (astrofisica)
Christoph Keller (arte)
lezione aumentata*
Amedeo Balbi è uno dei nomi più significativi del nuovo panorama scientifico italiano – ed è un grande divulgatore, una singolare combine di qualità di ricerca e qualità di insegnamento. Nel contesto del museo d’arte contemporanea più importante d’Italia, lo scienziato incontra le opere in mostra e costruisce un dialogo immaginario e molto concreto con Christoph Keller, artista tedesco che alla ricerca creativa, influenzata da una curiosità scientifico-esoterica, giustappone da sempre un acuminato percorso di riflessione critica e curatoriale.
giovedì 21 giugno
Fondazione Merz
Via Limone 24
18.30
Giovanni Amelino-Camelia (meccanica quantistica)
Gianluigi Ricuperati (letteratura)
lezione aumentata
Giovanni Amelino-Camelia, fisico, può vantare una perfetta assonanza tra nome e cognome, e non è poco, certo – ma è stato sul serio chiamato con quell’appellativo insostenibile, l’Einstein di oggi, quando lavorava negli Stati Uniti. È un cervello in fuga che ha deciso di fermare la fuga, e invertire il senso di marcia, tornando a insegnare in Italia. Passeggiando lungo le anse della nuova, magnifica mostra di Marisa Merz, Amelino-Camelia dialoga con Gianluigi Ricuperati letteralmente “intorno” alle opere dell’artista, puntando l’occhio al cielo delle curiosità.
venerdì 22 giugno
PAV Parco Arte Vivente
Via Giordano Bruno 31
11.00
Ryan & Trevor Oakes (arte/design)
workshop*
18.30
Ryan & Trevor Oakes (arte/design)
Matteo Pericoli (illustrazione)
conversazione*
Ryan e Trevor Oakes – gemelli disegnatori extraordinaire originari della West Virginia, inventori di un modo di rappresentare lo spazio e il paesaggio che potrebbe essere la prima grande invenzione dai tempi della prospettiva – imbastiscono una lezione-seminario aperta a pubblici di ogni età assieme a Matteo Pericoli, uno dei grandi talenti del "disegno che pensa" oggi in attività a qualsiasi latitudine, collaboratore del New Yorker e del New York Times.
sabato 23 giugno
Fondazione Sandretto Re Rebaudengo
Via Modane 16
18.30
Stefano Boeri (architettura)
Ute Meta Bauer (arte/teoria)
conversazione*
Quali sono le gioie più autentiche e le trappole peggiori della transdisciplinarietà? Ne discutono due abbattitori liberi dei confini tra le discipline, maestri contemporanei di dialogo furioso tra architettura, arte, saperi scientifici e umanistici: Ute Meta Bauer, ex Documenta, ex M.I.T. e ora in forza al Royal College of Arts di Londra, e Stefano Boeri, ex progettista, ex direttore di Domus e Abitare, teorico di fama mondiale e da un anno Assessore alla Cultura del Comune di Milano.
lunedì 25 giugno
Circolo dei Lettori
Via Bogino 9
18.30
Gianluigi Ricuperati
Camilla Baresani (letteratura)
Letizia Muratori (letteratura)
Giorgio Vasta (letteratura)
conversazione
Camilla Baresani, Letizia Muratori e Giorgio Vasta discuteranno di letteratura e di arte, di sovrapposizioni e giustapposizioni, incastri e contrasti.
Museo Nazionale del Cinema
Cinema Massimo
Via Verdi 18
21.00
Bill Morrison (cinema)
Lawrence Weschler (letteratura/teoria)
proiezione*
Bill Morrison, regista statunitense che ha incantato le platee critiche internazionali con il suo Decasia, presenta il suo ultimo lungometraggio, Spark of Being, rivisitazione del Frankenstein di Mary Shelley, un affascinate mix di spezzoni cinematografici e musiche del trombettista Dave Douglas, voce inquieta e originalissima del jazz, insieme a Lawrence Weschler, scrittore, saggista, staff writer del New Yorker per vent’anni, direttore dell'Institute for the Humanities della New York University, maestro riconosciuto della meraviglia intellettuale e dell’incontro tra i saperi.
martedì 26 giugno
Fondazione Sandretto Re Rebaudengo
Via Modane 16
18.30
Marco Rainò (architettura)
lecture
19.00
Gianluigi Ricuperati (letteratura)
Patricia Urquiola (design)
conversazione
Perché la pratica scientifica non entra per davvero a gamba tesa nella tessitura ordinaria di ciò che chiamiamo "design", ai quattro angoli del globo? Ecco il sommario contenuto della provocazione costruttiva lanciata da Marco Rainò, architetto polistrumentale e curatore di In:residence, uno dei più apprezzati laboratori di scoperta nel design di ricerca internazionale. Come reagire, e come raccontare la propria avventura dentro e fuori il progetto? Questo il tema della conversazione che Gianluigi Ricuperati conduce con la spagnola/italiana Patricia Urquiola, forse titolare della più bella avventura autoriale nel design contemporaneo, conosciuta e invitata in tutto il mondo a costruire spazi, oggetti e ambienti.
mercoledì 27 giugno
GAM Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea
Via Magenta 31
ore 11
Michele Emmer (matematica)
workshop
ore 18.30
Michele Emmer (matematica)
Tomás Saraceno (arte)
lezione aumentata
Michele Emmer, matematico, artista e regista, autore di saggi quali The Visual Mind e Bolle di sapone, e di numerosi film sulla relazione tra arti visive e matematica, propone un laboratorio per bolle di sapone e di pensieri dedicato ai bambini di tutte le età. La sua lezione aumentata, che comincia con un quadro di Luigi Veronesi e si perde nella collezione della GAM, si conclude con una presentazione di Tomás Saraceno, artista e architetto, da sempre impegnato nell'elaborazione di modelli urbani e naturali futuristici e futuribili.
giovedì 28 giugno
Circolo dei Lettori
Via Bogino 9
18.30
Lawrence Weschler (letteratura/teoria)
lecture*
19.30
Paul Beauchamp (musica)
Francesco Bernardelli (arte/teoria)
in collaborazione con l'Archivio
Nazionale del Cinema d'Impresa, Ivrea
lezione aumentata
“Arte e scienza”, sic et simpliciter, in tutta la sua frammentazione – ecco il titolo della lezione di Lawrence Weschler, autore de Il gabinetto delle meraviglie di Mr. Wilson, finalista premio Pulitzer, interamente incentrato su una formidabile wunderkammer contemporanea, sospesa a metà tra ciò che è possibile su un piano scientifico e ciò che è incredibile su un piano narrativo. A seguire, un saggio visivo curato da Francesco Bernardelli, critico d’arte, e un intervento del compositore Paul Beauchamp.
venerdì 29 giugno
Fondazione Sandretto Re Rebaudengo
Via Modane 16
18.30
Vincenzo Latronico (letteratura)
Marc-Olivier Wahler (arte/teoria)
conversazione*
Uno scrittore e critico d’arte incontra l’ex direttore di una delle più intriganti avventure istituzionali della contemporaneità recente: Vincenzo Latronico, autore di La cospirazione delle colombe, collaboratore del Corriere della Sera e di Frieze, in conversazione con Marc-Olivier Wahler, che ha gestito il Palais de Tokyo a Parigi e sta per iniziare una nuova vicenda curatoriale fra Europa e Stati Uniti.
sabato 30 giugno
Accademia delle Scienze di Torino
Sala dei Mappamondi
Via Accademia delle Scienze 6
20.00
Hans Ulrich Obrist (arte/teoria)
intervista*:
Piero Gilardi (arte)
Dimitar Sasselov (astronomia)
Taryn Simon (arte)
Gillo Dorfles (arte)
Al culmine dei dieci giorni di curiosità infinita Hans Ulrich Obrist, curatore svizzero e co-direttore della Serpentine Gallery di Londra, conduce un quartetto di interviste a quattro figure diverse per età, provenienza, storia e ambito espressivo: un’artista newyorkese, Taryn Simon, uno scienziato bulgaro che insegna ad Harvard, Dimitar Sasselov, il più riscoperto e scientificamente curioso tra i protagonisti della stagione poverista, Piero Gilardi. Protagonista d’eccezione è Gillo Dorfles. C’è poi un sottile sistema di echi, in questa sequenza di interviste torinesi: Taryn Simon sta lavorando sull’astronomia, che è la materia di studio ed elezione di Dimitar Sasselov, il quale ogni anno scopre decine di nuovi pianeti e ha appena pubblicato un libro intitolato Super Earths, e da anni collabora con artisti come Wolfgang Tillmans. La giornata conclusiva di Giorno per Giorno, come ogni explicit che si rispetti, è un riassunto e una promessa di contraddizione e coerenza – da qui all’eternità.
Museo parallelo / Collezione di parole
Camilla Baresani – PAV
Letizia Muratori – Castello di Rivoli
Giorgio Vasta – GAM
Giorno per Giorno sarà occasione per sperimentare un nuovo formato di avvicinamento del pubblico all'opera d'arte: tre protagonisti della nuova letteratura italiana - Camilla Baresani, Letizia Muratori e Giorgio Vasta - sono stati invitati a descrivere altrettante opere d'arte delle collezioni torinesi (rispettivamente Trèfle di Dominique Gonzalez-Foerster, Audience II di Thomas Struth, e Senza titolo (Roma [Il Muro]) di Cy Twombly). L'intento è di creare una collezione parallela, fatta soltanto di parole, con cui spiegare e raccontare l'arte di ieri e di oggi ad un pubblico sempre più vasto e diversificato.
Tutti gli eventi sono a ingresso gratuito
Eventi con asterisco: in inglese con traduzione simultanea.
IL CURATORE E I PARTECIPANTI
Vita e curiosità del curatore Gianluigi Ricuperati e dei partecipanti all’evento
IL CURATORE
Gianluigi Ricuperati (Torino, 1977)
Torinese, ha trentacinque anni ed è saggista e collaboratore delle pagine culturali di alcuni dei più importanti quotidiani nazionali. Ha pubblicato Il mio impero è nell'aria (Minimum Fax), suo romanzo d’esordio, La tua vita in 30 comode rate (Laterza), Fucked Up (Rizzoli) e Viet Now – La memoria è vuota (Bollati Boringhieri). Ha curato insieme a Marco Belpoliti il numero di Riga dedicato a Saul Steinberg. Nel 2007 e nel 2008, insieme a Stefano Boeri, ha diretto Festarch, il festival internazionale d’architettura di Cagliari. Nel 2009 è stato, con Stefano Boeri e Fabrizio Gallanti, co-direttore artistico di Urbania, festival internazionale di Urbanistica a Bologna.
I RELATORI
Giovanni Amelino-Camelia (Napoli, 1965)
Laureato in Fisica presso l'Università di Napoli nel 1989, ha conseguito il Ph.D. al MIT di Boston nel 1993. Ha occupato diverse posizioni post-doc all'estero e dal 2000 è ricercatore universitario presso l'Università di Roma La Sapienza, dove insegna Introduzione alla gravità quantistica. È uno dei principali studiosi italiani di questa disciplina ed è il proponente della Doubly Special Relativity (relatività doppiamente speciale), una teoria relativistica che si pone come evoluzione della relatività speciale di Einstein. È stato il primo scienziato a proporre modelli semplificati di effetti di gravità quantistica che fossero sperimentalmente verificabili, in netto contrasto con la teoria delle stringhe, l'approccio alla gravità quantistica finora più seguito che non ha portato ad alcun modello falsificabile. La rivista americana Discover Magazine l'ha inserito nella lista dei 6 possibili nuovi Albert Einstein e secondo la scala h-index è considerato uno dei fisici italiani più autorevoli al mondo.
Amedeo Balbi (Roma, 1971)
Laureato in fisica e dottore di ricerca in astronomia, è ricercatore presso l'Università di Roma Tor Vergata. In passato ha lavorato all'Università della California, Berkeley, nel gruppo del professor George Smoot (premio Nobel per la fisica 2006), partecipando all'esperimento MAXIMA. Nel 2010 il suo articolo The Limits of Cosmology ha ottenuto il terzo premio del contest What is Ultimately Possible in Physics organizzato dal Foundational Questions Institute (FQXi). Attualmente partecipa alla missione Planck dell'ESA ed è membro dell'International Astronomical Union e del Foundational Questions Institute (FQXi). Si occupa principalmente di problemi all'interfaccia tra la fisica fondamentale e la cosmologia, tra i quali lo studio dell'universo primordiale e l'indagine sulla natura della materia e dell'energia oscura. Ha pubblicato oltre settanta articoli su riviste scientifiche internazionali, e decine di atti di conferenze e contributi a volumi. Negli ultimi anni, accanto all'attività di ricerca e insegnamento, ha iniziato a occuparsi di divulgazione scientifica, attraverso libri, articoli, conferenze pubbliche e interventi su radio e tv. Dal 2006 cura keplero.org, uno dei blog scientifici più seguiti in Italia.
Ute Meta Bauer (Germania)
Ha lavorato per più di venticinque anni come curatrice di mostre e presentazioni dedicate all’arte contemporanea, a film, video e suoni, focalizzandosi su formati transdisciplinari. Recentemente è stata nominata Preside della Scuola di Belle Arti del Royal College of Art di Londra, incarico che assumerà nel settembre 2012. E’ stata Professore Associato e Direttrice del Programma di Arte, Cultura e Tecnologia alla School of Architecture and Planning del MIT; inoltre è stata direttrice del Programma di Arti Visive del MIT dal 2005 al 2009. Dal 1996 al 2006 è stata Professore di Teoria e Pratica di Arte Contemporanea all’Academy of Fine Arts di Vienna. Tra il 1999 e il 2002 è stata co-curatrice di Documenta 11. Bauer è inoltre membro del consiglio amministrativo di nbk - Neuer Berliner Kunstverein, Germania; del comitato scientifico della Bauhaus Dessau Foundation, Germania, e della ZERO Foundation, Düsseldorf.
Paul Beauchamp (Portland, 1974)
Musicista sperimentale, ha cominciato la sua carriera ai piedi dei Monti Appalachi della North Carolina nei primi anni ’90, sperimentando con tape loops, field recordings, oggetti e strumenti sonori improvvisati all'interno dell'ensemble artistico Diviner. Dopo anni di attività nella scena home taper, diventa co-fondatore del collettivo internazionale di artisti e musicisti Radon col quale pubblica i lavori di artisti quali Smegma e Steve Mackay (degli Stooges) nonché del progetto di noise tribale di casa Radon, Sikhara, che lo vede coinvolto in un tour praticamente senza sosta attraverso l'America, l'Europa e l'Asia durato anni. L'interesse per la sperimentazione e manipolazione sonora lo ha portato a passare dai tape loops domestici e fields recordings al mondo dei suoni di sintesi generati dal computer fino alla ricerca acustica e all'uso di fonti sonore legate alle sue radici, quali l'armonica a bocca, la sega musicale e il dulcimer.
Francesco Bernardelli (Torino, 1968)
Dalla fine degli anni ‘90 si è occupato di programmi e rassegne video dedicate ai rapporti fra le arti visive e le immagini in movimento per centri d’arte indipendenti e per istituzioni quali ad esempio il Castello di Rivoli, il Museo Nazionale del Cinema e la Fondazione Merz di Torino. Il suo principale interesse è rappresentato dalle connessioni e interferenze fra time-based media, arti visive e suoni sperimentali. In anni recenti ha pubblicato saggi e testi sui rapporti storici fra performance, video-arte e danza contemporanea, ed è stato invitato a tenere conferenze e lezioni presso accademie d’arte e centri espositivi ad Amsterdam, Anversa, Belgrado, Bruxelles, Budapest, Francoforte, Ginevra, Lubiana, Londra, Rotterdam e Utrecht.
Stefano Boeri (Milano, 1956)
È architetto e urbanista. Da settembre 2007 dirige la rivista internazionale Abitare; dal 2004 al 2007 è stato direttore della rivista Domus. Professore di Progettazione Urbanistica presso il Politecnico di Milano, Boeri ha tenuto corsi come guest professor in varie università del mondo. È fondatore dell’agenzia di ricerca Multiplicity con la quale ha ideato installazioni per alcune delle principali istituzioni di architettura e arte contemporanea, come Documenta a Kassel, La Triennale di Milano, la Kunstwerke di Berlino, il Musée d’Art Moderne di Parigi, la Generali Foundation di Vienna e la Biennale di Venezia. Nei suoi studi sulla condizione urbana contemporanea, Boeri ha in particolare osservato e cercato di descrivere in forma tassonomica le dinamiche di mutamento “in tempo reale” dei fatti urbani. Ha redatto una serie di “atlanti eclettici” della trasformazione urbana, relativi sia alla regione urbana che ad altre aree del territorio europeo. Insieme a Multiplicity, ha realizzato nel 2002 USE – Uncertain States of Europe, una ricerca sul futuro dell’Europa, e nel 2007 è uscito Cronache dell’abitare, uno studio sulla condizione abitativa milanese. Negli ultimi anni ha sviluppato e concluso numerosi progetti di trasformazione e riuso a fini urbani e turistici di waterfront europei (Genova, Napoli, Trieste, Cagliari, Salonicco, Mitilene) e di parti di città storiche, dove sta sviluppando alcuni importanti interventi di architettura, tra cui il progetto del Centre Régional de la Méditerranée sul waterfront di Marsiglia (La Villa), che verrà inaugurato in occasione di “Marsiglia capitale della cultura” nel 2013. I progetti di Boeri sono stati pubblicati in numerose riviste internazionali di architettura (2G, Mark Magazine, Icon, A+U, Domus, Lotus International) ed esposti sia in Italia che all’estero (Biennale di Venezia, Triennale di Milano). Dal 2011 è Assessore alla Cultura, Expo, Moda e Design nella giunta di Giuliano Pisapia a Milano.
Gillo Dorfles (Trieste, 1910)
È critico d'arte, pittore e filosofo. Professore di estetica presso le Università di Trieste e di Milano, nel 1948 è tra i fondatori del Movimento per l'arte concreta (insieme ad Atanasio Soldati, Galliano Mazzon, Gianni Monnet, Bruno Munari) e nel 1956 dà il suo contributo alla realizzazione dell'ADI (Associazione per il disegno industriale). Considerevole è stato il suo contributo allo sviluppo dell’estetica italiana del dopoguerra, a partire dal Discorso tecnico delle arti (1952), cui hanno fatto seguito tra gli altri Il divenire delle arti (1959) e Nuovi riti, nuovi miti (1965). Nelle sue indagini critiche sull’arte contemporanea Dorfles si è sovente soffermato ad analizzare l’aspetto socio-antropologico dei fenomeni estetici e culturali, facendo ricorso anche agli strumenti della linguistica. Dorfles è il primo, già nel 1951, a vedere tendenze barocche nell'arte moderna riferendole all’architettura moderna in Barocco nell'architettura moderna. Nel 2008 pubblica Horror Pleni. La (in)civiltà del rumore (2008), in cui analizza come la "scoria massmediatica" dei nostri tempi abbia soppiantato le attività culturali; nel 2009 Conformisti e Fatti e Fattoidi, oltre che Arte e comunicazione, in cui mette alla prova la teoria con il cinema, la fotografia, l’architettura. Nel 2010 sono usciti Irritazioni - Un'analisi del costume contemporaneo e 99+1 risposte di Gillo Dorfles, un'intervista "lunga un secolo" con la quale il critico ripercorre la sua vita e alcuni incontri d'eccezione: da Italo Svevo a Andy Warhol, da Leo Castelli a Leonor Fini.
Michele Emmer (Milano, 1945)
Matematico, pittore e regista, è professore ordinario di matematica all’Università di Roma La Sapienza. Figlio del famoso regista Luciano Emmer, fin da bambino ha respirato aria di cinema. Ha prodotto 18 film della serie Arte e matematica tra cui un film su Escher e un film su Veronesi. Da sempre interessato ai rapporti fra arte e matematica, scrive su questo tema libri, articoli e organizza mostre e convegni. Ha vinto il premio Viareggio 2010 con il saggio Bolle di sapone tra arte e matematica, scrive per L’Unità, La Stampa, Il Manifesto, Galileo, Sapere. Dal 1997 organizza all’Università Ca’ Foscari di Venezia il convegno “Matematica e cultura” e nel 1998 ha vinto il premio Galilei per la divulgazione scientifica. Si è occupato di superfici minime e di calcolo delle variazioni, di computer graphic, dei rapporti tra matematica e arte e tra matematica e cultura.
Piero Gilardi (Torino, 1942)
Debutta nel 1963 con un'esposizione neodadaista di Macchine per il futuro presso la Galleria L'Immagine di Torino. Ottiene grande fama con i Tappeti natura nel 1965: opere realizzate in poliuretano, che riproducono, in modo estremamente realistico, frammenti di ambiente naturale, a scopo ludico, ma anche di denuncia verso uno stile di vita che, col passare del tempo, diventa sempre più artificiale. A partire dal 1968 interrompe la produzione di opere per partecipare all'elaborazione teorica delle nuove tendenze artistiche: Arte Povera, Land Art e Antiform Art. Partecipa negli anni 1967-1968 come collaboratore alla realizzazione delle prime due rassegne internazionali delle nuove tendenze allo Stedelijk Museum di Amsterdam e alla Kunsthalle di Berna. Dal 1968 e per tutti gli anni settanta alla sua attività artistica si affianca la militanza politica in formazioni della cosiddetta Nuova Sinistra (sinistra extraparlamentare o estrema sinistra), abbracciando i movimenti artistici della creatività collettiva e spontanea, e operando in vari ambiti sociali, dove offre il suo contributo nell'animazione culturale di base. Vive esperienze creative non solo in Italia ma anche in Nicaragua, in vari Paesi dell'Africa e nei territori dei nativi americani negli USA. Fa ritorno alla piena produzione artistica nel 1981, raccontando il proprio percorso artistico-ideologico in un testo intitolato Dall'arte alla vita, dalla vita all'arte. A partire dal 1985 inizia una ricerca artistica con le nuove tecnologie attraverso l'elaborazione del Progetto IXIANA che, presentato al Parc de la Villette di Parigi, prefigura un parco tecnologico nel quale il grande pubblico poteva sperimentare in senso artistico con le tecnologie digitali. Nel corso degli ultimi anni ha sviluppato una serie di installazioni interattive multimediali con una intensa attività internazionale. La maggior parte dei recenti lavori di Gilardi è accomunata da un tema, ovvero l'interazione tra opera e spettatore. Dal 2002 lavora al progetto del Parco Arte Vivente della Città di Torino di cui è stato presidente ed è attualmente membro del Comitato di Direzione Artistica.
Christoph Keller (Friburgo, 1967)
Ha studiato matematica e fisica a Friburgo, Berlino e Santiago del Cile e ottenuto una laurea in ambito umanistico all’UdK di Berlino con Katharina Sieverding. In seguito ha proseguito gli studi nel campo artistico alla Media-Art Academy di Colonia. Tra i suoi progetti più importanti i Cloudbuster-Projects (dal 2003) sono dei “ricostruzioni” degli esperimenti di Wilhelm Reich per influenzare l'atmosfera con l'energia orgonica. In Encyclopaedia Cinematographica (2001) e Archives as Objects as Monuments (2000), Keller si concentra sull'archeologia del film scientifico e l'impossibilità della documentazione oggettiva. Più recentemente nelle video-installazioni Interpreters (2008) e Verbal/Nonverbal (2010) lavora su tematiche relative al linguaggio, alla comunicazione e agli stati alterati della coscienza. Le sue opere sono state esposte alla Biennale di Lione (2011), al Museum für Kunst und Gewerbe, Amburgo (2010), alla Bienal del Fin del Mundo, Argentina (2009), alla Bienal do Mercosul, Porto Alegre, Brasile (2009), al Musée des Abattoirs, Tolosa (2009); le sue mostre personali più recenti includono Observatorium alla Kunstverein Braunschweig (2008) e Æther (2011) al Centre Georges Pompidou di Parigi, dove la pratica artistica si è intrecciata a quella curatoriale in un contesto istituzionale.
Kode9 (Glasgow, 1974)
Nome di battesimo Steve Goodman, è un artista londinese di musica elettronica, un DJ, e il proprietario dell’etichetta discografica Hyperdub. Inizialmente ispirato da ciò che egli chiama the hardcore continuum, è inoltre affascinato dal dub reggae, ed è stato uno dei fondatori della scena dubstep (che vede come uno sviluppo della UK Hardcore). Apparso su Rephlex in Grime compilation, ha pubblicato due dischi con la sua etichetta Hyperdub: Memories of the Future and Black Sun (entrambi in collaborazione con Spaceape). Kode9 ha un dottorato in Filosofia presso l’Università di Warwick e ha pubblicato il libro Sonic Warfare: Sound, Affect, and the Ecology of Fear.
Vincenzo Latronico (Roma, 1984)
Si è laureato in Lettere e Filosofia a Milano. Ha tradotto opere di P. G. Wodehouse, Hanif Kureishi (con Ivan Cotroneo), Markus Miessen, Maxence Fermine, Seth Price, Daniel Spoerri, a.a.ammons, Max Beerbohm e Rudolf Carnap (con Renato Pettoello). Il suo primo romanzo, Ginnastica e rivoluzione, è uscito per Bompiani nel 2008. Il secondo, La cospirazione delle colombe, è uscito nel maggio 2011. Sempre per Bompiani ha pubblicato, nel giugno 2009, un testo teatrale, Linee guida sulla ferocia. Ha inoltre scritto, con un aiuto di Raymond Queneau, una collezione di 32.768 racconti d'amore. Ha condotto per un anno una rubrica quasi satirica su Radio Onda d'Urto, Mai più soli, in cui riceveva alcune comunicazioni dall'aldilà da parte di Kurt Vonnegut. Ha curato una sezione letteraria nell'edizione 2010 di Artissima, e un seminario (quasi) permanente sull'autofiction nello spazio milanese di Kaleidoscope. Scrive di arte su Domus, Kaleidoscope, Flash Art e Frieze.
Bill Morrison (Chicago, 1965)
È stato recentemente definito uno dei più audaci film-maker americani (Variety, 12/11/11). Il suo lavoro si concentra soprattutto sul found footage, cioè sulla realizzazione di film che utilizzano parzialmente o interamente un metraggio preesistente. Morrison ha collaborato con alcuni dei più importanti compositori del nostro tempo, compresi John Adams, Gavin Bryars, Dave Douglas, Michael Gordon, Henryk Gørecki, Bill Frisell, Vijay Iyer, David Lang, Julia Wolfe e Steve Reich. Decasia (67 min, 2002), una collaborazione con il compositore Michael Gordon, è stato descritto dal Village Voice come "il film americano d'avanguardia più apprezzato di fine secolo". Spark of Being (68 min, 2010), una collaborazione con il trombettista Dave Douglas, ha vinto il Los Angeles Film Critics Award come Best Independent / Experimental Film del 2011.
Ryan e Trevor Oakes (Boulder - USA, 1982)
I fratelli gemelli Ryan e Trevor Oakes hanno cominciato a esplorare le dinamiche della percezione visiva quando frequentavano la scuola elementare, proseguendo le loro ricerche alla Cooper Union's School of Art di New York City. Dopo la laurea hanno continuato a indagare l'atto del guardare e la percezione dello spazio e della profondità, inventando una nuova tecnica di disegno basata sulla visione binoculare. Le loro opere sono esposte nelle collezioni permanenti del Field Museum, dello Spertus Museum di Chicago e alla New York Public Library. Nell'estate del 2009 hanno realizzato una grande scultura per il Millennium Park di Chicago, successivamente installata all'O'Hare International Airport. Hanno esposto i loro lavori e tenuto conferenze in tutti gli Stati Uniti e all'estero. Le loro mostre più recenti sono state ospitate dalmuseo di Palazzo Strozzi a Firenze e dalla CUE Art Foundation di New York. Nell'autunno del 2011 hanno realizzato un progetto per il Getty Center di Los Angeles e nell'inverno del 2012 sono stati artisti residenti presso il Curtis R. Priem Experimental Media and Performing Arts Center (EMPAC) a Troy, New York.
Hans Ulrich Obrist (Zurigo, 1968)
È co-direttore delle mostre e programmi e direttore dei progetti internazionali della Serpentine Gallery di Londra. Precedentemente è stato curatore al Musée d’Art Moderne de la Ville di Parigi. Obrist ha co-curato oltre 250 mostre dalla sua prima esposizione, the Kitchen show (World Soup), tenutasi in Svizzera nel 1991. Ha collaborato ad oltre 200 pubblicazioni, tra cui i recenti A Brief History of Curating, Project Japan: Metabolism Talks with Rem Koolhaas e Ai Wei Wei Speaks, oltre ai due volumi dedicati alle numerosissime interviste che ha condotto nella sua carriera. Nel 2011 è stato insignito del Bard College Award for Curatorial Excellence e del Swiss Institute Honoree Award.
Matteo Pericoli (Milano, 1968)
È architetto, disegnatore e insegnante. Nell’autunno del 2001 esce il suo primo libro, Manhattan Unfurled, (Random House) / Manhattan svelata (Leonardo International). A seguito, nell’autunno del 2003, esce Manhattan Within (Random House) / Il cuore di Manhattan (Bompiani). Il suo primo libro per bambini, See the City (Knopf for Young Readers) esce nel 2004. The True Story of Stellina (Knopf for Young Readers), il suo secondo libro per bambini, esce nella primavera del 2006. Nel maggio del 2007 completa Skyline of the World, un murale di 120 metri per il nuovo terminal dell’American Airlines all’aeroporto internazionale John F. Kennedy di New York che viene pubblicato in un libro dal titolo World Unfurled nell’ottobre del 2008 da Chronicle. I suoi disegni sono stati pubblicati, tra gli altri, sul New York Times, Observer, New Yorker e La Stampa. Ha esposto i suoi lavori in gallerie e musei europei e statunitensi. I suoi libri sono stati pubblicati negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Italia, in Corea del Sud e in Cina. La sua ultima pubblicazione è London Unfurled (Picador UK, 2011). In luglio uscirà la versione dello stesso per bambini intitolata London for Children (Macmillan Children’s Books UK). Insegna architettura e illustrazione alla Saint Ann’s School di Brooklyn, e ora sta trascorrendo un anno sabbatico a Torino.
Marco Rainò (Torino, 1970)
È un architetto interessato alla sperimentazione, attraverso l’attività pratica della progettazione, della ricerca teorica e dell’impegno critico nei campi dell’architettura, del disegno grafico e del design contemporaneo. Nel 2002 fonda, insieme a Barbara Brondi, BRH+, studio attivo nell’ambito della progettazione ad ampio spettro derivata dal concetto di architettura aperta alla convergenza tra discipline. Il loro impegno critico si concretizza in vari progetti, tra i quali si segnala l’ideazione e la cura del programma di workshop tematici a cadenza annuale “IN Residence” e degli eventi a questo collegati, come le mostre collettive Ten Small Atlases (2010) e Another Terra (2012), la serie di incontri di dibattito pubblico Design that Talks! e la collana di libri Design Dialogues pubblicata da Corraini Edizioni. Tra i più recenti progetti curatoriali si ricordano la mostra collettiva Over Design Over alla Rocca Paolina di Perugia (2009), l’esposizione Visualising Transformation a Torino nel contesto di Artissima Design (2010) e l’installazione site-specific Liliana Ovalle: The Chroma Season. Marco Rainò è co-autore insieme a Sanford Kwinter del libro Rem Koolhaas. Verso un’architettura estrema (Postmedia Books) e ha curato le edizioni italiane di Cos’è un designer di Norman Potter e City Making. L’arte di fare la città di Charles Landry (entrambi per Codice Edizioni).
Tomás Saraceno (San Miguel de Tucumàn – Argentina, 1973)
Ha studiato architettura a Buenos Aires e a Francoforte. È stato selezionato per un programma di studi all’Hessische Kulturstiftung di Rotterdam nel 2003 ed insignito del Calder Prize nel 2010. Le sue installazioni, sculture e fotografie indagano le problematiche contemporanee legate al sovrappopolamento e all’esaurimento delle risorse naturali, elaborando modelli urbani futuristici e suggerendo nuove modalità di percezione della natura. Tra le ultime personali: Tomás Saraceno on the Roof: Cloud City, The Metropolitan Museum of Art, New York (2012); Tomás Saraceno: Cloud Cities, Hamburger Bahnhof, Berlino (2011); Cloud Dunes, When Friedman meets Bucky on Air-Port-City, MACRO, Roma. I suoi lavori sono stati esposti in vari musei tra cui: il Walker Art Center, Minneapolis (2009); il Mudam, Musée d’Art Moderne, Lussemburgo (2009); il Barbican, Londra (2009); e lo Statens Museum for Kunst, Copenhagen (2009). Alla 53esima Biennale di Venezia (2009) ha presentato Galaxy Forming along Filaments, like Droplets along the Stands of a Spider’s Web.
Dimitar Sasselov (Sofia, 1961)
È un astronomo di origini bulgare che vive e lavora negli Stati Uniti. È professore di Astronomia all’Università di Harvard e direttore di Harvard Origins of Life Initiative, un nuovo istituto interdisciplinare che riunisce biologi, chimici e astronomi alla ricerca dell’origine della vita sulla Terra. Nel 2002, ha guidato un team che ha scoperto il pianeta più lontano nella Via Lattea conosciuto fino a quel momento. Nella sua ricerca utilizza metodologie innovative che permettono di individuare pianeti potenzialmente simili al nostro, e coopera con la missione Kepler della NASA. Inoltre osserva gli esopianeti attraverso lo studio dei transiti, ovvero l’atto in cui un pianeta passa davanti alla sua stella, offuscandone la luce e cambiandone la struttura chimica. Il suo metodo di ricerca semplice ed elegante ha condotto alla scoperta di numerosi pianeti.
Taryn Simon (New York, 1975)
È una fotografa americana le cui opere sono state pubblicate dal New York Times Magazine, Ted.com, CNN, BBC e dalla rivista Frontline. Le sue fotografie sono state esposte in mostre monografiche alla Tate Modern, Londra (2011); alla Neue Nationalgalerie, Berlino (2011); al Whitney Museum of American Art, New York (2007); al Museum für Moderne Kunst, Francoforte (2008); al Kunst-Werke Institute for Contemporary Art, Berlino (2004); e al P.S.1 Contemporary Art Center, New York (2003). Il suo ultimo progetto, A Living Man Declared Dead and Other Chapters, l'ha impegnata per quattro anni (2008-11), nel corso dei quali Taryn Simon ha viaggiato in tutto il mondo, indagando e registrando linee di discendenza e alberi genealogici. In ognuno dei diciotto "capitoli" che costituiscono l'opera, le forze esterne del territorio, del potere, delle circostanze o della religione si scontrano con le forze interne dell'eredità psicologica e fisica. I soggetti documentati dalla Simon includono le faide familiari in Brasile, le vittime del genocidio in Bosnia, il sosia del figlio di Saddam Hussein, Uday, e i morti viventi in India. La sua opera, coerente e arbitraria al tempo stesso, indaga i rapporti tra il caso, il sangue e altri componenti del destino. Il lavoro precedente, Contraband (2010), è un archivio di desideri globali e minacce potenziali che presenta 1075 immagini di oggetti confiscati dalle autorità aeroportuali di New York a passeggeri e corrieri provenienti da altri paesi. An American Index of the Hidden and Unfamiliar (2007) ci mostra oggetti, luoghi e spazi che sono parte integrante della fondazione, della mitologia o della vita quotidiana degli Stati Uniti, ma inaccessibili o ignoti al grande pubblico: dalle capsule radioattive recuperate in una centrale di smaltimento dei rifiuti nucleari a un orso bruno in ibernazione e alla collezione d'arte della CIA. The Innocents (2003) documenta 44 casi di persone incarcerate per crimini che non avevano commesso, attribuendo alla fotografia la funzione di testimone attendibile e arbitro della giustizia. Le fotografie di Taryn Simon sono presenti nelle collezioni permanenti del Metropolitan Museum of Art e del Whitney Museum a New York, della Tate Modern a Londra, del Centre Georges Pompidou a Parigi, e del Los Angeles Museum of Contemporary Art. Nel 2011 ha partecipato alla 54a Biennale di Venezia.
Patricia Urquiola (Oviedo – Spagna, 1961)
Ha frequentato la facoltà di Architettura al Politecnico di Madrid e al Politecnico di Milano, dove si laurea nel 1989 con Achille Castiglioni. Dal 1990 al 1992 è assistente di Achille Castiglioni ed Eugenio Bettinelli. Dal 1990 al 1996 segue l’ufficio sviluppo prodotti per De Padova, collaborando con Vico Magistretti. Nel 1996 coordina il gruppo design dello studio Lissoni Associati. Nel 2001 apre il suo studio di progettazione dove si occupa di design, allestimenti e architettura. Tra gli ultimi suoi progetti di architettura: il Mandarin Oriental Hotel di Barcelona e il W Retreat&Spa Hotel a Vieques in Portorico; showroom e installazioni per Hermès, Gianvito Rossi, Flos, Moroso, H&M e concept per Pitti Immagine a Firenze. Progetta per le più importanti aziende italiane e internazionali come Agape, Alessi, Andreu World, Artelano, Axor, B&B Italia, Champagne Ruinart, San Lorenzo, Tronconi, Viccarbe. È consulente per Honda e LG. Molti suoi prodotti sono esposti nelle collezioni permanenti del MoMA a New York e in altri musei. Ha vinto numerosi premi internazionali tra i quali la Medalla de Oro al Mérito en las Bellas Artes 2010, conferito dal governo spagnolo nel 2011 e la nomina di Designer dell’anno 2012 conferitale dalla rivista tedesca A&W.
Marc-Olivier Wahler (Neuchâtel – Svizzera, 1964)
Ha iniziato la sua carriera nel 1992 come curatore museale, prima al Fine Arts Museum di Losanna e poi al Mamco di Ginevra. Nel 1995 è stato cofondatore del CAN, Contemporary Art Center di Neuchâtel, che ha diretto fino al 2000, quando è stato nominato direttore del SI, Swiss Institute of Contemporary Art di New York (2000-2006). Dal 2006 al 2012 è stato direttore del Palais de Tokyo a Parigi, che sotto la sua guida ha sviluppato un nuovo modello economico, inclusi i progetti degli artisti per un hotel e un ristorante sul tetto dell'edificio. Come curatore capo del Palais de Tokyo ha organizzato una media di 30-40 mostre all'anno, suddivise in tre grandi sezioni. Le mostre includevano opere di artisti quali Ugo Rondinone, Charles Ray, Adam McEwen, Urs Fischer, Jim Shaw, Tom Friedman, Cady Noland, Tatiana Trouvé, Charlotte Posenenske, Ceal Floyer, Peter Coffin, Steven Parrino, Ryan Gander, Jonathan Monk, Roman Signer, Loris Gréaud, e Christoph Büchel. Negli ultimi quindici anni Marc-Olivier Wahler ha curato oltre 400 mostre. Attualmente sta lavorando a un nuovo tipo di galleria d'arte, la Chalet Society, che sarà inaugurata a Parigi e a Los Angeles nel 2012. Sempre nel 2012 curerà delle mostre a Sao Paulo, Marrakech, Istanbul, Los Angeles e Parigi.
In qualità di critico d'arte, collabora regolarmente con varie riviste internazionali e pubblicazioni accademiche. È stato inoltre fondatore e caporedattore della rivista Palais e del dizionario sull’arte From Yodelling to Quantum Physics, vol. 1-5. I suoi scritti sulla forma della mostra e sui modi in cui parliamo dell'arte sono stati al centro di numerose conferenze.
Lawrence Weschler (Los Angeles, 1952)
Laureato al Cowell College della University of California di Santa Cruz (1974), è stato per oltre vent'anni (1981-2002) editorialista del New Yorker, dove ha commentato alternativamente tragedie politiche e commedie culturali. Due volte vincitore del George Polk Award (per il Reportage culturale nel 1988 e per il Reportage giornalistico nel 1992) ha vinto anche il Lannan Literary Award (1998). La serie Passions and Wonders comprende Seeing is Forgetting the Name of the Thing One Sees: A Life of Contemporary Artist Robert Irwin (1982); David Hockney’s Cameraworks (1984); Mr. Wilson’s Cabinet of Wonder (1995) / Il gabinetto delle meraviglie di Mr. Wilson (Adelphi, Milano 1996); A Wanderer in the Perfect City: Selected Passion Pieces (1998) Boggs: A Comedy of Values (1999); Robert Irwin: Getty Garden (2002); Vermeer in Bosnia (2004); e Everything that Rises: A Book of Convergences (febbraio 2006). Mr. Wilson è stato selezionato sia per il Pulitzer Prize sia per il National Book Critics Circle Award, mentre Everything that Rises ha conseguito nel 2007 il National Book Critics Circle Award for Criticism. I suoi libri più recenti comprendono un'edizione ampliata di Seeing is Forgetting the Name of the Thing One Sees, che documenta trent'anni di conversazioni con Robert Irwin; True to Life: Twenty Five Years of Conversation with David Hockney; Liza Lou (una monografia che include una sua conversazione con l'artista); Tara Donovan, il catalogo della recente mostra al Boston’s Institute for Contemporary Art, e Deborah Butterfield, il catalogo della mostra alla LA Louver Gallery, che ripercorre l'opera dell'artista. L'ultimo volume della serie Passions and Wonders, la raccolta Uncanny Valley: Adventures in the Narrative, è stato pubblicato da Counterpoint Press nell'ottobre 2011. Attualmente Weschler è direttore del New York Institute for the Humanities e direttore artistico emeritus del Chicago Humanities Festival. Collabora inoltre con McSweeney’s, la Threepenny Review e The Virginia Quarterly Review. È curator at large del quadrimestrale in DVD Wholphin e direttore della Ernst Toch Society, dedicata alla diffusione della musica di suo nonno, il noto compositore emigrato da Weimar.
MUSEO PARALLELO / COLLEZIONE DI PAROLE
Camilla Baresani (Brescia, 1961)
Ha esordito come scrittrice nel 2000 con Il plagio, pubblicato da Mondadori. Nello stesso anno ha scritto una pièce radiofonica, Al ristorante del buon ricordo, con la regia di Andrea Barzini. I suoi successivi romanzi sono editi da Mondadori e da Bompiani. Con il suo terzo romanzo, L'imperfezione dell'amore, ha vinto nel 2005 il premio Forte Village Montblanc – scrittore emergente dell'anno. Nel 2010 con il romanzo Un'estate fa ha vinto il Premio Hemingway e il Premio Selezione Rapallo. Appassionata di cibo e di cucina, ha scritto La cena delle meraviglie, con le ricette di Allan Bay, Feltrinelli, 2007 e ha curato un libro sul cioccolato, Alla ricerca del cacao perduto, Gribaudo, 2011. Suoi libri e racconti sono pubblicati in Olanda, Stati Uniti, Romania. Ha collaborato con il quadrimestrale Panta e con L’Erasmo. Ha scritto su Il Foglio, Vanity Fair, Panorama, Corriere della Sera. Attualmente collabora con il Domenicale del Sole 24 ore, con Sette, Io Donna e Style del Corriere della Sera e con Amica. È nel comitato editoriale della rivista trimestrale IDEM, di cui è editorialista. Per CoolTour, il programma quotidiano di informazione culturale di Rai5, conduce CoolChef, una rubrica di interviste ai migliori cuochi italiani. È docente di scrittura creativa presso il Master in Giornalismo dello IULM di Milano.
Letizia Muratori (Roma, 1972)
Scrittrice e giornalista, ha esordito giovanissima nel 2004 con il racconto Saro e Sara, pubblicato dalla casa editrice Einaudi nell'antologia Ragazze che dovresti conoscere. Nel 2005 pubblica il suo primo romanzo Tu non c'entri, seguito nel 2007 da La vita in comune. Entrambi i romanzi sono stati pubblicati da Einaudi. Nel 2008 passa alla casa editrice Adelphi pubblicando il romanzo La casa madre, composto da due racconti lunghi che hanno come tema principale l'infanzia: il primo dà il nome al libro e riflette sul successo commerciale dei Cabbage Patch Kids che spopolarono negli anni '80, mentre il secondo è intitolato Il segreto. Nel 2009 viene pubblicato il romanzo Il giorno dell'indipendenza, seguito nel 2010 da Sole senza nessuno, romanzo incentrato sul mondo della moda.
Giorgio Vasta (Palermo, 1970)
Nel 2008 ha pubblicato il romanzo Il tempo materiale (minimum fax, 2008), in corso di pubblicazione in Francia, Germania, Austria, Svizzera, Olanda, Spagna, Ungheria, Repubblica Ceca, Stati Uniti e Inghilterra, Prix Ulysse du Premier Roman 2011, Premio Città di Viagrande 2010, selezionato al Premio Strega 2009, finalista al Premio Dessì, al Premio Berto e al Premio Dedalus. Il suo ultimo libro è Spaesamento (Laterza, 2010), finalista Premio Bergamo, in corso di pubblicazione in Francia. Collabora con La Repubblica, con il Sole 24 ore e con il manifesto, e scrive sul blog letterario minimaetmoralia.com. Nel 2010 ha vinto il premio Lo Straniero e il premio Dal testo allo schermo del Salina Doc Festival.