Fulvio Roiter
Con questo spirito Ikona Gallery propone, assieme alla presentazione del suo racconto scritto, raccolto dalla penna di Roberto Mutti, una suggestiva mostra antologica con una selezione dei suoi più celebri scatti in bianco e nero.
Comunicato stampa
Lo sguardo di Fulvio Roiter attraversa e supera epoche inserendosi, a pieno titolo, nella Storia; cogliele tracce di un mondo che cambia pelle e che rimane, allo stesso tempo,così uguale a se stesso: il caldo Medioriente, il Brasile degli indios, il folklore dell’Andalusìa e dell’Italia, passando più volte per la sua Venezia, di cui ha creato un’immagine di segno indelebile.
Con questo spirito Ikona Gallery propone, assieme alla presentazione del suo racconto scritto, raccolto dalla penna di Roberto Mutti, una suggestiva mostra antologica con una selezione dei suoi più celebri scatti in bianco e nero.Dagli anni ’50 quando, appena trentenne, riceve il prestigioso premio Nadar, agli anni ’80, alle soglie dell’approdo al colore.
Sarà presentato a Venezia– mercoledì 13 giugno, alle ore 18.00 – il volume Fulvio Roiter(Bruno Mondadori, 192 pagine, 17 €), con cui Roberto Mutti ci presenta il lavoro del fotografo veneto, un grande protagonista della fotografia italiana e internazionale.
L’incontro si terrà presso IKONA VENEZIA (Cannaregio, Campo del Ghetto Nuovo, 2909)
Con l’autore dialogherà
Fulvio Roiter
Con Fulvio Roiter Roberto Mutti ci presenta il lavoro di uno dei grandi fotografi italiani, vincitore nel 1956 – a soli tren’anni – del prestigioso premio Nadar.
Tenendo sempre Venezia come punto di riferimento del suo infaticabile viaggiare, Roiter ha saputo descrivere con acume e stile narrativo personalissimo i tanti paesi di ogni continente attraversati nei suoi viaggi, realizzando fotolibri di grande successo, tra cui il memorabile Essere Venezia, che presto divenne il libro fotografico più venduto al mondo.
Inserendolo all’interno del panorama della fotografia italiana e internazionale nel periodo compreso tra la seconda metà degli anni Quaranta e gli anni Settanta, Roberto Mutti, con questo volume arricchito da bellissime immagini, segue nel dettaglio il lavoro del fotografo veneto, dalle riunioni giovanili al Circolo fotografico della Gondola alle famose fotografie di Venezia, dall’Andalusia al Libano passando per il Brasile, dagli anni del bianco e nero alla svolta del colore.
«Dicono che l’abitudine distrugga l’occhio: vivi in un luogo e finisci per non vederlo più. Può darsi, ma non vale per me: mi salvano l’emozione – perché di emozionarmi sono ancora capace – e la curiosità.»
Roberto Mutti, critico fotografico, ha curato molte mostre e scrive sulle pagine milanesi del quotidiano “la Repubblica”. Tra le sue pubblicazioni: Giovanni Verga fotografo (a cura di, De Agostini, Milano 2004) e Luigi Veronesi. Lo spazio sensibile (con L. Caramel, Electa, Milano 2007). Nel 2007 ha ricevuto il Premio Giuseppe Turroni per la critica.