Le frontiere come ferita: l’Europa

Informazioni Evento

Luogo
MAXXI - MUSEO DELLE ARTI DEL XXI SECOLO
Via Guido Reni 4a, Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Il
Vernissage
19/06/2012

ore 18.30

Contatti
Email: unilimes2011@gmail.com
Generi
incontro - conferenza

La più importante rivista italiana di geopolitica, Limes, incontra la più avveniristica struttura museale per l’arte contemporanea a Roma, il MAXXI. Da questa sinergia, coordinata dal MAXXI B.A.S.E., il centro di documentazione del museo, nasce il progetto “Le frontiere come ferita”.

Comunicato stampa

Dopo lo straordinario successo di pubblico registrato dal primo evento che ha inaugurato la mostra di Laura Canali, si svolgerà martedì 19 giugno alle ore 18.30 presso l’Auditorium del MAXXI (www.fondazionemaxxi.it) il secondo focus di approfondimento sul tema delle frontiere. Parteciperà il Ministro per la Cooperazione Internazionale e l’Integrazione Andrea Riccardi insieme a Lucio Caracciolo, Direttore di Limes, la giornalista Yasemine Taskin, gli artisti Botto e Bruno e Laura Canali.

La più importante rivista italiana di geopolitica, Limes, incontra la più avveniristica struttura museale per l’arte contemporanea a Roma, il MAXXI. Da questa sinergia, coordinata dal MAXXI B.A.S.E., il centro di documentazione del museo, nasce il progetto “Le frontiere come ferita”: conflitti, migrazioni, confini culturali, etnici e mentali all’interno degli spazi disegnati dalle frontiere ufficiali sono state la fonte da cui è nata l’ispirazione per un’esposizione di carte geografiche (15 maggio – 24 giugno) rielaborate in maniera creativa dall’estro di Laura Canali.

“Le carte geografiche – dice Lucio Caracciolo, Direttore di Limes, - sono il marchio artistico di Limes. Non servono solo all’analisi ma anche a rivelare e suscitare sensazioni ed emozioni profonde”

Il successo di queste opere risiede, infatti, nella capacità di emozionare ma anche di restituire all’osservatore una modalità di lettura polisemantica e multisensoriale; non è scontato nella produzione artistica contemporanea imbattersi in una linea espressiva che non badi a impressionare o a cercare di arrampicarsi fin sulla superficie (a volte superficiale) del bello. L’artista in questo caso invece assume col suo lavoro la responsabilità di ciò che avviene intorno a sé a dimostrazione del fatto che l’opera d’arte, per dirla con Arnold Hauser, non può non essere il frutto dei tempi in cui viene prodotta.