Patrick Mimran – Billboards
Mimran porta a Firenze, nel cuore della città, nel cortile degli Uffizi, i suoi Billboards, un progetto nato nel febbraio del 2001 a Chelsea, a New York, e poi realizzato anche a Venezia, in occasione della Biennale, a Roma e a Bologna. Grandi cartelloni pubblicitari su cui compaiono sentenze lapidarie, ironiche e per lo più provocatorie sullo stato dell’arte.
Comunicato stampa
Al MNAF di Firenze nuovo appuntamento con la fotografia contemporanea: Patrick Mimran, artista francese poliedrico e multidisciplinare, presenta una retrospettiva fotografica in prima assoluta.
Nella sede del MNAF l’Autore ha realizzato un’esposizione che raggruppa quarant’anni di fotografia in 38 immagini: dai i primi tentativi fino ad ora inediti, realizzati quando aveva appena quindici anni, alle immagini tratte dalle sue recenti serie fotografiche (come Urban Samples, Parigi, 2009; Temple Steps, Miami, 2010). L’insieme che ne deriva declina un universo molto denso dove nelle fotografie immagini, simboli e oggetti del mondo contemporaneo, anche molto familiari, si combinano tra loro in incontri alle volte estranianti.
In occasione della Mostra PATRICK MIMRAN. SYMBOLS AS SYMPTOMS Mimran porta a Firenze, nel cuore della città, nel cortile degli Uffizi, i suoi Billboards, un progetto nato nel febbraio del 2001 a Chelsea, a New York, e poi realizzato anche a Venezia, in occasione della Biennale, a Roma e a Bologna. Grandi cartelloni pubblicitari su cui compaiono sentenze lapidarie, ironiche e per lo più provocatorie sullo stato dell’arte, i Billboards di Mimran propongono ai passanti una riflessione sull’arte che ricorre a “idee semplici scritte in modo semplice, per preservare una prospettiva umoristica in un mondo dove l’ironia non è molto comune”, scrive l’artista.
Il Chelsea Billboard Project, ha detto il critico Paul Ardenne, consiste in alcuni pannelli appesi a ritmo regolare in diversi punti di Chelsea, oggi il quartiere delle gallerie d’arte più importanti: il tema è il senso dell’arte e il modo in cui bisognerebbe farla propria. Soggette al giudizio dei passanti, ma anche dei galleristi, dei loro collaboratori e dei numerosi artisti che frequentano il quartiere, le riflessioni di Mimran sono sentenze, spesso, che destabilizzano la credibilità che il sistema mercantile esige dal pubblico per poter trarre profitto dall’opera d’arte. Le tesi sostenute dall’artista, leggibili in filigrana, sembrano suggerire una valorizzazione dell’arte per se stessa e non come occasione di speculazione materiale o intellettuale.
Patrick Mimran è nato a Parigi nel 1956. Attualmente vive nei pressi di Ginevra, dividendo il suo tempo fra la Svizzera e gli Stati Uniti. Ha presentato le sue opere negli Stati Uniti presso la Galleria Marlborough di New York nell'aprile del 1996, nel novembre 1998 e nel 2001. Spaziando dalla musica alle arti visive, dal video alle nuove tecnologie, ha lavorato per il teatro e per il cinema, firmando molte collaborazioni importanti come con Peter Greenaway e il coreografo Maurice Béjart. Ha realizzato istallazioni e progetti artistici negli Stati Uniti, in Europa e anche in Italia, utilizzando sempre nei suoi lavori la fotografia. Ha esposto in diversi musei e spazi pubblici: dall’Almodin a Valencia, in Spagna, alla Fondazione Querini Stampalia a Venezia, ai Giardini di Palazzo Reale a Parigi, all’Orangerie di Bagatelle, al Lange Voorhoot dell’Aia, ai giardini del Casinò di Montecarlo ed altri ancora, fino alla città di Graz nel 2003.