Josef Koudelka – Zingari
La mostra presentata a Forma, in prima mondiale, rispecchia fedelmente la sequenza e il menabò del volume Cikáni (zingari in ceco) che lo stesso Koudelka aveva progettato nel 1970, prima di lasciare la Cecoslovacchia, e rimasto a lungo inedito.
Comunicato stampa
Zingari è senza dubbio uno dei lavori fotografici più celebri del Novecento.
La mostra presentata a Forma, in prima mondiale, rispecchia fedelmente la sequenza e il menabò del volume Cikáni (zingari in ceco) che lo stesso Koudelka aveva progettato nel 1970, prima di lasciare la Cecoslovacchia, e rimasto a lungo inedito.
Quel volume, riproposto da Contrasto, testimonia la spettacolare teatralità visiva che Josef Koudelka aveva concepito intorno al suo lavoro di ricognizione fotografica delle comunità gitane dell’Est Europa.
In esposizione le 109 immagini del libro, sontuosamente stampate (sotto la stretta sorveglianza dell’autore) appositamente per la presentazione di Forma.
Da un lato, le immagini raccontano la quotidianità delle comunità gitane negli anni Sessanta in Boemia, Moravia, Slovacchia, Romania, Ungheria e in alcuni casi in Francia e Spagna. Dall’altro, testimoniano lo sguardo penetrante e insolito dell’autore, la sua capacità di fermare, in momenti unici per la perfetta composizione formale e la pregnanza dell’azione, scene di vita familiare, momenti di festa, di gioco e di ritualità collettiva.
Una dopo l’altra, le immagini compongono un vero affresco visivo di grande potenza e con poetica malinconia registrano la fine di un’epoca, la fine di un viaggio: quello del nomadismo zingaro in Europa.
Riferimento essenziale “di culto” per generazioni di fotografi, Zingari mantiene nel tempo la sua forza e conferma la grandezza del suo autore, Josef Koudelka, tra i più grandi fotografi viventi.
La mostra è presentata in collaborazione con Magnum Photos
Biografia
Josef Koudelka nasce in Moravia nel 1938. Inizia la sua carriera come ingegnere aeronautico e diventa fotografo professionista verso la fine degli anni Sessanta. Nel 1968 fotografa l’invasione sovietica di Praga, pubblicando le sue fotografie con le iniziali P. P. (Prague Photographer, fotografo di Praga).
Per queste fotografie, nel 1969 riceve da anonimo il premio Robert Capa dell’Overseas Press Club. Nel 1970 lascia la Cecoslovacchia per cercare asilo politico e, poco dopo, entra a Magnum Photos.
Nel 1975, viene pubblicata la prima edizione di Gypsies, il primo di una lunga serie di libri di questo fotografo, incluso Exiles (1988), Chaos (1999), Koudelka (2006) e Invasione Praga 68 (2008).
Nel corso della sua carriera Koudelka ha vinto svariati premi come il Prix Nadar (1978), il Grand Prix National de la Photographie (1989), il Grand Prix Cartier-Bresson (1991), e l’Hasselblad Foundation International Award in Photography (1992). Le sue fotografie sono state esposte al Museum of Modern Art e all’International Center of Photography di New York, all’Hayward Gallery di Londra, allo Stedelijk Museum di Amsterdam, al Palais de Tokyo di Parigi, alla Fondazione Forma di Milano e al Palazzo delle Esposizioni di Roma. Nel 1992 ha ricevuto la nomina di Chevalier de l’Ordre des Arts et des Lettres dal Ministero della Cultura francese. Oggi vive fra Parigi e Praga.