Arte di Fare la Differenza
Al Cortile del Maglio Holden Art e Arte di fare la Differenza presentano i progetti vincitori del bando Generazione Creativa.
Comunicato stampa
L’ARTE DI FARE LA DIFFERENZA
Volto a sostenere la creatività, la ricerca artistica e la crescita professionale, proponendosi come importante opportunità formativa per artisti emergenti e promuovendo la fruttuosa creazione di reti sociali e istituzionali essenziali per la futura progettazione culturale, il progetto vuole soprattutto rappresentare un’occasione per (ri)mettere in discussione la diversità di cui ognuno di noi è portatore.
Fondando la propria ragion d’essere e i propri obiettivi sulle più recenti teorie e i più efficaci strumenti e modelli di policy, il progetto è allo stesso tempo fortemente legato alle caratteristiche del territorio nel quale si sviluppa. Una sorta di iniziativa glocal che, tenendo conto della crescente diversità culturale della nostra società, dell’affermarsi di nuove modalità di consumo e di produzione culturale, del potenziale comunicativo dell’arte contemporanea, offre un contributo alle politiche di accessibilità portate avanti dalla città di Torino e trova nel bando “GenerazioneCreativa” della Compagnia di San Paolo la sua concreta fattibilità.
La decennale attenzione delle istituzioni torinesi per le tematiche che intendono la cultura come “fattore di inclusione sociale” nel senso più ampio; la concreta sensibilità della Compagnia nel sostenere le politiche di empowerment culturale in un’ottica strategica e sostenibile; il coinvolgimento di enti autorevoli, normalmente distanti ma complementari; l’esperienza e la professionalità dei partecipanti, che hanno previsto un aspetto progettuale di documentazione e riscontro, garantiscono dal rischio insito nella crescente retorica della cultura come strumento di lotta all’esclusione, portando ad elaborare uno sguardo (auto)riflessivo che renda l’arte un responsabile strumento di critica sociale.
Innovativo appare anche l’approccio orizzontale, caratterizzato da forte interdisciplinarità e condivisione paritaria: considerando le diversità come peculiarità, valorizza i contributi di ciascuno, avvicina esperienze e formazioni diverse, supera dogmatismi accademici e potenzia, attraverso lo scambio, competenze e professionalità della generazione emergente. Questo rende possibile un progetto, sviluppato in laboratori interdisciplinari, workshop di progettazione, esposizione delle opere e giornate di studio e confronto, che altrimenti richiederebbero investimenti ben più consistenti.
La prima fase, di mediazione interculturale ed educazione all’arte, parte dal confronto con le collezioni etnografiche del Museo di Antropologia ed Etnografia dell’Università di Torino, polo scientifico d’eccellenza seppur non valorizzato, e in particolare con quella di Art brut, la meno conosciuta e più problematica. Superate le teorie lombrosiane, elaborato l’impatto emotivo e polemico, rimane non solo il fortissimo legame storico-sociale col territorio ma anche la grande valenza scientifica culturale e l’innegabile potenza artistica di questa collezione che raccoglie le opere dei cosiddetti “alienati” dell’Ospedale Psichiatrico di Collegno. Queste opere “diverse” costituiscono un pretesto e uno stimolo
Progetto vincitore del bando Generazione Creativa
della Compagnia di San Paolo
www.artedifferenza.it
al dialogo sull’arte e sulla differenza, che non è altro che identità mutevole, fluida, in costante formazione ed appartiene a tutti e non soltanto a chi, per varie ragioni, si trova a vivere in situazioni di disagio e/o marginalità.
La seconda fase del progetto, esplorando e sperimentando i linguaggi dell’arte contemporanea quali strumenti critici di lettura della realtà e delle collezioni museali, vuole dunque portare a riflettere sulle dinamiche di inclusione ed esclusione sociale e culturale, e sulla relatività del concetto stesso di normalità. La fase creativa è culmine e frutto di un percorso interdisciplinare che, combinando arte, antropologia, storia dell’arte, educazione, terapia, abilità e disabilità, agio e disagio, lontananza geografica culturale e temporale, crea opportunità di accesso, partecipazione e protagonismo culturale nel settore dell’arte contemporanea. La creatività, manifestando la personalità al di là di ogni barriera e oltre la disabilità/marginalità, è dunque veicolo di integrazione, emancipazione e autoaffermazione.
Le mostre sul territorio coinvolgono poi capillarmente e attivamente il pubblico sui temi dell’accesso alla cultura e del rispetto delle differenze, proponendo un dialogo con l’altro visto come stimolo per la conoscenza, come ricchezza e nutrimento per l’espressione e la comunicazione, occasione per sperimentare nuove rotte interdisciplinari e nuovi accostamenti perché altri e nuovi sono anche il pensiero e le forme che si possono trovare nell’incontro.
Il progetto vuole essere tale e non un’azione-spot, prevede quindi azioni valutative e di comunicazione, momenti di riflessione e di confronto in una logica di comparabilità e si concluderà con un simposio, favorendo l’acquisizione a livello istituzionale delle conoscenze e delle abilità sviluppate dai singoli, nonché la diffusione delle buone pratiche.
Per sostenere il progetto: www.eppela.com/ita/projects/204/larte-di-fare-la-differenza