Stare fuori
Ex Marmi, complesso post-industriale a Pietrasanta, inaugura il suo terzo anno di attività espositiva in collaborazione con la Galleria Poggiali e Forconi presentando la doppia personale di Thomas Gillespie e Francesco Lauretta dal titolo stare fuori, a cura di Lorenzo Bruni. La coralità dell’intervento è prodotto espressamente per l’occasione.
Comunicato stampa
EX MARMI Pietrasanta
Thomas Gillespie / Francesco Lauretta
INAUGURAZIONE SABATO 7 LUGLIO 2012 ORE 18.30
7 LUGLIO – 10 AGOSTO 2012
stare fuori
frammento di un discorso amoroso
a cura di Lorenzo Bruni
Ex Marmi, complesso post-industriale a Pietrasanta, inaugura sabato 7 luglio il suo terzo anno di attività espositiva in collaborazione con la Galleria Poggiali e Forconi presentando la doppia personale di Thomas Gillespie e Francesco Lauretta dal titolo stare fuori, a cura di Lorenzo Bruni. La coralità dell'intervento è prodotto espressamente per l'occasione. I due artisti, mossi dalla stessa attrazione e repulsione per la pratica della pittura figurativa, hanno realizzato due nuovi cicli di lavori nati dalla riflessione sul ruolo della “narrazione” all'interno delle loro opere. I quadri, i disegni, i collages, per un totale di 15 opere per ciascun artista, sono connessi tra di loro, all'interno di un percorso creato appositamente per lo spazio di Ex Marmi, al fine di instaurare un racconto intimo con lo spettatore poiché suggerito e sussurrato, più che enunciato. La doppia personale, con gruppi di piccoli lavori vicini tra di loro, accostati ad interventi di grandi dimensioni, è caratterizzata da un allestimento ideato appositamente per lo spazio e che ha influito la realizzazione degli stessi quadri e disegni esposti.
Come scrive il curatore Lorenzo Bruni nel catalogo: “I frammenti, evocati dal titolo della mostra, nel caso di Gillespie corrispondono a quelli dei paesaggi storici come le piramidi egiziane che si stratificano in primo piano con le immagini dei resti di un cimitero di automobili, evidenziando come entrambi siano parte del serbatoio collettivo e di quello che chiamiamo paesaggio moderno. Invece, per Lauretta i frammenti del reale, come la veduta di un temporale che sta per sopraggiungere su dei caseggiati, un angolo di una stanza vuota, i piedi di una scultura visibili per la gonna alzata, si associano tra di loro per creare una tensione inedita tra esterno ed interno in cui non sappiamo se il fatto è già accaduto o deve accadere. Così, le domande che emergono attraverso questa doppia personale riguardano i limiti e le regole della narrazione. Proprio la scelta di associare piccole tele, collages e disegni realizzati dagli artisti permetterà di addentrarsi nel problema della composizione e della frammentazione del discorso logico unico, che è stato volutamente smarrito nel corso del Novecento, facendo apparire il frammento come l'unica possibilità di universo. Queste sono le suggestioni iniziali attorno a cui i due artisti costruiscono il loro personale “Frammento di un discorso amoroso”, parafrasando la celebre raccolta di Roland Barthes del 1977, rispetto al reale e alla pratica della pittura”.
L'affermazione del titolo di “stare fuori” rimanda alle questioni filosofiche e letterarie del Novecento che ha visto sempre in questa esortazione una sorta di manifesto non scritto: Stare fuori dagli schemi. Stare fuori dai luoghi comuni. Stare fuori in mezzo alla gente per capire cosa veramente pensa. Stare fuori perché l'interno è solitudine e autoreferenzialità. Cercare di far emerge e mettere in dialogo la propria intimità. Tirare fuori gli scheletri dall'armadio. Il titolo di stare fuori per Thomas Gillespie e Francesco Lauretta è anche una constatazione pragmatica della tipologia dei soggetti principalmente affrontati dai due artisti fino ad oggi, i quali hanno sempre avuto a che fare con l'esterno degli spazi pubblici. Per Thomas Gillespie si tratta soprattutto di curve di strade asfaltate, di pompe di benzina, filari di viti, capannoni industriali, mentre per Francesco Lauretta consistevano nei particolari di processioni religiose, momenti aggreganti nelle piazze, vedute sul mare. E' difficile però ridurre tutte le loro opere allo stereotipo o al concetto di paesaggio. Infatti, si tratta sempre di paesaggi interiori in cui “la veduta del mondo” (urbano o naturale, verso l'esterno o l'interno) acquista le caratteristiche di un “personaggio dialogante”, sia che tratti di un cielo notturno o delle stratificazioni decorative naturali all'interno di una casa novecentesca. Forse proprio da questa particolarità deriva la vena romantica e introspettiva che emerge dalle tele, come la necessità da parte degli artisti di lavorare sulla pittura come parte di una processualità più ampia che investe il problema della narrazione in sé e che li porta a sollevare la questione: “Per chi si creano le storie...per chi si dipinge?”
EX MARMI – COMPLESSO POST-INDUSTRIALE, PIETRASANTA
Via Nazario Sauro, 52 Pietrasanta (Lucca) T. 333.8073318
THOMAS GILLESPIE / FRANCESCO LAURETTA catalogo disponibile www.poggialieforconi.it - [email protected]
Inaugurazione sabato 7 luglio ore 18.30 Orari: 18-24, chiuso il lunedì
credits:
Francesco Lauretta, “Dentro di te matura un nuovo romanzo”, 2012. Olio su tela, 161x121cm, courtesy Galleria Poggiali e Forconi, Firenze.
Francesco Lauretta, “Una forma di grande narrazione”, 2012. Olio su tela, 51x40cm, courtesy Galleria Poggiali e Forconi, Firenze.
Thomas Gillespie, “senza titolo” , 2012. Olio su tela, 139x184cm, courtesy Galleria Poggiali e Forconi, Firenze.
Thomas Gillespie, “senza titolo”, 2012. Olio su tela, 139x184cm, courtesy Galleria Poggiali e Forconi, Firenze.
PRESS RELEASE
EX MARMI Pietrasanta
Thomas Gillespie / Francesco Lauretta
VERNISSAGE SATURDAY 7 JULY 2012 AT 18.30
7 JULY – 10 AUGUST 2012
stare fuori
(on the outside)
fragment of a lover’s discourse
curated by Lorenzo Bruni
On Saturday 7 July the Ex Marmi post-industrial complex in Pietrasanta launches its third year of activity in collaboration with the Poggiali e Forconi Gallery, presenting the double solo show of Thomas Gillespie and Francesco Lauretta, entitled “stare fuori” (on the outside) and curated by Lorenzo Bruni. The choral nature of the event has been specially designed for the occasion. The two artists, who share the same attraction/repulsion for figurative painting, have produced two new cycles of works spawned by reflection on the role of “narration” within their works. The paintings, drawings and collages, 15 pieces for each artist, are interrelated as a project concept and specifically-created for Ex Marmi, with the idea of developing an intimate narration with the spectator that is suggested and whispered rather than declared. The double solo show, with groups of small closely-related works juxtaposed with large-scale pieces, features a specially designed layout that has influenced the creation of the paintings and drawings on display.
As the curator Lorenzo Bruni writes in the catalogue: “In the case of Gillespie, the fragments evoked by the title of the show correspond to those of historic landscapes such as the Egyptian pyramids that are stratified in the foreground with the images of the wreckage of a car cemetery, underscoring how both are part of the collective reservoir and what we call the modern landscape. For Lauretta, on the other hand, the fragments of the real, such as the view of a storm gathering above tower blocks, the corner of an empty room, the feet of a sculpture revealed by the raised skirt, become associated with each other to create an unusual tension between exterior and interior in which we do not know whether the action has already taken place or is yet to come. Thus, the questions raised by this double solo show relate to the rules and limits of narration. The very decision to associate small paintings, collages and drawings made by the individual artist will make it possible to enter into the problem of the composition and the fragmentation of a single, logical discourse, which was deliberately mislaid in the course of the twentieth century, making the fragment appear as the only possibility of universe. These are the initial suggestions, around which the two artists build their personal “fragment of a lover’s discourse” paraphrasing the famous 1977 collection by Roland Barthes, in relation to the real and to the practice of painting.”
The statement of the title “stare fuori” (on the outside) harks back to the philosophical and literary issues of the twentieth century that always saw in this exhortation a sort of unwritten manifesto: On the outside of conventions and clichés. On the outside of the box. On the outside when you’re surrounded by people so you can understand what they really think. On the outside, because the inside spells solitude and self-reference. Try to bring your innerness to the outside and set it in dialogue. Bring those skeletons out of the cupboard. For Thomas Gillespie and Francesco Lauretta the title “stare fuori” (on the outside) is also a pragmatic observation of the type of subjects mainly addressed by the two artists to date, which have always been concerned with the outside of public spaces. For Thomas Gillespie these are largely the curves of tarred roads, of petrol pumps, rows of vines, industrial sheds, while for Francesco Lauretta they consist of religious processions, moments of congregation in squares, views over the sea. However, all their works cannot be reduced to the stereotype or concept of the landscape. They are in effect always interior landscapes in which the “view of the world” (urban or natural, outwards or inwards) acquires the features of a “conversing character”, whether it is a night sky or the natural decorative stratifications within a twentieth-century home. It is perhaps from precisely this detail that the romantic and introspective vein to be discerned in the paintings derives, almost as if the artists needed to work on painting as part of a broader process affecting the issue of narration in itself, bringing to the fore the question: “Who do we make stories for... who do we paint for?”
Francesco Lauretta (Ispica, Ragusa, 1964; vive e lavora a Firenze) dopo studi tecnici, si trasferisce a Venezia e frequenta l'Accademia di Belle Arti nell’aula di Emilio Vedova. Si diploma nel 1989 presentando la tesi su James Lee Byars, artista americano incontrato a Venezia, che influenzerà le prime opere esposte a Torino, dove si trasferirà nel 1991. Nel 2003, dopo un breve viaggio nella sua terra d'origine, si definisce pirandellianamente pittore, e da quel momento si approfondisce il tormentato rapporto con questo medium che lo conduce oggi a definirsi un “ingegnere” ponendo l'accento non tanto sulla semplice rappresentazione quanto sulla costruzione. Tra il 2003 e il 2011 espone in numerose mostre personali e collettive in Italia e all'estero e realizza alcuni video “surreali”, vere e proprie riflessioni sui luoghi comuni degli artisti, e sui rapporti marginali tra arte e territorio. Tra le sue recenti esposizioni personali ricordiamo nel nel 2011 “Reale”, presso Ex Cavallerizza di Palazzo Sant'Elia a cura di Lorenzo Bruni; nel 2010 “Guarda avanti e tutto ciò che ami svanirà” presso Galleria La Veronica a cura di Elio Grazioli; e la collettive al Museo Riso, Palermo, a cura di Giovanni Iovane nel 2011 e quella presso Galleria Civica di Trento, “Scuola di pittura” a cura di O. Berlanda e G.M. Montesano del 2007. Nel 2007 vince il Premio Agenore Fabbri. Nel 2012 espone per la prima volta allo spazio Ex Marmi a Pietrasanta in una doppia personale con Thomas Gillespie dal titolo “Stare fuori” a cura di Lorenzo Bruni.
Thomas Gillespie, (Canterbury, Inghilterra, 1986; vive e lavora tra Londra e Levadia, Grecia) nel luglio 2008 si diploma presso la Byam Shaw School of Art Ba (Hons) Fine Art, al celebre Saint Martins di Londra. L’artista vive e lavora tra Londra e Levadia, nella Grecia centrale, a pochi chilometri da Delfi. Le sue opere pittoriche sono da sempre caratterizzate dal contrasto tra spazio urbano e sogno arcaico, tra un presente senza memoria e un passato mitico, tra paesaggi urbani e orizzonti sognanti. L'artista fa convivere questi aspetti distanti tra loro per mezzo di una riflessione radicale sui codici della pittura occidentale. Tra le sue mostre recenti si ricordano le personali “Refresco” presso PAN, Palazzo delle Arti Napoli, Napoli, 2011 e Thomas Gillespie - No Country for Old Men. Totally painting, Galleria Poggiali e Forconi, Firenze, 2009. Nel 2010 prende parte alla collettiva “The Berlin Wall”, Promenade Gallery Contemporary Art, Valona. Nel 2012 torna ad esporre allo spazio Post-industriale Ex Marmi di Pietrasanta in una doppia personale con Francesco Lauretta dal titolo “Stare fuori” a cura di Lorenzo Bruni.
Lorenzo Bruni, è critico e curatore con base a Firenze.
Nel 2010 è uno dei curatori selezionatori del Premio Furla per giovani artisti italiani ed inizia una intensa collaborazione con la Galleria EnricoAstuni di Bologna per cui cura un ciclo di mostre collettive.
Tra i suoi progetti, anche per l'estero, sono da citare la mostra sull’idea di viaggio dal titolo “Viaggio di Sarah” per la Biennale di Varna in Bulgaria del 2008 e la mostra sull’aspetto romantico dell’arte concettuale dagli anni 70 ad oggi dal titolo di “What is my name?” per HISK, Ghent in Belgio. Dal 2005 al 2011 idea e dirige la programmazione legata all’eredità del modernismo di Via Nuova a Firenze mentre dal 2001 al 2004 è curatore per la Fondazione Lanfranco Baldi, Pelago. Dal 2000 è coordinatore delle attività espositive dello spazio non profit fondato da un collettivo di artisti BASE / progetti per l’arte. Collabora con le riviste italiane Arte e Critica e Flash Art, oltre a scrivere saggi e cataloghi monografici, tra i quali spiccano i testi per i cataloghi monografici per la Galleria Poggiali e Forconi, Firenze.
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Francesco Lauretta (Ispica, Ragusa, 1964; lives and works in Florence). After technical studies, he moved to Venice, where he attended the Accademia di Belle Arti and was taught by Emilio Vedova. He took his diploma in 1989, submitting a thesis on James Lee Byars, an American artist he had met in Venice, who influenced the first works he displayed in Turin, where he moved in 1991. In 2003, after a brief trip to his homeland, he defined himself a painter in Pirandello-fashion, and since then has been exploring his tormented relationship with this medium which leads him to currently define himself as an “engineer”, placing the emphasis not so much on mere representation as on construction. Between 2003 and 2011 he has displayed his work in many solo and group shows in Italy and abroad, as well as producing various “surreal” videos that are authentic reflections on the clichés of artists and on the marginal relations between art and territory. Among his recent solo shows we can mention, in 2011 “Reale”, at the Ex Cavallerizza di Palazzo Sant'Elia curated by Lorenzo Bruni; in 2010 “Guarda avanti e tutto ciò che ami svanirà” at the Galleria La Veronica curated by Elio Grazioli; the group exhibition at the Museo Riso, Palermo, curated by Giovanni Iovane in 2011 and that at the Galleria Civica di Trento, “Scuola di pittura” curated by O. Berlanda and G.M. Montesano in 2007. In 2007 he won the Premio Agenore Fabbri. In 2012 he is displaying his work for the first time in the Ex Marmi space in Pietrasanta in a double solo show with Thomas Gillespie entitled “Stare fuori” (on the outside) curated by Lorenzo Bruni.
Thomas Gillespie, (Canterbury, England, 1986) graduated from Byam Shaw at the famous Central Saint Martins College of Art & Design in London, with a BA (Hons) in Fine Art in 2008. The artist divides his life and work between London and Levadia, in central Greece just a few kilometres from Delphi. His pictorial works have always been characterised by the contrast between urban space and archaic dream, between a present without memory and a mythical past, between metropolitan landscapes and dreamy horizons. The artist brings these remote aspects together through a radical reflection on the codes of western painting: Among his most recent exhibitions we can recall the one-man show “Refresco” at the PAN, Palazzo delle Arti Napoli, Naples, 2011 and Thomas Gillespie - No Country for Old Men. Totally painting, Galleria Poggiali e Forconi, Florence, 2009. In 2010 he took part in a group show “The Berlin Wall”, Promenade Gallery Contemporary Art, Valona. In 2012 he is returning to display in the Ex Marmi Post-industrial space of Pietrasanta in a double solo show with Francesco Lauretta entitled “Stare fuori” (on the outside) curated by Lorenzo Bruni.
Lorenzo Bruni is an independent critic and curator, based in Florence.
He was curator at the Fondazione Lanfranco Baldi di Pelago under the direction of Pier Luigi Tazzi between 2001 and 2004. Since 2005 he has been the inventor and art director of Via Nuova, Florence. His latest international project includes, in 2008, “Il viaggio di Sarah” at the Biennial of Bulgaria in Varna and “What is my name?” for the HISK of Gent in Belgium, about a particular form of conceptual art of romantic type, from seventies till now.
In 2010 established a florid collaboration with the Enrico Astuni Gallery of Bologna, for whom he carried out a serie of collective shows. Since 2000 he has collaborated on the programming of Base/Progetti per l’arte in Florence (a non-profit space founded by an artists’ collective). He collaborates with the Italian reviews as Arte e Critica, Flash Art and he is also author of numbers of essays on contemporary art, young and established artists for publications, among whom stands out his texts for monographic catalogs for Galleria Poggiali e Forconi, Florence.