Livres de Poche
Questa nuovo appuntamento espositivo nasce seguendo l’idea di mettere in mostra la complessità di esperienze differenti per formazione, sviluppo ed esiti, ma convergenti nell’esigenza di una ricerca, che a fatica può essere racchiusa nello spazio circoscritto di un libro tascabile.
Comunicato stampa
Martedì 26 giugno 2012, alle ore 18,00 a Roma, presso lo Studio Arte Fuori Centro, via Ercole Bombelli 22, si inaugura la mostra Livres de Poche a cura di Loredana Rea.
L’esposizione rimarrà aperta fino al 13 luglio 2012, secondo il seguente orario: dal martedì al venerdì dalle 17,00 alle 20,00.
Sessantadue sono gli artisti: Minou Amirsoleimani, Caterina Arcuri, Calogero Barba, Anna Maria Battista, Renzo Bellanca, Luisa Bergamini, Franca Bernardi, Tomaso Binga, Sergio Borrini, Antonino Bove, Vito Capone, Lamberto Caravita, Maurizio Cesarini, Primarosa Cesarini Sforza, Elettra Cipriani, Carmela Corsitto, Angela Corti, Laura Cristinzio, Maria Pia Daidone, Teo De Palma, Adolfina De Stefani, Antonio Del Gatto, Gabriella Di Trani, Elisabetta Diamanti, Yvonne Ekmann, Anna Maria Fardelli, Vittorio Fava, Fernanda Fedi, Alfonso Filieri, Gianni Fontana, Giancarla Frare, Antonio Freiles, Gino Gini, Salvatore Giunta, Silvana leonardi, Wilma Lok, Salvatore Lovaglio, Vincenzo Ludovici, Giuliano Mammoli, Loredana Manciati, Italo Medda, Rita Mele, Patrizia Molinari, Elena Nonnis, Franco Nuti, Marco Pennesi, Antonio Picardi, Alfa Pietta, Roberto Piloni, Teresa Pollidori, Fernando Rea, Rosella Restante, Marcello Rossetti, Alba Savoi, Marilena Scavizzi, Edith Schloss, Grazia Sernia, Antonella Servili, Elena Sevi, Silvia Stucky, Ilia Tufano, Oriano Zampieri.
Questa nuovo appuntamento espositivo nasce seguendo l’idea di mettere in mostra la complessità di esperienze differenti per formazione, sviluppo ed esiti, ma convergenti nell’esigenza di una ricerca, che a fatica può essere racchiusa nello spazio circoscritto di un libro tascabile. I libri che gli artisti sono stati invitati a realizzare pur nelle loro dimensioni minime rendono visibile infatti la profondità di mondi ricreati attraverso la molteplicità di linguaggi e metodologie di lavoro talvolta tanto diverse da apparire divergenti.
Le opere presenti suggeriscono allora un orizzonte vasto entro cui si colloca la produzione del Libri d’Artista, che parte dai libri in calcografia e arriva fino ai libri-oggetto, per tracciare una mappatura, inevitabilmente non esaustiva, della sperimentazione contemporanea.
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