Espressivita’ multiple comparate
Da una parte il colore di Korzeniecki, luminoso e vibrante, dall’altra il B/N degli scatti fotografici drammatici di Claudio Speranza.
Comunicato stampa
L’esposizione, organizzata intorno alle attività della “Fondazione Bizzarri” vuole mettere a confronto due momenti di uno stesso linguaggio, quello visuale. Da una parte il colore di Marisa Korzeniecki luminoso e vibratile anche nel suo uso apparentemente meno partecipativo, dall’altra il B/N degli scatti fotografici, intensi e drammatici, di Claudio Speranza. Rappresentazione del rapporto tra arte e vita.
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Non è originale nel panorama dell'arte moderna e contemporanea assemblare "relitti" plastici e colori pittorici; originale, invece, risulta la volontà di mettere in parallelo una ricerca artistica più che quarantennale e una visione narrativa, documentaristica, di ancor più lontana partenza. Il tutto contrappuntato da liriche e riflessioni.
“Claudio Speranza, è stato tra i cinereporter giornalisti inviati speciali più attenti e coraggiosi del TG1 Rai che hanno fatto la storia dell’informazione visiva in Italia. Negli ultimi 40 anni ha documentato dalla prima linea quanto accadeva nel mondo: le guerre, i colpi di stato le rivoluzioni, i sequestri di persona, la contestazione studentesca, gli anni di piombo, il terrorismo, l’ambiente e le calamità naturali. Insomma per dirla con Zavoli “quante cose sono finite sotto i tuoi occhi azzurri quando ti spedivano ovunque e ne vedevi di tutti i colori”. Membro di Reporters sans frontières, ha ricevuto per la sua attività numerosi riconoscimenti giornalistici tra cui: il Cronista dell’Anno, il Fotogramma d’Oro International, il Primapagina, il Baia Chia, l’Ilaria Alpi-Hrovatin, il Premio Speciale Josephin e il Premio L. Masi come Inviato di Guerra alla Carriera (dal libro Dietro l’Obiettivo, un uomo, Ed. Foschi, 2008)”.
Claudio ha sempre portato con sé, oltre la telecamera, la macchina fotografica con la quale ha fissato i momenti più forti per il suo animo gentile, quasi a voler imprimere nella sua memoria, oltre che sulla pellicola, le immagini strazianti di corpi dilaniati per non perderne il ricordo della crudezza. Da queste esperienze di vita, oltre che lavorative, provengono gli scatti realizzati “All’Acqua Traversa”. Bambole di plastica, residui, carcasse di ciò che era stato gioco, intrattenimento di infanzie felici. I fotogrammi hanno colpito l’attenzione dell'amica artista Marisa Korzeniecki, stimolandola ad organizzare il progetto “Espressività Multiple Comparate” che viene esposto alla Palazzina Azzurra dal 1 al 12 luglio, all’interno delle attività della Fondazione Libero Bizzarri.
La K impegnata professionalmente nella didattica, portata per sua curiosità intellettuale alla speculazione e alla sperimentazione, non esita a mettere a confronto, nell'aspetto espressivo e iconografico, alcune sue opere, scelte tra i ritratti del periodo 1980/2012, con le foto apparentemente ludiche di Speranza.
La K, le cui prime mostre personali risalgono ai primi anni 70, ha negli anni prodotto una grande quantità di opere caratterizzate da una raffinata sintesi tra astrazione e figurazione, tra il visto ed il metabolizzato che si concretizza in eventi visivi sempre originali e personalissimi. Il linguaggio dell’artista si compone di colori, di materia, di segni, di emozioni e di reazioni che di volta in volta vengono utilizzati per creare una tavolozza espressiva che non si limita alla produzione pittorica (quasi essa da sola non bastasse ad esprimere significato e significante) ma si serve parallelamente di scultura, di arte applicata e di tutte le discipline necessarie a raggiungere il livello comunicativo ed espressivo desiderato.
Le 32 opere esposte, 16 per ciascun protagonista, fanno pensare - per la complicità che deriva dalla loro associazione - impropriamente, ad un unico progetto di partenza. Dunque, gli intriganti accostamenti non mancheranno di provocare interesse e riflessione nel visitatore.