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Photo&Contemporary è lieta di presentare la recente produzione di 2 autori specializzati nella realizzazione di immagini surreali e fantastiche attraverso l’uso della messinscena fotografica.
Comunicato stampa
Photo&Contemporary è lieta di presentare la recente produzione di 2 autori specializzati nella realizzazione di immagini surreali e fantastiche attraverso l’uso della messinscena fotografica. Mentre il tedesco WREDE si concentra sulla costruzione scenografica ,inserendo in particolari ambienti naturali piccoli modellini di edifici,alberi, automobili e giocando sul filo della percezione e della visione prospettica, l’americano ALLEN rivela uno straordinario talento nella regia di piccoli drammi, ritagliando e assemblando le immagini delle copertine dei libri gialli e trasformando i volumi in quinte teatrali.
Le forze della natura e lo spirito pionieristico si incontrano nell’affascinante e misteriosa produzione paesaggistica di Thomas Wrede (1963). Le sue fotografie costituiscono un sottile esercizio d’ironia fra naturalezza ed artificialità , fra percezione del micro e macrocosmo.
L’Autore trasforma ariosi e solitari paesaggi in luoghi d’invenzione di romantica bellezza, usando elementi in miniatura tratti dal modellismo.
Rifacendosi allo spirito della pittura di Caspar David Friedrich ed al rapporto dialettico con la natura, peculiare della filosofia classica tedesca (Kant ed Hegel, in particolare), l’autore mette in discussione la percezione della realtà ambientale. Lo spettatore è messo alla prova e sorpreso dalle immagini che sembrano riprese aeree ed invece sono scattate al livello del suolo, dove il mare è soltanto una grande pozzanghera ed un piccolo cumulo di sabbia e rocce sembra un’imponente catena montuosa.
“Voglio trovare il punto esatto in cui l’osservatore sia colto dal dubbio che si tratti di un set fotografico, piuttosto che di un paesaggio reale e, solo in un secondo tempo, si accorga di alcune discrepanze ed incongruenze nelle proporzioni. Sono piccoli mondi che possono esistere solo nell’illusione fotografica e che si fondono con le immagini presenti nella memoria dello spettatore”specifica l’artista.
Da sempre affascinato dai libri “pop-up”, Thomas Allen (1963) sfoggia un talento infallibile nel ricreare l’illusione di tridimensionalità, usando vecchi libri di pulp fiction come soggetti per i suoi set. Questi volumi dalle copertine screpolate e dalle pagine scolorite non sono, per l’artista , semplici oggetti da esibire su uno scaffale, ma piuttosto un prodigioso inventario di personaggi e scene in attesa di essere diretti. Thomas Allen ritaglia pazientemente i contorni delle figure liberandole dalla loro bidimensionalità cartacea : i personaggi liberati dai vincoli delle copertine ed animati grazie a un sapiente uso delle luci e dell’obiettivo diventano attori su di un surreale palcoscenico.Piegati e posizionati, il dramma progettato va in scena. Nella serie di lavori qui presentata, la narrazione è concentrata in particolare sull’epilogo, spesso lo scenario di un crimine: il come ed il perché gli attori di questo dramma si ritrovano riuniti è lasciato all’interpretazione ed alla fantasia dell’osservatore.