Marzia Roversi
Il lavoro dell’ artista Marzia Roversi allude al significato di parole quali rito, perdono, inquisizione, preghiera, catapultandoci all’interno di un viaggio in cui l’infanzia è l’incipit delle sue opere.
Comunicato stampa
Il lavoro dell’ artista Marzia Roversi allude al significato di parole quali rito, perdono, inquisizione, preghiera, catapultandoci all’interno di un viaggio in cui l’infanzia è l’incipit delle sue opere.
L’uso della grafite su masonite fa di questo esercizio ‘teologico bicolor’ un’esperienza molto interessante sia per l’artista che per lo spettatore.
Bambine che riflettono o che giocano con sguardi affollati da mille domande. Donne stile ‘anni 30 in atteggiamenti fin de siècle chiudono la liturgia di questa prima personale negli spazi della Arellano Arte Contemporanea.
L’art director Victor Arellano Rey intraprende questo nuovo percorso negli spazi di Alte Ceccato in provincia di Vicenza, dopo una lunga esperienza come curatore nell’ambito dell’arte contemporanea.
Fondatore, negli anni Novanta, dello spazio V&V Projects, collabora in tempi non sospetti con artisti come Stefano Cagol e Nicola Verlato, per segnalare soltanto alcuni degli autori oggi noti nel mainstream internazionale.
E’ fondatore nel 2002 di Andrea Arte Contemporanea, proponendo autori quali Gian Marco Montesano, Mark Kostabi, ecc..
Negli ultimi anni ha promosso l’interessante opera di nuove promesse dell’arte contemporanea come Nebojsa Despotovic.