Antonio Pedretti – Cortometraggio

Informazioni Evento

Luogo
CIVICO MUSEO PARISI VALLE
Via Pietro Valsecchi 25, Maccagno, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

giovedì,venerdì, sabato, domenica e festivi 10.00-12.00/15.00-19.00

Vernissage
14/07/2012

ore 17.30

Artisti
Antonio Pedretti
Generi
arte contemporanea, personale

Nella visione della natura proposta da Antonio Pedretti risuonano memoria ed evocazione, realtà e proiezione poetica, definizione e vaghezza di comune appartenenza.

Comunicato stampa

Il Civico Museo di Maccagno prosegue con questa mostra la programmazione dedicata a singole personalità autorevoli nel panorama artistico odierno.
Si rinnova e si ribadisce, dopo la mostra dedicata al pittore Max Marra, l’indirizzo monografico rivolto a figure preminenti nella contemporaneità in Lombardia, progetto che ha condotto in precedenza allo svolgimento di esposizioni personali dedicate a Longaretti, Schiavocampo, Brusamolino, Ossola ed altre iniziative ancora precedenti.
L’attenzione ora si rivolge ad Antonio Pedretti, già presente al Museo in mostra personale nel 2006.
Nasce a Gavirate, in provincia di Varese, nel 1950. La sua formazione avviene a Milano, presso la Scuola di Pittura del Castello Sforzesco e gli ambienti dell’Accademia di Belle Arti di Brera. Sedicenne, nel 1966, debutta sulla scena artistica con una personale alla Galleria Ca’ Vegia di Varese. I primi dipinti, realizzati a spatola, interpretano paesaggi, casolari, fiori, alberi, acque stagnanti. Quest’ultimo soggetto resterà una costante all’interno del percorso dell’artista che è intimamente legato a questa natura. Negli anni Settanta nascono paesaggi immaginari composti ispirati da onde marine e nubi vaganti, realizzati su fogli di PVC o di plexiglass ed improntati ad un’energica gestualità. A partire dalla metà degli anni Ottanta, concluse le ricerche della neo avanguardia, reinterpreta il naturalismo, mediandone i contenuti con gli esiti della lezione informale da un lato e, d’altro canto, con una personale lettura di tre grandi maestri: Constable, Segantini e Morlotti. Dagli anni Novanta, dopo la grande mostra a Palazzo dei Diamanti a Ferrara nel 1992, la sua opera trova diffusione sempre maggiore ed apprezzamento sia presso il pubblico che presso la critica. Ne fanno fede le diverse grandi mostre personali che sono state allestite presso importanti istituzioni pubbliche italiane, europee, sudamericane e asiatiche.
Nel 2011 è tra gli artisti invitati alla 54° Biennale Internazionale d’Arte di Venezia – Padiglione Italia, Corderie dell’Arsenale di Venezia e nello stesso anno sue opere entrano a fare parte della collezione permanente del Museo “Osvaldo Licini” di Ascoli Piceno.
La sua poetica, benché strettamente ancorata alla più luminosa tradizione italiana, assume il significato di specchio dell’attualità e diviene strumento utile per accostarsi all’arte del nostro tempo, per facilitare la confidenza di frequentazione e comprendere come l’epoca contemporanea sia contrassegnata dagli elementi soggettivi in luogo della descrizione narrativa o simbolica che ha caratterizzato il corso dei secoli.
Nella visione della natura proposta da Antonio Pedretti risuonano memoria ed evocazione, realtà e proiezione poetica, definizione e vaghezza di comune appartenenza. Il luogo non ha nome eppure è vero come il ricordo del sogno o la pagina dell’immaginario. I caratteri della natura divengono spazio dell’animo e in quella immagine agisce la libertà interpretativa dell’osservatore.
Una selezione di circa trenta opere, appartenenti agli anni recenti, compone questa mostra delineando un “cortometraggio” mirato alla natura del luogo inteso quale valore paesaggistico e intensità poetica delle radici, natura del sentimento e natura dell’esistenza.
La mostra si svolge con Patrocinio del Comune di Maccagno e della Provincia di Varese; a cura di Claudio Rizzi e con coordinamento di Ad Acta, il catalogo, edito da Publi Paolini, illustra l’artista in termini biografici e antologici con una ricca documentazione della letteratura a lui dedicata e un esauriente comparto iconografico che testimonia il percorso professionale dalla prima maturità ad oggi, ulteriore “cortometraggio” ovvero documentario di grande sintesi e forte contenuto.