Kiki Smith / Jitka Hanzlovà
Raffaella Cortese è orgogliosa di inaugurare la terza personale di Kiki Smith. In contemporanea alla mostra di Kiki Smith, è lieta di presentare nel nuovo spazio di Stradella 1 la personale della fotografa ceca Jitka Hanzlovà.
Comunicato stampa
Kiki Smith
By the Stream
Raffaella Cortese è orgogliosa di inaugurare la terza personale di Kiki Smith.
Nel 2001 l'artista americana aveva presentato a Milano i suoi meravigliosi e oramai famosi disegni su carte nepalesi e alcune sculture in bronzo; nel 2004 si era concentrata principalmente sulla produzione grafica, tecnica che ha da sempre contraddistinto la sua carriera artistica e, ora, presenta le sue fotografie, aspetto
altrettanto importante del suo percorso artistico e ancora poco esplorato.
La ricerca fotografica, così come il disegno e la scultura, gioca un ruolo centrale nello sviluppo dell'estetica dell'artista newyorchese. Istantanee, come taglienti schegge, costruiscono una narrazione iconografica ricca di riferimenti fiabeschi e carichi di femminilità. Smith, utilizzando la camera, disegna una dimensione concettuale di spazio e corpo incastonata in un luogo onirico e infantile. Il suo lavoro tenta di ricondurre la femminilità all'origine del mondo, indagando la figura femminile nei suoi contesti storici, sociali, affettivi e sessuali.
Un'indagine che parte dalle sculture provocatorie degli anni '80 sino alle figure fiabesche dell'ultima produzione, estendendo i suoi confini in un'analisi più ampia, immersa nella natura e nel mondo animale. Un'intensa ricerca, anche tecnica, che va dal bronzo alla carta, dal gesso alla porcellana, che fa di questa artista uno dei personaggi più significativi dell'arte occidentale contemporanea. Le prime istantanee risalgono agli anni '80; negli anni '90 la fotografia influenza notevolmente il suo lavoro come testimoniano le mostre al Carnegie Museum of Art di Pittsburgh e al Center of Photography di New York. Gran parte della produzione artistica di Kiki Smith è legata alla fotografia.
La sperimentazione nella stampa comprende l'uso di fotocopie, litografie, stampe analogiche tradizionali e acquaforte. Smith è particolarmente attratta dall'interpretazione fotografica delle sue sculture e rivela, con piccoli frammenti del suo ambiente immaginario, una nuova veste delle sue opere, a volte fratturando, distorcendo e riassemblandone la connotazione estetica.
Le immagini fotografiche evocano le fiabe di tradizione nordica e porzioni di un surreale mondo domestico. Lo sguardo intimo della scultura di Kiki Smith prende vita attraverso il mezzo fotografico, dialogando con elementi naturali e bucolici. Alcuni lavori giocano con l'idea di collage, tessere di un irregolare mosaico dell'inconscio. In mostra anche una selezione di libri d'artista e un importante lavoro su pietra lavica che unisce sia la dimensione del disegno che quella del collage già presente in mostra nelle composizione fotografiche .
Kiki Smith (Germania, 1954) vive e lavora a New York. Numerosi e prestigiosi musei le hanno dedicato importanti retrospettive tra cui: the Museum of Modern Art , New York; il Walker Art Center a Minneapolis; La Fondazione Querini Stampalia a Venezia; Kunstmuseum a Krefeld; la Fundació Joan Miró di Barcelona e la Henry Art Gallery di Seattle. I suoi lavori sono nelle collezioni dei più imporntanti musei del mondo tra cui Il Centre Pompidou di Parigi.
Jitka Hanzlovà
There is Something I Don't Know
La galleria Raffaella Cortese, in contemporanea all mostra di Kiki Smith, è lieta di presentare nel nuovo spazio di Stradella 1 la personale della fotografa ceca Jitka Hanzlovà.
I suoi lavori fotografici ruotano intorno a serie differenti nelle quali l'artista riflette la propria vita personale, offre una visione di specifici luoghi, esamina come alcune tematiche vengono tradizionalmente rappresentate in arte. Tutto questo nella retrospettiva alla Fondazione Mapfre di Madrid.
In mostra fotografie della serie There is Something I Don't Know in cui ritratti di uomini e donne rivelano un desiderio di riscoperta del ritrattismo quattrocentesco. ll ritratto è un genere che ha accompagnato la storia delle arti figurative fin dalle origini e che riveste un ruolo centrale nella produzione artistica contemporanea e in particolare nella fotografia. Nel catturare l'essenza di una persona attraverso la raffigurazione dell'apparenza l'Hanzlovà da vita a una serie di ritratti ispirandosi al ritrattismo di Leonardo da Vinci. Alcune fotografie della serie sono scattate all'interno del Palazzo Melzi d'Eril presso Vaprio D'Adda luogo in cui Leonardo per un tempo visse e lavorò.
L'artista usa la fotografia come se fosse una variante della tecnica pittorica, in quanto costruisce la scena dell'immagine con estrema accuratezza e rigore formale, non lasciando nulla al caso o all'improvvisazione. Gli sfondi regrediscono in una sfocatura simile a quella che si può ottenere con la pittura e i soggetti risaltano in una nitida messa a fuoco che sottolinea le sfumature del loro mondo interiore. Non c'è però un intento narrativo, bensì descrittivo che studia le relazioni tra le persone e lo spazio circostante.
L'artista sviluppa un nuovo modo di rappresentazione in cui i suoi modelli ritratti frontalmente o di profilo hanno un chiaro rimando alla pittura rinascimentale attraverso la tecnica fotografica e l'esplicito schieramento dei tradizionali schemi leonardeschi da vita a ritratti fotografici di unica e irripetibile dimensione della forma umana.
Jitka Hanzlová è nata nel 1958 a Nachod (Repubblica Ceca) dove ritorna periodicamente ogni estate. Nel 1985 si trasferisce ad Essen, in Germania, qui scopre nella fotografia una forma di espressione semplice e diretta. Vincitrice nel 2003 del Grand Prix Award - Project Grant di Arles e nel 2007 del premio Paris Photo, l'artista conta numerose mostre in tutto il mondo. Tra le personali, quelle al Museum Wolfgang di Essen, allo Stedelijk Museum di Amsterdam, al Fotomuseum di Winthertur, al Kunstverein di Francoforte e nel 2012 alla Fondazione Mapfre di Madrid con una importante retrospettiva. La Galleria aveva presentato i suoi lavori nel 2000 con la sua prima personale in Italia a seguire nel 2006 con la famosa serie Forest.
Per ulteriori informazioni contattare Chiara Tiberio al +39022043555 o all'indirizzo: [email protected]
26 September 2012 , 7 pm
Opening
September, 27th - November, 15th, 2012
Tuesday - Friday 10 am-1 pm; 3-7.30 pm; Saturday 3-7.30 pm
And by appointment
PRESS RELEASE
Kiki Smith
By the Stream
Raffaella Cortese is proud to present Kiki Smith's third solo exhibition." The American artist presented her acclaimed striking drawings on Nepalese paper together with some bronze sculptures in Milan in 2001. The work shown in 2004 was mainly graphic in nature an aspect which focused mainly on graphic production, a technique that has always marked her career and now , an exhibition of her photographs of equal importance in her artistic career and still largely unexplored.
Photographic studies, just as drawing and sculpture, play a key role in the New York artist's aesthetic development. Snapshots, as sharp shards, build an iconographic narrative rich in fairy tale like references laden with femininity. Smith , using the camera, draws a conceptual dimension of space and body set in a world of childlike dreams. Her work attempts to bring the feminine origin of the world, investigating the female figure in its historical, social, emotional and sexual contexts.
Starting with her mind provoking sculpture of the 80's up to her latest works you see the broadening of the examination of nature and the world of animals. Extensive technical research, ranging from bronze to paper, from the plaster to porcelain makes her one of the most significant actors of contemporary Western art.
The first snapshots dating back to the 80s, 90s show the importance of photography in Kiki Smith's work evident in by the exhibitions at the Carnegie Museum of Art in Pittsburgh and the Center of Photography in New York.
The experimental aspects her work include the use of photocopies, lithographs, traditional photographic prints and etchings. She is particularly drawn by photographing details of her sculpture giving new life to her imaginary world by fracturing, distorting and reassembling.
The photographic imagery evoke a fairytale tradition and surreal domestic world. This is a natural and rude intimite take on her sculpture through photography. Other works are collages, tesserae of an irregular mosaic of the unconscious. Also on show is selection of the artist's books and an important work on pietra lavica reflecting the dimensions of the the works on paper, collages and photographs.
Kiki Smith (b. 1954, Germany) lives and works in New York and retrospectives of her work have been shown at the Museum of Modern Art, New York, the Walker Art Center, Minneapolis, Fondazione Querini Stampalia, Venice, Kunstmuseum, Krefeld and La Fundació Joan Miró, Barcelona, Henry Art Gallery, Seattle. Her works appear in the collections of the world's leading museums, notably the Pompidou Centre in Paris.
Jitka Hanzlovà
There is Something I Don't Know
The gallery Raffaella Cortese, simultaneously to the exhibition by Kiki Smith, is glad to present the solo show by the Czech photographer Jitka Hanzolvà in the new space in Via Stradella 1.
The artist has developed her photographical works in different series. She reflects her life, she shows different places, and she explores how traditional themes have been represented in the history of art. The retrospective at the Mapfre in Madrid gives a deep insight on this.
The Gallery presents the series There is Something I Don't Know. The works show a rediscovery of the portraiture of the XV century.
The portray - as a genre - has been deeply used in the figurative arts and it has nowadays a central role in contemporary artistic production and, particularly, in photography. Hanzolovà captures the human beings' essence through the representation of their appearance. Leonardo da Vinci inspires her, in fact some photos were taken at Palazzo Melzo d'Eril in Vaprio D'Adda where Leonardo lived and worked for a while. To her, the photography is a variant of the pictorial technique. The artist defines the setting with great precision and formal strictness. The backgrounds are out-of-focus to make the subjects clearly stood out, like in painting, in order to grasp people intimate world. She hasn't a narrative intention, but a descriptive one to study the relationships between the people and the space.
The Renaissance painting and the traditional Leonardo's outline are evoked through her photographical portrays, which disclose a unique essence of the human being.
Jitka Hanzlovà was born in 1958 in Nachod (Czech Republic), where she comes back each summer. In 1985 she set in Essen, in Germany, where she discovered the photography as a simple and direct medium of expression. She won the Grand Prix Award - Project Grant in Arles in 2003 and Paris Photo award in 2007. She has exhibited all over the world. Among her solo shows, it is worth mentioning those at Museum Wolfgang in Essen, at Steely Museum in Amsterdam, at Fotomuseum in Winthertur, at Kunstverein in Frankfurt and in at Mapfre Foundation in Madrid in 2012. The Gallery presented her works in 2000 with her first Italian solo show and in 2006 with the series Forest.