Le collezioni d’arte dell’ITIS

Informazioni Evento

Luogo
ARCA - ASP ITIS
via Pascoli 31 , Trieste, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
19/07/2012

ore 18

Patrocini

L’evento è realizzato con il contributo della Regione Friuli Venezia Giulia e il sostegno di Veneto Banca e Fondazione Ananian

Curatori
Daniele Danza, Matteo Gardonio
Generi
arte antica, arte contemporanea, collettiva, arte moderna

Una mostra in cui sono esposte alcune tra le più importanti opere pittoriche e grafiche studiate durante la recente catalogazione, appartenenti ad artisti antichi, moderni e contemporanei e scelte dai curatori con l’intento di offrire al pubblico l’opportunità di conoscere una parte significativa di questa rilevante collezione d’arte.

Comunicato stampa

In occasione delle celebrazioni per i 150 anni dell’inaugurazione della sede di via Pascoli, l'Azienda Pubblica di Servizi alla Persona Itis, storica Istituzione fondata a Trieste all’inizio dell’800 per sostenere i meno abbienti, riscopre le sue collezioni d’arte, donate nel corso del tempo da artisti e benefattori, e le presenta al pubblico, per la prima volta accuratamente schedate a cura di Daniele D’Anza e Matteo Gardonio in un elegante volume: attraverso 173 dipinti, realizzati dal ‘500 a oggi, e una cinquantina di sculture, quest’ultime perlopiù esposte in permanenza al pianoterra nel ‘pantheon’ dei benefattori, il libro ricostruisce implicitamente il respiro della cultura e della storia triestina al XIX secolo a oggi.

In tale occasione, tesa a completare la valorizzazione del patrimonio artistico dell’Itis,
negli spazi al pianoterra dell’Ente viene allestita una mostra in cui sono esposte alcune tra le più importanti opere pittoriche e grafiche studiate durante la recente catalogazione, appartenenti ad artisti antichi, moderni e contemporanei e scelte dai curatori con l’intento di offrire al pubblico l’opportunità di conoscere una parte significativa di questa rilevante collezione d’arte.

In uno spazio appositamente allestito al pianoterra trovano posto una trentina di opere pittoriche e grafiche: in mostra i lavori di alcuni tra i più importanti artisti veneziani e giuliani, ma anche romani, napoletani e olandesi, attivi in un arco temporale che va dal ‘500 agli inizi del ‘900; di particolare rilievo una battaglia del rarissimo Pauwel Casteels, un capolavoro come l’Autoritratto del napoletano Paolo De Matteis, ma anche opere prime della pittura veneziana seicentesca, oggi in piena ascesa sul piano critico, di Giovan Antonio Fumiani e Giuseppe Diamantini.
La parte più ricca riguarda la pittura fra ‘800 e ‘900, che vede gli artisti triestini fare, ovviamente, la parte del leone – si pensi all’opera della collezione forse più nota, La fruttivendola veneziana di Umberto Veruda – ma dove troviamo anche Ercole Calvi o Egisto Lancerotto, particolarmente graditi al gusto borghese di fine secolo, che proprio in questi ultimi tempi godono di una ritrovata fortuna collezionistica; o un ‘foresto’, quale il friulano Antonio Zuccaro, pittore protetto dai de Alimonda e attivo soprattutto nel litorale dalmata. Spicca, inoltre, l’accattivante marina di un giovanissimo Guido Grimani, destinato a essere protagonista del genere nel territorio giuliano a cavallo fra i due secoli.

L’esposizione comprende, suggestivamente, anche l’atrio monumentale dell’Istituto con il ’pantheon’ dei benefattori: uno straordinario corpus di sculture, statue e busti, eccezionale rappresentanza dell’attività degli artisti triestini attivi tra l’Otto e Novecento, tra i quali spiccano Romeo Rathmann, Vittorio Güttner ed Enrico Levi, destinati a lasciare la città in favore, rispettivamente, di Londra, Monaco di Baviera e il Brasile.

Da considerarsi parte integrante del percorso espositivo anche il corridoio al pianterreno con le opere di artisti contemporanei, perlopiù viventi, che documentano lo stato dell’arte triestina della seconda metà del Novecento. All’interno della mostra si troverà una sezione con artisti contemporanei ‘da non dimenticare’ come Apollonio Zvest, Giorgio Milia o Ottavio Bomben e un’opera-manifesto dedicata all’Itis a firma di Bruno Chersicla.

EVENTI COLLATERALI

Al fine di diffondere e illustrare al meglio il patrimonio artistico di proprietà dell’Istituto, molteplici attività collaterali affiancheranno la mostra. Tra queste, oltre a seminari e visite guidate di gruppo, due eventi artistici ideati e curati dall’arch. Marianna Accerboni:

Venerdì 7 settembre ore 19: L’arte raccontata attraverso la musica: visita guidata alla mostra, raccontata, attraverso brani musicali ispirati alle opere esposte, dal soprano Ilaria Zanetti e dall’arpista Teodora Tommasi, musiciste dalle prestigiose frequentazioni concertistiche internazionali; intervengono i curatori Daniele D’Anza e Matteo Gardonio, conduce Marianna Accerboni. Vin d’honneur (info 335 6750946).

Sabato 29 settembre ore 19: incontro tra alcuni giovani artisti emergenti e i curatori Daniele D’Anza e Matteo Gardonio sul rapporto tra arte del passato e arte contemporanea alla luce delle opere esposte. ore 19.45: Itis le storie esemplari, testimonianze in diretta degli ospiti Itis emersi con successo nella società; e di particolari esempi di bontà e di generosità all’Itis, ieri e oggi. Conduce Marianna Accerboni. Vin d’honneur (info 335 6750946).

Per tutta la durata della Mostra verranno esposte nella sala Maggiore, al primo piano dell’edificio, delle opere di Manuela Sedmak, Serse Roma e Mario Sillani Djerrahian.