MOArt Zero
MOArt sta per “sala contemporanea di arti visive” che in questa occasione dà il via alla sua prima stagione espositiva con una ricca collettiva di presentazione. Sette le menti creative ad occupare il doppio volume purista dello spazio espositivo, tutte figure provenienti dal cantiere artistico di Officina 31, associazione culturale salernitana no profit volta alle arti visive dalla quale prende vita l’idea generativa su questo virtuoso spazio nascente.
Comunicato stampa
Il MOA (Museo della Memoria) nella prima serata inaugurale è lieto di presentare al grande pubblico l’apertura della galleria MOArt, domenica 9 settembre 2012 dalle ore 18.00 presso il Complesso Monumentale S. Antonio.
MOArt sta per “sala contemporanea di arti visive” che in questa occasione dà il via alla sua prima stagione espositiva con una ricca collettiva di presentazione. Sette le menti creative ad occupare il doppio volume purista dello spazio espositivo, tutte figure provenienti dal cantiere artistico di Officina 31, associazione culturale salernitana no profit volta alle arti visive dalla quale prende vita l’idea generativa su questo virtuoso spazio nascente.
Il primo step espositivo ideato e curato da Titti Gaeta (artista campana, titolare di Officina 31 nonché responsabile MOArt – arti visive), prende il nome di MOArt Zero e si identifica come felice inizio di un ambizioso progetto culturale mosso dall’esigenza di comunicare l’arte con l’arte. Un terreno fertile da cui spuntano materiali creativi (e mentali) variegati e dove fioriscono variopinte modalità operative volte alle arti e alle comunicazioni visive. I prodotti di questa elaborazione spaziano dalla fotografia alla digital art, dalla scultura tradizionale alla videoarte, dall’opera testuale all’artigianato. “Una fucina culturale che si propone di elaborare e realizzare progetti che spaziano dalla sperimentazione di nuove forme di comunicazione culturale, al radicamento dei modelli progettuali tradizionali, sensibilizzando tutto e tutti, contribuendo allo stimolo di una continua ricerca nel settore delle arti”, questo avverte la curatrice. Un audace punto di partenza per un prolifico incubatore dove nascono milleuno idee e buoni propositi per produrre una nuova idea di cultura nel salernitano, rivolta ad un pubblico frontale senza specifici target e sempre più eterogeneo ed esigente.
Un’occasione di confronto per artisti affermati ed emergenti che in un involucro tardo-medievale, sotto le possenti volte a crociera della sala in questione, si uniscono per la prima volta nel tracciato allestito con una corposa preview atematica. Accanto alla sensibilità della memoria, che apre la mente verso risonanze storiche fatte di guerre e conflitti, convivono nella MOArt gli ultimi figli della modernità culturale campana (e non) tradotta in termini d’arte. Dissimili le tematiche, uguali gli obiettivi: creare dei luoghi di pensiero, dei processi di comunicazione, porre delle solide basi concettuali su cui innalzare un nume ideologico comune, l’arte.
Sante Abbinente Salerno – 1979, opera con la pittura.
Antonio Conte Napoli – 1981, si muove tra astrattismo e dadaismo.
Giovanni Comunale Singen – 1964, intende la fotografia un sicuro sentiero del cuore.
Enzo Correnti Palermo – 1953, informale materico? No, grazie, la mia è Pittoscultura!
Francesco Cuomo Eboli – 1973, dalla pittura alla grafica come pure al marchio di moda il passo è breve…
Titti Gaeta Salerno – 1971, predilige lo scatto e la realtà racchiusa in formato “memoria”.
Mandarino Nudo e Crudo (Annalisa Mandarino) Battipaglia – 1983, vive su un’isola felice dove coltiva pittura, grafica e design.
Ufficio stampa MOArt
Gianmatteo Funicelli