Vis-à-vis #4 – Pittura a fior di pelle
Due mostre personali “a confronto”, due premiere milanesi per due artisti che riflettono sulla pittura, portandola, ciascuno a proproprio modo, alle estreme conseguenze: la dove la pittura incontra la propria “pelle”. Questo incontro e’ in realtà frutto di uno scontro tra due modi antitetici di operare sulla pittura.
Comunicato stampa
Due mostre personali "a confronto", due premiere milanesi per due artisti che riflettono sulla pittura, portandola, ciascuno a proproprio modo, alle estreme conseguenze: la dove la pittura incontra la propria "pelle". Questo incontro e' in realtà frutto di uno scontro tra due modi antitetici di operare sulla pittura.
Max Gasparini propone un incontro tra la pittura di gusto più classico e l'arte materica di un Burri o dei Nouveax Realistes. La sua pittura dialoga con il supporto, in questo caso lamiere autenticamente invecchiate dal tempo e dalle intemperie. Opera su di esse una alchimia che usa la ruggine come elemento estetico, facendo affiorare dalla durezza rugginosa delle lamiere volti di donne che condividono i colori metallici delle "tele" ma li negano con la loro gentilezza espressiva.
Di fronte a lui, Enzo Prestileo espone oltre dieci dipinti dedicati ad un ciclo di nature morte che non vede la fine poiché l'artista sorrentino sfrutta il genere dello still life per allenare la propria pittura al fine di renderla una interlocutrice privilegiata nei confronti di una realtà che si offre alla nostra percezione in modo spesso "concettuale", anticipando la sua idea rispetto alla sua pura corporeita'. Un melograno poggiato su un tessuto finemente decorato, una calla in vaso, un gruppo di conchiglie o di porcellane diventano il soggetto ideale per creare un discorso sulla pittura, un po' come l'ostinazione di Giorgio Morandi fa delle sue bottiglie "personaggi" con una importante statura metafisica. L'oggetto conosciuto e utilizzato per scopi quotidiani, quando viene fissato in pittura diventa la "cosa", un mistero che Prestileo intende indagare a fondo andando alle radici del colore, della luce, delle ombre e delle atmosfere.
La sera dell'inaugurazione il maestro Claudio Cecere, gia allievo di Robert Fisk e Maurizio Colonna, eseguirà alcuni suoi brani composti appositamente per alcune singole opere di Prestileo. L'incontro tra arte e musica sarà occasione di apprezzare uno dei chitarristi emergenti della scena italiana.