Paolo Del Giudice – Dipinti dal 1986 al 2012
Occasione unica e irripetibile per scoprire l’intero universo artistico di Paolo del Giudice. La mostra, che si inaugura il 6 settembre, propone una scelta di oltre cento dipinti, in gran parte di grandi dimensioni, che spazia sulle molteplici tematiche della sua ricerca negli ultimi tre decenni.
Comunicato stampa
Con i poeti ci vuole leggerezza (Paolo Del Giudice)
Occasione unica e irripetibile per scoprire l’intero universo artistico di Paolo del Giudice. La mostra, che si inaugura il 6 settembre, propone una scelta di oltre cento dipinti, in gran parte di grandi dimensioni, che spazia sulle molteplici tematiche della sua ricerca negli ultimi tre decenni.
Dopo le rassegne "tematiche" degli anni scorsi, quella di Padova è la prima a spaziare in forma così completa, a 360 gradi, sui molteplici e opposti aspetti della ricerca di Paolo Del Giudice. Saranno esposti anche lavori mai usciti dallo studio, alcuni dei quali non potevano mancare come omaggio alla città di Padova: le penombre delle volte e delle cappelle dell’interno di Santa Giustina, la mole spoglia della facciata del Duomo, il recinto sacro del cortile del Bò.
7 settembre-7 ottobre 2012
Padova, Ex Macello, via Cornaro 1/b
Inaugurazione evento: 6 settembre, ore 19.00
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Mostra Paolo Del Giudice- verde rame.jpg Nei milleduecento metri quadri dell’ex Macello, una struttura a capanna sorta sul terrapieno dei bastioni rinascimentali, a metà tra un opificio e una stazione ferroviaria del primo Novecento, l’artista ha rinunciato alle strutture espositive esistenti che dividevano e in parte annullavano la magia dell’ambiente, per metterne a nudo la struttura fatta di colonne poggianti su basamento marmoreo, che sorreggono lo scheletro metallico della copertura. Emergono così anche le pareti rivestite alla base di marmo rosa veronese e le migliaia di ganci testimoni delle operazioni di macellazione qui svoltesi fino agli anni Settanta. A quei ganci sono appesi i dipinti in confronto e dialogo tra loro e con l’ambiente senza ordine tematico e cronologico, in una disposizione apparentemente casuale. Si può vagare così tra grandi biblioteche storiche, scaffali di archivi, librerie domestiche, volti di scrittori e poeti, facciate sontuose e altari in penombra di chiese barocche, fabbriche dismesse, buche di fonderia, ponti e cavalcavia, angoli di palazzi ed edifici di periferia, parcheggi, treni, camion, autocisterne, petroliere…
Mostra Paolo Del Giudice1.jpg Sono esposti anche lavori mai usciti dallo studio, alcuni dei quali non potevano mancare come omaggio alla città di Padova: le penombre delle volte e delle cappelle dell’interno di Santa Giustina, la mole spoglia della facciata del Duomo, il recinto sacro del cortile del Bò. Inoltre una piccola serie, a cui l’artista lavora da molti anni, ispirata alla facciata in forma di palazzo della chiesa scamozziana di San Gaetano in via Altinate, con la luce radente che mette in risalto il gioco di lesene, nicchie, inferriate, portali. Infine immagini che appartengono solo alla memoria, come i demoliti mercati generali in zona Fiera e la ferita della chiesa degli Eremitani devastata dal bombardamento del 1944.
paolo-del-giudice.JPG Avvicinarsi alla pittura di Paolo Del Giudice è come immergersi in una città in cui si è sollecitati da liquide sensazioni provocate dalle architetture che costituiscono parte della comune memoria. A rivedere le grandi tele, a volte assemblate a trittico, sembra quasi di ripercorrere la mappa di un territorio che teorizza in sequenza facciate di chiese e di palazzi ad interrompere le vie, ma che determina, secondo i modi di una fedeltà duratura, espressioni nuove, tese a superare il piano stesso della realtà ("Memorie Visive come architetture dello spirito", Mario Guderzo)