Guelfo Bianchini – L’occhio nella mano
Sull’altare gotico che si trova a coronamento delle scale di accesso alla Pinacoteca civica “B. Molajoli” è collocata la scultura in vetro del Volficano (gentilmente prestata per l’occasione dalla Cassa di Risparmio di Fabriano) opera di Guelfo Bianchini (Fabriano 1937 – Roma, 1997).
Comunicato stampa
Sull’altare tardo gotico che si trova a coronamento delle scale di accesso alla Pinacoteca civica “B. Molajoli” è collocata la scultura in vetro dell’Angelo azzurro (gentilmente prestata per l’occasione dal Museo Guelfo di Fabriano) opera di Guelfo Bianchini (Fabriano 1937 - Roma, 1997). L’artista ha assorbito lo spirito gotico della sua terra che ha poi rielaborato confrontandosi con la metafisica, attraverso la sua amicizia con De Chirico, e il surrealismo, fino ad arrivare a forme di forte espressionismo. L’altare, base privilegiata per l’Angelo, è uno splendido manufatto di epoca medievale che condivide con il nome di Gentile da Fabriano e molte altre opere in scultura e in pittura conservate nel museo la vocazione alla cultura gotica e tardo-gotica di questa città. Inoltre sarà citata la figura del Volficano. Il Volficano richiama il nome Guelfo nella sua forma originaria tedesca ‘Welfen’. Il nome Guelfo si è diffuso in epoca medievale e significa “cucciolo di lupo”. Il Volficano, oltre ad essere la sua firma, è il simbolo dell’operatività dell’artista, è la visione sublimata di una mano che trattiene un occhio: fra occhio che vede e mano che esegue non c’è soluzione di continuità.
L’installazione introduce alla monografica di Guelfo che si terrà a Sassoferrato, nelle due sedi della Pretura e del Palazzo degli Scalzi, dal 21 settembre al 4 novembre.
La mostra, progettata e realizzata da mjras, è il terzo evento promosso dalla rete Infinitamente Salvi. (www.infinitamentesalvi.it)