PugliArch 2012

Informazioni Evento

Luogo
CASTELLO SVEVO
Piazza Federico II Di Svevia 2, Bari, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
20/09/2012

ore 17

Contatti
Sito web: http://www.pugliarch.it/index.php/programma
Generi
architettura, incontro - conferenza, serata - evento

Primo Festival dell’Architettura in Puglia. Slow architecture. La qualita’ e la sostenibilita’ in architettura a partire dal recupero del concetto di “lentezza” sono i temi chiave della prima edizione del festival. Si parte al Castello Svevo con una lecture di Orios Bohigas.

Comunicato stampa

La 1a edizione del Festival dell’Architettura PugliArch avrà luogo nella città di Bari dal 20 al 23 settembre 2012, ma sarà annunciato da anteprime diffuse sul territorio pugliese.

Il Festival sarà articolato con un programma ricco di eventi atti ad evidenziare e valorizzare l’Architettura a partire dalle tematiche offerte dalla Puglia per confrontandole con casi italiani ed internazionali.

Il Festival intende raggiungere i propri obiettivi mediante la creazione di variegati dibattiti, declinati nelle diverse forme comunicative attorno a cui siederanno alcuni dei maggiori esponenti del mondo architettonico professionale ed accademico, dell’arte e della cultura più in generale.

Collante per tutti i soggetti coinvolti ed elemento di richiamo per il pubblico più allargato oltre agli specialisti, sarà il carattere multidisciplinare della manifestazione, che rappresenta per la sfida più interessante da perseguire.

La forma più diffusa di comunicazione sarà quella del dibattito-evento in cui, a partire da dibattiti, conferenze, mostre, concorsi si arriverà alla “spettacolarizzazione” dell’Architettura, quale disciplina che coinvolge non solo gli addetti ai lavori, ma anche le Amministrazioni, il mondo produttivo - imprenditoriale, artistico, i mestieri. L’esito di tali contributi, ricadrà positivamente sulla società civile che si sentirà direttamente coinvolta in dibattiti che solitamente sono chiusi all’interno degli studi professionali.

Il Festival d’Architettura, infatti, è una forma di partecipazione, la più “spettacolare” che ci possa essere e che arricchendosi di tanti eventi coinvolge la società civile nella riflessione guidata sui nostri spazi, sui nostri edifici, sui nostri paesaggi a partire dall’ascolto del pensiero comune riportato e confrontato con quello specialistico che raccoglie, interpreta, sintetizza e restituisce nella forma di idee e progetti per le città.

Il Festival, dunque, vuole diventare il luogo di incontro di diversi mondi che si occupano di progettazione, costruzione, arte, architettura e cultura, dimostrando che il raggiungimento di migliori livelli qualitativi, parte dall’ interazione di queste discipline e dal loro scambio reciproco per arricchirsi e mettere in campo un risultato più ricco dal punto di vista dell’apporto culturale. L’associazione GAB intende farsi promotrice di un evento di tale portata culturale e civile, nonché capofila all’interno di un partenariato ampio e molto strutturato al fine di portare in Puglia il dibattito internazionale in corso sui temi di Architettura.

L’idea del Festival, PUGLIARCH 2012 individuata già nel titolo “Slow Architecture” è incentrata sul tema della qualità e della sostenibilità in Architettura a partire dal recupero del concetto di “lentezza” e dall’elogio anticonformistico del festina lente.

La parola “Slow” ha dato vita negli ultimi anni a alcuni filoni di studio sulla “qualità quali quelli applicati all’alimentazione (Slow Food) inteso come promozione del diritto di vivere il mondo enogastronomico come qualità, distante dalle scelte affrettate della combinazione di alimenti che derivano dalla frenesia quotidiana.

Per estensione e presa in prestito di tale concetto dal mondo enogastronomico, “Slow- Architecture” vuole essere il luogo di recupero del piacere di parlare di Architettura come spazio in cui viviamo, agiamo, spazio di qualità architettonica elevata, dove è possibile elevare la qualità di vita, spazio avulso dalle scelte frettolose e d’urgenza a cui ormai siamo abituati ad assistere e che danno esito a progetti, iter amministrativi e realizzazioni sterili e lontani sia dai contesti di intervento che dalla reali necessità sociali.