Zena el Khalil – Beirut I Love You

Informazioni Evento

Luogo
FONDAZIONE MERZ
Via Limone 24, Torino, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

martedì-domenica 11-19, lunedì chiuso

Vernissage
10/11/2012

ore 12

Contatti
Email: info@fondazionemerz.org
Biglietti

intero Euro 5,00 ridotto Euro 3,50 (studenti, gruppi organizzati min. 10 persone) gratuito (bambini fino a 10 anni, maggiori di 65 anni, disabili) ingresso gratuito ogni prima domenica del mese

Artisti
Zena el Khalil
Curatori
Maria Centonze
Uffici stampa
PAOLA C. MANFREDI STUDIO
Generi
arte contemporanea, personale

La video installazione Beirut, I Love You – A Work in Progress dell’artista Zena el Khalil e a cura di Maria Centonze è realizzata intorno ai temi e ai personaggi del film lungometraggio girato in collaborazione con il regista Gigi Roccati e ispirato all’omonimo romanzo e memoir pubblicato dall’artista nel 2008.

Comunicato stampa

La video installazione Beirut, I Love You - A Work in Progress dell’artista Zena el Khalil e a cura di Maria Centonze è realizzata intorno ai temi e ai personaggi del film lungometraggio girato in collaborazione con il regista Gigi Roccati e ispirato all'omonimo romanzo e memoir pubblicato dall’artista nel 2008.
Il video racconta una storia universale di amore tra due grandi amiche, ambientata sulla linea dei conflitti globali, nel crepuscolo del secondo millennio; è un atto di resistenza che rivendica la bellezza contro la costante minaccia della guerra. Con questo progetto Zena el Khalil mira a rompere gli stereotipi, costruendo metaforici ponti tra Oriente e Occidente.
Durante l'invasione israeliana del Libano nel 2006, Zena el Khalil iniziò a tenere un blog; beirutupdate.blogspot.com. Nel suo blog, Zena scriveva un resoconto quotidiano della vita sotto le bombe e la stampa internazionale presto la definì la Anna Frank del Libano. Zena fu uno dei primi blogger molto seguiti del Medio Oriente, quasi ad anticipare quello che sarebbe più tardi divenuto il citizen journalism, e l'uso di internet nella primavera araba. Nel suo blog Zena non raccontava solo dell'invasione, ma anche della sua famiglia e della sua migliore amica Maya, alla quale era stato recentemente diagnosticato un cancro. "La prima notte in cui sono cadute le bombe ho iniziato un blog. Se dovevamo morire di una morte senza senso, volevo assicurarmi che il mondo intero sapesse come e perché. Non volevo che diventassimo un altro numero... un'altra statistica senza nome. Ho scritto tutti i giorni e proprio come Sharazade, credevo che condividere le nostre storie potesse tenerci in vita." Dopo molte pressioni internazionali l'invasione si concluse, ma poche settimane dopo Maya perse la sua battaglia contro il cancro. Come processo di guarigione, Zena ha continuato a scrivere e due anni dopo è nato il libro di memorie dal titolo "Beirut, I Love You". Da allora, el Khalil ha iniziato la collaborazione con il regista italiano Gigi Roccati, per adattare il suo libro in un film lungometraggio. In questo processo, i due hanno partecipato a numerosi laboratori internazionali di scrittura, vincendo tutti e tre i premi di produzione del prestigioso TFL - Torino Film Lab Framework Awards, e aggiudicandosi anche il sostegno del Fondo Europeo allo sviluppo cinema di MEDIA.

Biografia Zena el Khalil
Zena el Khalil è nata a Londra nel 1976, vive a Beirut. Artista visiva, scrittrice e attivista culturale, lavora con una varietà di formati che vanno dalla pittura all'installazione alla performance, dalla tecnica mista al collage, alla scrittura. I temi centrali del suo lavoro includono la questione della violenza e quella della sessualità, utilizzando materiali trovati nella sua città, Beirut. Immagini fotocopiate di miliziani e donne, di civili e familiari sono impreziositi da fiori di plastica, glitter e brillantina, stringhe di luci, keffiyehs colorate, soldatini di plastica, AK-47 giocattolo, arabeschi, perline, tessuti e altri oggetti che possono meglio trasmettere la diversità e il caos della sua città musa e fonte d'ispirazione. El Khalil ha esposto a livello internazionale a New York, San Francisco, Miami, Londra, Parigi, Tokyo e Dubai. Con mostre personali a Lagos, Londra, Monaco, Torino e Beirut. Il suo lavoro è stato anche esibito presso istituzioni come il Mori Art Museum, in Giappone; Institute du Monde Arabe, Parigi, la Fondazione Boghossian, Bruxelles, il Royal College of Art, Londra, la National Gallery di Bosnia ed Erzegovina, Sarajevo; la Barajeel Art Foundation, Emirati Arabi Uniti, l'Institut für Auslandsbeziehungen, Berlino, White Box, Monaco di Baviera e la Fondazione Merz di Torino.