Mitra Divshali – Paper moon
Mostra personale dell’artista iraniana Mitra Divshali dal titolo “paper moon”. Le riadici dell’artista si esprimono nelle sue opere attraverso l’estetica della miniatura e del tratto calligrafico.
Comunicato stampa
Mitra Divshali
Un tempo l’Iran si chiamava Persia, questo nome denso di suggestioni, di profumi e di sapori che sanno di oriente deriva dall'antico nome greco dell'Iran, Persis, che a sua volta deriva dal nome del clan principale di Ciro il Grande, Pars o Parsa, ma secondo lo storico dell'antica Grecia Erodoto, il nome Persia deriva da Perseo, l'eroe mitologico che decapitò la Gorgone mostruosa. Solo provando a immaginare questo luogo così antico e mitico, questa culla di una cultura millenaria dove è fiorita ricchissima la tradizione della miniatura e della calligrafia, possiamo davvero apprezzare, capire e immergerci nei disegni leggeri, raffinati ed eterei di Mitra. Nel suo lavoro c’è la nostalgia di un mondo lontano, di un mondo sfiorato e abbandonato a causa della prepotenza della Storia che ha costretto tanti figli di questa terra ad abbandonarla per ricostruire la propria personale storia da qualche altra parte. Mitra è arrivata a Roma e studentessa alla Scuola di Cinema si è sempre nutrita di storie e di immagini che oggi troviamo riportate non sulla pellicola ma sulla carta. Mitra con certosina pazienza e minuzia ha dato vita alle ombre, alle figure e alle suggestioni di un mondo che è diventato un luogo della mente e del cuore e il creare è diventata un urgenza che non poteva più essere procrastinata. Soffia il vento tra le foglie ordinate e precise degli alberi di Mitra, alberi dai tronchi possenti che non si piegano ma che ci raccontano un mondo leggero, che era leggero, un mondo elegante, che era elegante, così come è impalpabile e leggero e fiero il poeta dal voluminoso turbante azzurro che come una nuvola gli si gonfia intorno al profilo assorto. Un uomo in costume orientale è raffigurato con un fiore svettante come un vessillo di passione e un’areo diventa meno minaccioso se vola su una pagina miniata da intrecci vegetali e da scritte in persiano, splendidi e gioiosi decori riferiti ad un paese che era un giardino incantato e che è diventato un terreno di scontri religiosi, politici e sociali. Memoria e oblio e la Storia con la S maiuscola che si sovrappone a quella più intima e personale di un’artista dal tocco lieve e intenso che ci regala un sogno di tenui colori e profonde passioni.
Paola Ugolini