Ratatouille
Come una pietanza. Il rimando all’arte con la cucina è evidente, una cucina fatta con cibi che di confezionato hanno ben poco, anzi niente, assolutamente naturali, in parallelo alla naturalezza del fare pittura.
Comunicato stampa
Tra gli eventi che partecipano al Festival di Internazionale che si svolge a Ferrara dal 5 al 7 Ottobre 2012 e dell'Ottava Giornata del Contemporaneo promossa dall'Amaci per il 6 Ottobre, la Terry May Home Gallery espone le opere di Barbara Felisatti e Laura Ragazzi, in una doppia personale: Ratatouille. Come una pietanza. Il rimando all'arte con la cucina è evidente, una cucina fatta con cibi che di confezionato hanno ben poco, anzi niente, assolutamente naturali, in parallelo alla naturalezza del fare pittura. Un piatto originario della cultura contadina, quindi originario di una cultura. Così che la natura e la cultura di ciò che si mangia, di ciò che ci nutre, e che ci fa essere, diviene sempre più "mescolata", "rimestata", come antiche mestiche di colori, a trovare il tono adatto per il ground dell'essere.
Barbara Felisatti spazia all'interno della Home Gallery con opere figurative: intorno al corpo umano, dettagli, o figure intere, che si stagliano dal buio del fondo, quasi a riemergere dalla notte dei tempi per "ritrovare", anche in un dettaglio, un senso di umanità: "Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza" (Dante Alighieri, Inferno, Canto XXVI , v. 112-120).
Laura Ragazzi, in Ratatouille, esalta l'idea del gusto: nelle sue opere, come sempre, c'è una traslitterazione pittorica di tutti e cinque i sensi e con il valore aggiunto del sesto, ed è proprio quest'ultimo che condensa l'opera donando ad ognuna un soffio di vita: la poesia dell'essere, l'anima stessa, visibile nel corpo pittorico del quadro. Ma definire quadri le opere di Laura Ragazzi è riduttivo, più che quadri le sue opere sono creature pittoriche che toccano l'anima.