Carlo Massimo Franchi – Kaleidos
L’esposizione è il contributo che l’artista dedica al processo evolutivo dell’uomo, dalle origini ad oggi. Durante la sua lunga carriera ha attraversato varie fasi stilistiche, dal classico al metafisico, fino all’attuale linea informale, ma sempre interpretando la figura umana, l’uomo e la donna, quali protagonisti.
Comunicato stampa
Il Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino propone, dal 5 ottobre al 4 novembre 2012, la mostra “Kaleidos” dell’artista novarese Carlo Massimo Franchi scenografo e designer, già allievo di Salvatore Fiume.
L’esposizione è il contributo che l’artista dedica al processo evolutivo dell'uomo, dalle origini ad oggi. Durante la sua lunga carriera ha attraversato varie fasi stilistiche, dal classico al metafisico, fino all’attuale linea informale, ma sempre interpretando la figura umana, l'uomo e la donna, quali protagonisti. Molte culture hanno avuto una grande influenza sul lavoro dell'artista che, dopo aver conosciuto e studiato le realtà dei popoli nomadi del deserto, le civiltà tribali, è arrivato alla contaminazione underground delle metropoli internazionali: Las Vegas, Los Angeles, New York, Miami, Dubai, Londra, Pechino, Milano, dalle quali ha tratto spunto per una interpretazione modernistica del percorso evolutivo dell'uomo.
Carlo Massimo Franchi con la sua sensibilità contemporanea dal sapore antico, attraverso la produzione artistica ha saputo negli anni dare corpo a questa temporalità. Con materiali diversi e cromie calde e ricercate ha dato vita alle straordinarie opere denominate Kalos. Esse rendono altresì omaggio alla cultura greca da cui prende spunto il Kalos (bello) e il caleidoscopio in cui le immagini perdono la loro primigenia identità per assumerne una nuova, in “Kaleidos”.
All’interno di un Kaleidos si trovano tutti gli elementi di sperimentazione ricercati: materia, colore, forma, parole chiave, strutture, tutto rivive in profili umani anonimi, forme classiche che hanno sempre caratterizzato iconograficamente le origini della sua carriera.
I Kaleidos di Carlo Massimo Franchi sono infatti veri e propri conglomerati antropologici che si fondono in un crogiolo di caratteri, slogan, figure, luoghi: la risultante di tutto il suo vissuto di artista e di essere umano.
Le opere esposte sono il riconoscimento al bello, uno slogan emotivo che ha spesso caratterizzato il lavoro ultra ventennale di Carlo Massimo Franchi e che è sostanzialmente un omaggio alla vita.
Nel tempo l’artista ha vissuto collaborazioni interessanti con molte persone, aziende e professionisti importanti: di queste si ricorda, tra le altre, la mostra ”Auto e forme “ svoltasi nel 2000 a Roma a Villa Borghese, in collaborazione con Pininfarina, Zagato e Giugiaro dove il design e l’arte si confrontarono in un sodalizio vincente. Altre kermesse importanti, la realizzazione delle opere per l’Accademia dei Racemi in occasione di Vinitaly 2006 a Verona, in cui l’artista interpretò il vino Primitivo di Manduria e le opere furono in seguito esposte negli USA e la partecipazione a Firenze presso la Fortezza da Basso al Pitti Filato in collaborazione con la Filatura di Pollone.Info