Made in Russia: Volume II
Mostra collettiva dei vincitori del concorso dell’arte contemporanea russa.
Comunicato stampa
Galleria OpenArt di Milano in collaborazione con la curatrice Tatiana Martyanova presenta la mostra finale della seconda edizione del concorso d’arte contemporanea russa Made in Russia. Lo scopo dell’evento è quello di favorire la creatività e promuovere il lavoro degli artisti russi sulla scena artistica contemporanea italiana.
Quest’anno viene specificato il tema: “Arte, Identità, Confini”. Il titolo cita la mostra significativa tenutasi a Roma nel lontano 1992, curata da Carolyn Christov-Bakargiev (anche il convegno del 1995). Trascorsi venti anni la curatrice Tatiana Martyanova ripropone il tema che non ha perso la propria attualità, anzi, oggi si rivela con delle nuove sfumature, soprattutto per l’arte contemporanea russa, la quale si manifesta sempre più presente nel sistema internazionale d’arte contemporanea.
“L’obiettivo è quello di capire, come l’arte contemporanea russa si inserisce nel contesto dell’arte contemporanea internazionale, come gli artisti russi di oggi vedono la propria (co)esistenza nel contesto internazionale. Quale risposta dà l’artista russo alla domanda: come la mia arte può (cor)rispondere al sistema dell’arte internazionale senza perdere l’identità, e se per questo è necessario superare i confini…e quali confini siano da superare nell’impegnarsi a riabilitare l'arte dei confini oppure nel ricostruire il territorio d’arte oltre confini…”.
Gli artisti-vincitori del concorso, Nina Stoupina, David Plaksin, Dmitry Zharov e Katerina Bodrunova, rispondono ai quesiti principali posti dal concorso in diversa maniera, cercando con differenti mezzi e linguaggi, tramite fotografia, collage, pittura o grafica, di individuare quegli aspetti spazio-temporali dell’arte contemporanea russa.
Infatti, la mostra che s’inaugura giovedì 11 ottobre 2012 alle ore 18:30 negli spazi della galleria OpenArt Milano, racconta la (ri)costruzione dei confini e d’identità dell’arte “made in Russia”.
La mostra è corredata da un catalogo bilingue (italiano e russo) con testo critico di Tatiana Martyanova.