Alfonso Federici – The Front Side of Rock

Informazioni Evento

Luogo
SPAZIO CERERE
Via Degli Ausoni 3, Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Il
Vernissage
12/10/2012

ore 17-24

Contatti
Email: rock@alfonsofederici.com
Sito web: http://www.alfonsofederici.com
Artisti
Alfonso Federici
Generi
serata - evento

The Front Side of Rock è una prima raccolta di sedici tele che raffigurano una piccolissima parte di quello che è stato per certi versi il volto, il lato visivo e rivoluzionario del Rock del periodo d’oro, tra la metà degli anni sessanta e i primi settanta, quando le cover dei dischi diventarono parte integrante dell’opera musicale.

Comunicato stampa

Cinquant’anni di carriera dei Rolling Stones. Bob Dylan, Lou Reed e i Jethro Tull in tournèe. Celebrare con
libri e DVD il quarantennale di un vinile. Il rock fa notizia. Non c’è giorno che sui media non si racconti
qualcosa sulle rockstar che hanno fatto la storia della musica popolare nell’ultimo mezzo secolo, entrando di
diritto nella cultura moderna.
Verso la metà degli anni sessanta musica, moda e arte si fondono in una miscela creativa e infinita. Il Rock
partito dall’Inghilterra e dagli Stati Uniti si sviluppa anche in Italia. I vinili sono il veicolo, la cellula riproduttiva
della nuova musica, giovane e ricca di suggestioni. I negozi di dischi si moltiplicano, le immagini delle
copertine dei long playing o ellepì come sono chiamati, in simbiosi con le geniali rockstar che le ispirano,
diventano velocemente il simbolo di un’epoca, l’immagine di una rivoluzione sociale.
Alfonso Federici attraverso un’esperienza pittorica, che percorre con il progetto The Front Side of Rock
(volutamente somigliante al titolo del famoso disco dei Pink Floyd), una personale galleria d’icone che hanno
e non solo per lui, un significato particolare. Un viaggio nel tempo attraverso un intervento di riproduzione,
semplice ma intenso, una cover silenziosa che fissa nel tempo, strato su strato, i colori del Rock, formando
un “solco” visibile, tattile. Il segno di un passato recente, ricco di ricordi e ancora vitale nella memoria.
The Front Side of Rock è una prima raccolta di sedici tele che raffigurano una piccolissima parte di quello
che è stato per certi versi il volto, il lato visivo e rivoluzionario del Rock del periodo d’oro, tra la metà degli
anni sessanta e i primi settanta, quando le cover dei dischi diventarono parte integrante dell’opera musicale.
Con la loro grafica spesso tagliente e provocatoria crearono nuovi stili suggestionando il mondo dell’arte,
della pubblicità e della moda. Il Rock diventò un terreno fertile per la sperimentazione. I media, specialmente
quelli anglosassoni, se ne accorsero decretando il successo di molte cover o perfino appoggiando la
censura di alcune di esse.
Le opere, della dimensione di 80 X 80 centimetri sono una riproduzione fedele, ma non iperrealistica delle
copertine originali. Lo stile pittorico, comune per tutti i soggetti, ha come caratteristica lo spessore materico
dei colori fin nei particolari. L’acrilico, dato con vigore attraverso ricche pennellate, permette un risultato
impattante, fresco e originale. La semplicità della cornice rende il quadro un’esperienza quasi
tridimensionale.
Commenta l’artista: ‘…la volontà è quella di fermare l’immagine, quel frammento di storia e di vita ricco di
suoni e di colori, posizionato nella nostra memoria, fissarlo, consacrarlo e renderlo immortale, in un loop
senza sosta…’
Ogni tela è una cover, ognuna racconta una storia.
Sono storie affascinanti, colorate e mai banali, spesso ricche di intrecci impensabili.
Nel 1967 esattamente 45 anni fa usciva The Velvet Underground and Nico, una pietra miliare cui
numerosi artisti, nonostante l’insuccesso commerciale dell’inizio, si sarebbero poi ispirati e che avviò la
carriera di Lou Reed. A volte chiamato “banana album” per via della copertina raffigurante una banana
disegnata da Andy Warhol, l’artista morto 25 anni fa che produsse il disco e spesso contribuì con il suo
genio a illuminare il rock.
Nello stesso anno, un debuttante Jimi Hendrix scalò le vette delle classifiche con Are you Experienced,
disco che rivoluzionò il modo di interpretare la chitarra elettrica attraverso una miscela psichedelica di rock e
blues, e lo consacrò a star mondiale. Uscì con differenti copertine: una in Europa, una più ‘allucinogena’
negli Stati Uniti (esposta allo Spazio Cerere) mentre in Sud Africa dove vigeva ancora l’apartheid, uscì senza
nessuna foto.
40 anni fa, nel 1972 uscirono: Transformer di Lou Reed, il primo disco dei Roxy Music e Thick as a Brick,
quinta fatica dei Jethro Tull.
Transformer fu uno dei lavori più apprezzati di Lou Reed, grazie anche alla collaborazione straordinaria che
David Bowie e il chitarrista Mick Ronson diedero alla produzione dell’album. La copertina fotografata dal
leggendario Mick Rock, che quest’anno ha pubblicato per il 40° anniversario del disco un libro fotografico
dedicato a Lou Reed, lo consacrò a ‘Frankenstein del Rock’ quasi ad anticipare i fermenti punk di qualche
anno dopo.
I Roxy Music scelsero per la loro prima cover una modella sconosciuta di nome Kari-Ann Muller, che in
seguito sposò Chris Jagger fratello di Mick. La fotografia di Karl Stoeker insieme alla loro musica li consacrò
stars. Vennero definiti la band ‘Glam Rock’ per eccellenza. Un’inedita fusione di rock elettrico, jazz, musica
contemporanea e romanticismo, guidati dalla voce affascinante di Brian Ferry. Non a caso la copertina
divenne in poco tempo un’icona lanciando una vera e propria tendenza al glamour.
Arrivò il successo anche per Thick as a Brick dei Jethro Tull primo album strettamente progressive del
gruppo e tra i primi concept album della storia del Rock, anche se portato all’eccesso dal leader del gruppo
Ian Anderson in quanto composto da un unico e monolitico brano, interrotto solo dall’esigenza di dover
girare il disco, e dove i testi sono presentati come opera di un immaginario bambino prodigio di 8 anni, il
poeta Gerald Bostock. La grafica della copertina, dal packaging originale era addirittura impostata come un
quotidiano vero e proprio ripiegato e sfogliabile, un ipotetico St.Cleve Chronicle con all’interno i testi
dell’opera confusi tra altri articoli. E’ notizia di questi giorni che Ian Anderson presenterà in concerto nei
prossimi mesi, dopo quarant’anni, la continuazione dell’opera Thick as a Brick 2. Il bambino prodigio ha 48
anni, ed ha ancora qualcosa da dire, ma questa è un’altra storia.
Le altre undici opere di Alfonso Federici presenti allo Spazio Cerere, a Roma nel quartiere ‘rock’ di San
Lorenzo sono:
L’ultimo disco dei Beatles, Let it Be - La mucca di Atom Hearth Mother e la magia di The Dark Side of the
Moon dei Pink Floyd – L’urlo del progressive di In the Court of the Crimson King dei King Crimson - Le
favole nere dei Genesis con Nursery Cryme. - I volti rocciosi dei presidenti del Rock con Deep Purple in
Rock - Il fuoco e le fiamme del blues con Led Zeppelin I – Le atmosfere californiane di Crosby, Stills &
Nash - La copertina surreale e senza tempo di Let it Bleed dei Rolling Stones - Lo sguardo emblematico di
Bob Dylan in Blonde on Blonde del 1966, il primo doppio album della storia del rock - Il ritratto dei Doors in
vetrina a Los Angeles in un improvvisato set per Morrison Hotel. Scatto rubato dalla band al proprietario
dell’hotel che non aveva dato il premesso.
Oggi le cover di quegli anni insieme ai loro protagonisti sono delle vere e proprie ‘immagini sacre’,
apprezzate anche dai più giovani e vivono una nuova stagione. Basta pensare ai ritratti delle rockstar come
Jim Morrison e Jimi Hendrix, al logo dei Beatles applicati su ogni tipo di merchandising, dalle magliette alle
borse, dai mug ai poster.
Il disco in vinile è tornato di moda, anzi non è mai tramontato, nasce così il fenomeno dello Sleeve Face
(www.sleeveface.com), per non parlare del collezionismo che coinvolge migliaia di appassionati in tutto il
mondo, capaci di acquistare a cifre altissime le copie originali, magari numerate, dell’album bianco dei
Beatles o una rarità dei Pink Floyd.
Breve biografia dell’autore
Alfonso Federici, nato 53 anni fa ha vissuto dodici anni a Bologna prima di giungere nella Capitale nel
1971. Dopo il liceo scientifico si è diplomato all’Istituto Europeo di Design di Roma per intraprendere la
carriera di graphic designer. Ha fondato e diretto alcuni studi professionali lavorando per tantissime aziende
nazionali ed internazionali: BIM Distribuzione Cinematografica, Columbia Tristar Film Italia, DaimlerChrysler
Italia, Rai Trade, Thai Airways, Gruppo Generali, ANSA e tante altre. Ora dirige Compacta per la quale è
direttore creativo e amministratore unico. Per lavoro è a contatto con il mondo della musica, dell’arte e del
cinema. Con il progetto The Front Side of Rock ha voluto ‘mixare’ la passione per la pittura e quella per la
musica.