Maria Antonietta Barnaba – Antologhia
La pittura di Maria Antonietta Barnaba nello spazio della galleria “Piazza delle Erbe”, Montecassiano – Macerata, con una proposta dal titolo “Antologhia” che configura appunto una breve escursione nella sua produzione storica affiancata da alcune opere recenti. Presentazione a cura di Dino Sagripanti e Veronica Vitali.
Comunicato stampa
La pittura di Maria Antonietta Barnaba nello spazio della galleria “Piazza delle Erbe”, Montecassiano - Macerata, con una proposta dal titolo “Antologhia” che configura appunto una breve escursione nella sua produzione storica affiancata da alcune opere recenti. Presentazione a cura di Dino Sagripanti e Veronica Vitali.
L’inaugurazione si terrà sabato 13 ottobre 2012 alle ore 18,00, sino al 12 novembre 2012.
Le opere esposte si impongono per il formato, per i modi espressivi, per i temi proposti. Concettuale e narrativa, mediterranea e cosmopolita, la pittura di Maria Antonietta trasmette un’esperienza intima e profonda che ci sorprende, ma che riconosciamo e sentiamo subito nostra.
Nell’insieme le opere documentano l’evoluzione di una ricerca sfaccettata che esprime in forme peculiari l’attualità e la centralità della pittura nel panorama artistico contemporaneo. L’Autrice realizza immagini di uno spazio che conserva un forte impianto umanistico, ma che apre un dialogo nuovo, necessario, con una patria-mondo esplorata in un viaggio di avvicinamento ricorrente, provvisorio e insieme perenne.
Sono tele, cartoni, carte intelate sulle quali si distende una narrazione in bilico tra astrazione e figurazione, in alcuni casi in confronto diretto con la fotografia, con il cinema, con i graffiti urbani. Vi è focalizzata un’idea del tempo e del divenire dell’esperienza umana, del suo trascorrere, rese concretamente attraverso immagini mosse, strisciate, riflesse, collocate in uno spazio urbano ansioso, intravisto di sfuggita.
Sono molte le implicazioni leggibili: nei “contenuti”, per così dire, vediamo rappresentata la nostra comune condizione del vivere e la destinazione inafferrabile dei percorsi individuali, ma prima ancora, in quelle forme, nei modi operativi di quelle realizzazioni, riconosciamo una limpida riflessione riguardo a quello che è oggi il linguaggio pittorico e più in generale al senso dell’arte nel nostro tempo.