Fabio Fumo – Scripta volant Signa manent
A distanza di qualche anno dalla sua ultima mostra, Fabio Fumo si presenta al pubblico con una maturata e ben strutturata consapevolezza del proprio lavoro.
Comunicato stampa
Lo studio A3artecontemporanea presenta sabato 13 ottobre 2012 l’esposizione “Scripta volant Signa manent” dell’artista Fabio Fumo a cura di Massimiliano Alberico Grasso
Scripta volant Signa manent, è il nome dato alla recente ricerca di Fabio Fumo (Napoli 1962) ed è stato il filo conduttore dell’ultima esposizione personale che, verrà inaugurata il 13 ottobre presso lo studio A3artecontemporanea di Salerno.
A distanza di qualche anno dalla sua ultima mostra, Fabio Fumo si presenta al pubblico con una maturata e ben strutturata consapevolezza del proprio lavoro. Non a caso sceglie, come identificazione del proprio sentire, un messaggio forte che palesemente esprime e racchiude tutto il concetto del vivere moderno. Partendo dal riferimento della ben più conosciuta “Verba volant Scripta manent”, l’artista riadatta la frase alla sua ricerca, la quale altro non è che una stilizzazione-codificazione del linguaggio attuale, mediatico, globale. Oggi il processo assimilativo, massivo o singolo che esso sia, avviene per la maggiore attraverso il bombardamento di immagini, di segni, illustrazioni, che restano impressi nella mente a discapito dell’antica scrittura , creata affinchè potesse essere traccia indelebile attraverso il tempo.
Così come l’artista durante il suo lavoro si pone degli interrogativi, a noi viene da chiedersi “nell’era della messaggistica istantanea, del fashion style, del
total-social è realmente tutto così immediato, importante, veritiero? Resta davvero impresso nella nostra mente qualcosa o forse, alla fine, il caos alimentato da tale invasivo metodo comunicativo non si riduce a semplice forma di stordimento e confusione atta al plagio della psiche?”
Scripta volant signa manent, un puntiglioso lavoro di composizione, o meglio, scomposizione di materiali poveri, (quali fogli di giornali, libri, lattine, banconote), già sfruttati della loro funzione primaria, con maniacale precisione e passione vengono (ri)ciclati, piegati, impacchettati, (ri)adoperati, affinchè possano (ri)appropriarsi di un nuovo valore, acquisito solo attraverso l’opera d’arte.
In mostra saranno presenti opere realizzate in tecniche miste con i materiali di scarto descritti, (con le quali l’artista ha ottenuto la pubblicazione sul catalogo Comieco, il Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo, degli Imballaggi a base Cellulosica) e alcuni ibox in plexiglass che racchiudono all’interno di essi ulteriori preziose visioni, di un tempo ormai assai artefatto.