Michele Andrich – La Grande Depressione
Ultima mostra di Michele Andrich sotto lo pseudonimo di MIKE the BIDDA.
Comunicato stampa
“Le case erano ermeticamente chiuse, con le fessure delle porte e delle finestre otturate da stracci; ma la polvere penetrava ugualmente negli interni, così impalpabile che risultava invisibile, e si posava come polline sui tavoli, sulle seggiole, sui piatti, sulle pietanze. Gli esseri umani se la spazzolavano di dosso, mentre strati di polvere s’erano accumulati sulle soglie delle case.”
(Tratto da Furore, di John Steinbeck)
"Un pettine che spazza via la polvere dai capelli e rimette ordine laddove La Grande Depressione aveva scompigliato tutto!"
Un gesto catartico. Un urlo soffocato dalla polvere di tre anni di vuoto abbandono e di arte regalata all'ingratitudine, ormai fuori dalle dinamiche perverse dell'associazionismo, fuori dalle cricche, fuori da una vita spesa circondato da persone moralmente e umanamente basse, l'Autore si ritrova dentro se stesso per l'ennesima volta a contatto con la grande depressione. Messo alle strette, decide di ritornare alla sua vecchia casa (Bodie Art) per uccidere e seppellire definitivamente ciò che è diventato.
Parole, linee, colori, forme e suoni rimbombano da lontano e lentamente risorgono dalla morte deprimente dell'animo, combattono per farsi sentire sempre più e ritornare alla vita vera di un tempo. Tutto è volutamente celato dietro alla sua tipica ironia low brow, con cui descrive eventi tragici della storia americana accaduti tra il 1929 e il 1936 noti a tutti come “The Dust Bowl and the Great Depression”, e con la quale metaforicamente denuncia la sua condizione esistenziale.
Nel corso dell'evento, il 26 ottobre alle ore 22.30, Michele Andrich e Cesare Bogazzi terranno un concerto in acustico degli Sweet Buk Cake dal titolo “Too rust, too dust, too fast”.