Giuliano Galletta – Non voglio essere me stesso
Con questo evento in calendario la galleria porta sulla scena di Biella l’artista che, con il suo linguaggio, ha messo in atto, in modo radicale ed inedito, nell’arte contemporanea, un cortocircuito tra arti visive, scrittura, poesia, musica, letteratura, performance, teatro, cavalcando linguisticamente un nomadismo epistemologico.
Comunicato stampa
MOSTRA DI GIULIANO GALLETTA: NON VOGLIO ESSERE ME STESSO
La galleria Silvy Bassanese arte contemporanea inaugura la stagione espositiva autunnale con Giuliano Galletta, (www.giulianogalletta.it) figura di alto profilo dell’arte italiana, artista e giornalista. La mostra personale transdisciplinare, che si inaugura sabato 20 ottobre alle ore 18, a cura di Viana Conti, apre, a partire dal suo titolo Non voglio essere me stesso, profondi interrogativi sul tema dell’identità individuale e collettiva e sul problema della coscienza. Con questo evento in calendario la galleria porta sulla scena di Biella l’artista che, con il suo linguaggio, ha messo in atto, in modo radicale ed inedito, nell’arte contemporanea, un cortocircuito tra arti visive, scrittura, poesia, musica, letteratura, performance, teatro, cavalcando linguisticamente un nomadismo epistemologico. Come accenna Bruno Corà in un suo testo, in occasione della mostra al museo CAMeC della Spezia, Giuliano Galletta risulta un grande suscitatore di riverberi situazionisti, di lapidari slogan studenteschi, di montaggi dadaisti, di un teatro che trova le sue scaturigini in Majakovskij, Brecht, Artaud, Kantor, Beckett, in citazioni musicali da Kurt Weill a Cole Porter fino alla musica contemporanea di compositori come Massimo Pastorelli (Après Bésame mucho, un tombeau musicale per Edoardo Sanguineti per il video Conversazione, in mostra al Museo del Caos, ( Museo d’arte Contemporanea di Villa Croce, 2010, Genova). In occasione della presente mostra, lo stesso compositore scrive mirlitonnades, 37 piccoli duetti per flauto (Fabio De Rosa) e voce ritmica (Massimo Pastorelli stesso) sulle omonime poesie di Samuel Beckett; una composizione, in prima esecuzione assoluta, che aspira ad essere “da poco” al pari dei versi, dedicata a Giuliano Galletta, in omaggio alla sua lunga ed empatica familiarità con l’opera di Beckett.