Ciro Palumbo – Il mistero dell’isola
L’isola rappresentata nelle opere esposte alla Rocca Paolina ma anche nella filosofia estetica che anima il fare arte di Ciro Palumbo, ha poco a che fare con l’isola dell’immaginario comune. Il concetto si muove e si realizza nell’intento di coinvolgere nell’emozione generata davanti a quadri in cui l’osservatore ritrova simboli e rimandi iconografici che gli appartengono e che identificano le varie fasi della vita.
Comunicato stampa
Alla Rocca Paolina di Perugia nei maestosi locali del CERP si svela “Il mistero dell’isola” con le opere di Ciro Palumbo. Il 20 ottobre alle 17 si terrà il vernissage di una mostra che è già una rielaborazione di un percorso iniziato in una isola celebre, Ischia e per la precisione a Lacco Ameno e prosegue ora in Umbria a Perugia. Una scelta quanto meno azzardata per una mostra le cui opere sono tutte incentrate sull’immagine dell’isola, commenta Alberto D’Atanasio che della mostra è il curatore e redattore del testo. L’isola rappresentata nelle opere esposte alla Rocca Paolina ma anche nella filosofia estetica che anima il fare arte di Ciro Palumbo, ha poco a che fare con l’isola dell'immaginario comune. Il concetto si muove e si realizza nell’intento di coinvolgere nell’emozione generata davanti a quadri in cui l’osservatore ritrova simboli e rimandi iconografici che gli appartengono e che identificano le varie fasi della vita. Per cui si intende isola ogni momento della vita in cui riconosciamo la nostra essenza. Poi c’è un valore aggiunto, questo maestro porta la contemporaneità dell’arte a una lettura figurativa che è maturazione di movimenti artistici dei primi del ‘900, Palumbo è l’espressione di chi ha voluto mantenere i piedi saldi nella tradizione pittorica volgendo però la mente alla letteratura mondiale moderna e ai poeti italiani ed europei. Da Lorca a Leopardi, da Carducci a Saramago passando per Hikmet, da Calvino a Hesse. Così l’isola è anche l’Umbria con i suoi valori mistici e con una terra che è stata da sempre crocevia di culture e di filosofie che nel cuore d’Italia si sono confrontate tra di loro. Quindi questa mostra è una sorta di rivoluzione perché nell’isola ogni mistero raggiunge il suo compimento già nel desiderio di arrivare al luogo, sia da naufraghi che da navigatori, poi il mistero si svela nell’esplorazione dei luoghi, nel superamento delle difficoltà che si incontrano naturalmente in un territorio mai visto prima. Il mistero dell’isola si rivela in chi sa accettarsi per farsi accettare così come si è, senza veli né corazze. L’isola dunque è il luogo dove il mistero si rivela e diventa visibile. L’isola è partenza e arrivo, ed è sempre inizio di una realtà nuova e quando dall’isola si riparte non si è più gli stessi. In questa mostra è considerata isola tutto ciò che ci porta lontano da realtà consuete. È isola un pensiero che ci “isola” da persone saccenti e scostanti, da quelle che devono provocare sentimenti contrastanti per saggiare l’interlocutore, è isola ciò che ci distanzia da quelle persone che ci guardano dall’alto al basso, è isola tutto ciò che ci “isola” da chi pretende di esser compreso, capito prima ancora di comprendere e capire. È isola un pensiero che ci porta lontano da mura strette, anonime e atone e ci fa viaggiare su memorie che superano la fisica e la ratio. È isola ciò che ci fa sentire vivi su letti di morte, è isola il pensare che non si muoia mai, è isola tutto ciò che il tempo fa fermare e sentire che ogni cosa può essere raggiungibile, nonostante tutto e tutti. Sono isole le età della vita nell’arcipelago infinito del vivere. È isola un luogo lontano dove si spera di tornare per ritrovar se stessi. È isola il gioco di bambino che si ritrova in una cassa nascosta in soffitta. È isola quel ricordo che un giocattolo ritrovato rievoca. È isola una canzone che ci commuove e che risveglia quella parte interiore mai sopita, è isola il partire senza meta solo per sentirsi vivi, è isola l’amore segreto che ci rinnova nel cuore, nella mente e nell’anima, è isola l’innamoramento che scombina la vita e rende inutili bussola e mappe, è isola il prendersi tempo per poi tornare più intrepidi e impavidi di prima. È isola il pianto fatto di nascosto, è isola la risata liberatoria che nessuno comprende e pochi tollerano. È isola il grido verso politicanti viscidi ed egoisti, è isola il gruppo che vuole distinguersi dal branco, è isola la poesia che interpreta quel gomitolo che non sappiamo definire, è isola quella canzone che sussurriamo e rende più leggero il cammino, ed è isola il dipinto in cui lo sguardo si perde per ritrovarsi. Questo è ciò che la mostra di Ciro Palumbo esprime ma è solo l’inizio di un percorso, il meglio lo si conoscerà al Cerp Centro Espositivo Rocca Paolina della Provincia di Perugina.