Gelitin | Manzelli | Pylypchuk
Nelle sale di Palazzo Wolkenstein sono esposte una selezione delle opere di Margherita Manzelli, Gelitin e Jonathan Pylypchuk.
Comunicato stampa
Da giovedì 25 ottobre a mercoledì 7 dicembre 2012, presso lo Studio d'Arte Raffaelli di Trento (Palazzo Wolkenstein, via Marchetti 17) saranno esposte le opere di Margherita Manzelli, Gelitin e Jonathan Pylypchuk.
Margherita Manzelli è nata a Ravenna nel 1968 dove vive e lavora. L’artista utilizza la pittura, accompagnata talvolta da performance, per ritrarre soggetti femminili in preda al più profondo disagio esistenziale. Immerse in ambienti bui e vuoti, la cui rappresentazione ridotta all’essenziale è affidata a colori acidi e violenti, apparentemente consumate da un male oscuro, da un’intensa, divorante, vita interiore, le sue giovani donne sono invariabilmente sole. Magre ed emaciate, discinte ma incapaci di vivere, queste adolescenti saturnine dai corpi disarmonici e contaminati mostrano segni di invecchiamento precoce e paiono sul punto di disintegrarsi. Sedute o sdraiate esangui e spaesate, tutta la loro energia pare concentrarsi negli occhi sgranati che fissano lo spettatore con sguardi inquieti e febbrili di personalità borderline. Alcuni suoi lavori vengono ampliati da un’azione eseguita durante l’opening; l’artista ha infatti incluso se stessa nell’allestimento delle sue immagini eseguendo delle performance. Un esempio di questa componente teatrale è In fondo al mare-vulcano: nel 1995 presso il Centro Arte Contemporanea Spazio Umano di Milano Margherita Manzelli stava seduta di spalle su uno sgabello fissato nella parte alta della parete dello spazio espositivo indossando un abito enorme che copriva il pavimento; su di esso faceva scivolare i disegni che via via realizzava. Ogni disegno reca infatti la data e l’ora in cui è stato eseguito.
I Gelitin vivono e lavorano a Vienna; sono un collettivo di 4 artisti (Ali Janka, Florian Reither, Tobias Urban e Wolfgang Gantner), quattro esseri “dionisiaci” che si incontrarono per la prima volta nel 1978. Nel loro panorama creativo si trovano preformance, installazioni, sculture, opere tridimensionali da appendere. Il comune denominatore delle loro opere è la provocazione, giocosa e costruttiva.
Jon Pylypchuk, nato nel 1972 a Winnipeg, Canada, è pittore e scultore. Le sue opere sono state esposte in importanti gallerie e musei, tra cui il Museum of Contemporary Art di Cleveland, il Museum of Contemporary Art di Detroit, UCLA Hammer Museum di Los Angeles, ZKM Museum di Karlsruhe, la Royal Academy di Londra, State Hermitage di San Pietroburgo, il Musee d’Arte Contemporaine di Montreal. Le sue opere sono popolate di tenere creature, in cui si rispecchiano le fragilità emotive umane. Queste figure tragicomiche, amabili e detestabili al tempo stesso, rese con un linguaggio infantile e diretto, ricreano situazioni ironicamente pietose.