L’inquietudine del critico – Cecilia Guida
Prende il via la rassegna L’inquietudine del critico, a cura di Stefano Taccone, che, attraverso un ciclo di presentazioni di libri, cui presenzia costantemente l’autore, intende operare una ricognizione sulla critica d’arte italiana di più giovane generazione. Ospite del primo appuntamento è Cecilia Guida con Spatial Practices. Funzione pubblica e politica dell’arte nella società delle reti, edito nel 2012 da Franco Angeli.
Comunicato stampa
Venerdì 26 ottobre, dalle ore 18.30, presso il Bad Museum, Via B. Croce 1 Casandrino (Napoli) prende il via la rassegna L’inquietudine del critico, a cura di Stefano Taccone, che, attraverso un ciclo di presentazioni di libri, cui presenzia costantemente l’autore, intende operare una ricognizione sulla critica d’arte italiana di più giovane generazione. Ospite del primo appuntamento è Cecilia Guida con Spatial Practices. Funzione pubblica e politica dell’arte nella società delle reti, edito nel 2012 da Franco Angeli.
Cos’è uno spazio pubblico oggi? Come può l’arte interessarsi alla realtà sociale e politica negli spazi urbani? Cosa significa partecipazione nella società delle reti? Quali effetti hanno le pratiche pubbliche e politiche sul sistema dell’arte?
Il volume affronta questi interrogativi inquadrandoli all’interno di un ampio contesto storico, tecno-culturale e sociale per analizzare cosa significa per l’arte spostarsi negli spazi della vita quotidiana e della comunicazione contemporanea.
Spatial Practices è una “parola chiave” che indica la compresenza dello spazio e del tempo nelle esperienze estetiche degli spazi pubblici della città postmoderna e della Rete, secondo una distinzione tra le due realtà qui intesa come unicamente operativa.
Il testo, rileggendo la relazione tra le diverse pratiche artistiche come un rapporto di continuità e di scambio, mostra come le procedure partecipative all’opera nella metropoli anticipino, dialoghino e si completino con quelle degli ambienti comunicativi del Web.
Cecilia Guida è dottore in Comunicazione e Nuove Tecnologie (Università IULM, Milano) e curatrice indipendente. Insegna Storia dell’arte all’Accademia di Belle Arti de L’Aquila. Si occupa delle relazioni tra pratiche artistiche, nuove tecnologie e spazio pubblico contemporaneo. Ha curato progetti espositivi per spazi istituzionali, pubblici e non-profit in Italia e all’estero, tra cui, recentemente, ‘ARTInRETI. Pratiche artistiche e trasformazione urbana in Piemonte’ (Fondazione Pistoletto, Biella, 2012).