Nico Mingozzi – The Others
Nico Mingozzi utilizza fotografie antiche come supporto per rappresentare il mondo dei morti, in opere violentissime, con una sistematica, scandalosa violazione dell’immagine di persone sconosciute.
Comunicato stampa
The Others, gli Altri, bianchi fantasmi con occhi di bottone, si affacciano a guardarci da dietro a un recinto, il confine posto fra il nostro mondo e il loro, invalicabile eppure molto, molto sottile.
Nico Mingozzi utilizza fotografie antiche come supporto per rappresentare il mondo dei morti. Opere violentissime, animate da un furore iconoclasta che lo porta a storpiare con modalità mostruose vecchie fotografie, di fine Ottocento o inizio Novecento, con una sistematica, scandalosa violazione dell’immagine di persone sconosciute. Visto il tempo intercorso dallo scatto, dal flash della lampada al magnesio, gli ignari supporti di queste opere, ovvero i soggetti delle fotografie, sono tutti morti. I loro lineamenti vengono cancellati, come succede alle vittime della maledizione di The Ring. Gli occhi svuotati, in bianco o nero, impediscono il loro riconoscimento. Il terrore della perdita dell’individualità costituisce il cuore dell’interfaccia umana con la morte. Nico Mingozzi riesce a cogliere l’essenza della percezione della morte da parte dei vivi, ovvero la paura, creando un mondo parallelo pieno di orrore, figure demoniache e supplizianti.