Ciou – Nekro Kawaï
Non più bambine, non più sognanti. Il pop surrealismo diventa adulto con le opere di DILKA.
Comunicato stampa
Dipingere con l'inchiostro di china, regalare emozioni con macabri personaggi immersi loro malgrado su carta vecchia di secoli, giocare con un immaginario dark che spazia da Tim Burton e approda alla rete, lì dove tutto è contemporaneo. Questa è l'arte di Ciou, artista francese classe 1981, che ha esposto in lungo e in largo nella vecchia Europa (Parigi, Amsterdam, Bruxelles, Berlino e Roma) per approdare recentemente negli Stati Uniti (Los Angeles e Seattle) finendo con il conquistarli.
Il ritorno a casa, nelle malmesse frontiere dell'Unione, non sarà meno battagliero. Le parole d'ordine della mostra Nekro Kawaï sono infatti tracciate, grazie a una mail inviata alla curatrice lo scorso marzo. Ciou parla serenamente di «ispirazioni dark e cute, magia nera e magia del circo, cabaret e femmine folli del burlesque». Insomma, il novembre romano si prospetta come una prateria di segni fin de siecle che lanciano i loro languidi tentacoli sulle nostre diavolerie moderne.
Se i riferimenti dell'artista francese, originaria di Tolosa, sono molteplici, i suoi epigoni contemporanei sono inesistenti. Nell'epoca del contemporaneo post concettuale e nell'era delle tecnologie smart a chi è rimasto il gusto e la soddisfazione di accendere manualmente le vecchie lampade a gas? Lo svela Ciou, nel suo mondo fantastico, pauroso e folle, denso di vitalità funerea. Nekro Kawaï, ovvero, il gusto visionario dell'altro mondo.