Simone Gori – Bianco Novecento
Simone Gori, giovane architetto e artista pratese, espone il suo ultimo lavoro in cui convivono e dialogano tra loro in maniera fluida diversi elementi: calchi in gesso, istallazioni video e fotografie.
Comunicato stampa
Negli spazi espositivi dell’Ass. Cult. Warehouse, sabato 17 novembre alle ore 18, verrà inaugurata la mostra “Bianco Novecento”. Simone Gori, giovane architetto e artista pratese, espone il suo ultimo lavoro in cui convivono e dialogano tra loro in maniera fluida diversi elementi: calchi in gesso, istallazioni video e fotografie.
Il filo conduttore è il bianco che riveste gli individui, sospeso tra purezza e indeterminatezza.
Bianco Novecento, come il “secolo breve” che ci siamo lasciati alle spalle, denso di eventi e processi che hanno gettato le basi della nostra attuale condizione esistenziale. Dolorosi ma anche pieni di creatività e innovazione. Dalle avanguardie artistiche, alla bomba atomica, al villaggio globale, tanto per citare tre passaggi.
Gli individui presenti nell’opera di Simone Gori esprimono la necessità di liberarsi delle cicatrici più pesanti del tempo e assumere una nuova pelle, rifondare la propria fisicità, stabilire nuove relazioni.
Una dichiarazione di neutralità che permette di fermare il tempo e sottrarsi dalle tinte troppo forti o troppo sfocate del quotidiano. Un rifugio che permette di aprire uno spazio di riflessione sulla propria identità singola e collettiva.
La cittadinanza pratese diventa parte del lavoro di Simone Gori. Diverse persone hanno prestato il proprio viso e il proprio corpo per essere immortalati nei calchi di gesso. Ora c’è una comunità che riguarda se stessa da una prospettiva inusuale, spogliata del superfluo. Che cerca nuovi valori e mezzi che possano unire, che riparte dal bianco per scrivere nuove pagine.
Warehouse è un’associazione culturale, nata di recente a Prato per organizzare in maniera continuativa mostre, eventi, performance, workshop e seminari. La sua mission è agire nel campo dell’arte, della cultura e della riscoperta del territorio per offrire nuovi e originali punti di vista sui linguaggi e gli scenari contemporanei. Per innescare dinamiche di cambiamento che partano dal basso, coinvolgendo attivamente i cittadini, soprattutto giovani. Il suo staff ed i suoi spazi si propongono come megafono per chiunque abbia un progetti, idee, lavori da esprimere e condividere all’interno della città.