Breve storia della globalizzazione in arte (e delle sue conseguenze)
Johan & Levi editore presenta il volume di Marco Meneguzzo “Breve storia della globalizzazione in arte (e delle sue conseguenze)”. Nell’ambito delle iniziative collaterali della Biennale Italia-Cina, il critico d’arte Marco Meneguzzo affronta il tema del sistema dell’arte globalizzato: chi ne ha deciso le regole? E da chi saranno accettate? Con lui sono presenti Giulio Ciavoliello, docente di Storia dell’Arte Contemporanea, e Alberto Saibene, scrittore e consulente editoriale. Appuntamento al Teatrino della Villa Reale di Monza.
Comunicato stampa
Questo libro “parla di un sistema dell’arte occidentale che, non ancora riassestatosi dai rivolgimenti della Postmodernità, si trova oggi a misurarsi con altri modelli di sviluppo solo in apparenza analoghi, ma sostanzialmente forieri di grandi cambiamenti che nel breve-medio periodo potrebbero mettere in discussione proprio lo stesso sistema occidentale”. Così l’autore avvia la sua indagine sulla “mondializzazione” dell’arte, analizzandone il comportamento dinanzi all’allargamento del mercato e alle richieste culturali in continua evoluzione, specie nel momento storico attuale.
Dal passaggio di “capitale dell’arte” da Parigi a New York si arriva a quel “turning point” che sono stati gli anni ottanta, quando l’arte inizia a trasformarsi in business economico oltreché in fenomeno collettivo. E allora ecco l’espansione dell’arte giapponese e del mercato di paesi emergenti quali Brasile, Russia, India e Sudafrica. Questa cronistoria dell’arte non dimentica poi il ruolo della Cina, l’unico sistema in grado forse di competere ad armi (quasi) pari con l’Occidente.
Un altro aspetto che si è ritenuto indispensabile affrontare riguarda le “conseguenze” e le prospettive future di un sistema così globalizzato: tenuto conto delle mutazioni già in essere, l’arte occidentale viene analizzata alla luce di valori acquisiti ex-novo e della capacità di resistere a eventuali, possibili cambiamenti. Aspetti, questi, che inevitabilmente finiscono per influenzare il concetto stesso di arte.