GammaPhì – SeMiEclissi
Esposizione della nuova serie di opere dell’artista pisana Giada Fedeli.
Comunicato stampa
Dal 18 al 30 novembre a La Citè Libreria Caffè di Firenze in mostra le opere di GammaPhì, Alter Ego di Giada Fedeli, artista dalla personalità complessa che non possiamo definire con un solo aggettivo. La pittura, compagna di avventure dell’artista, è il mezzo attraverso il quale indaga sé stessa e l’emisfero femminile, facendo del corpo della donna il protagonista assoluto della sua ricerca e su cui opera degli approfondimenti. Nella recente serie, “MaLeVoglie”, infatti l’analisi passa a concentrarsi sul volto, considerato come un universo in cui viene svelato l’asimmetrismo di ogni figura umana. Volti di donne il cui ipotetico passato le mette in discussione nel presente. Segnati da una “macchia” che la società impone loro per la propria incapacità a stare alle regole. Un segno di trasgressione o anticonformismo per la società, che per l’artista invece non è altro che la manifestazione di una “voglia”. e le parole o i segni che vi gravitano intorno amplificano il significato che vi si cela. Voglie che oggi ci invitano a spingerci fino ai confini di noi stesse per andarvi oltre o, perché no, soltanto per prenderne atto. Sono la rappresentazione di domande o espressioni d’incertezza, che attendono lo spettatore farsi avanti per risolvere il loro enigma esistenziale, intessendo un dialogo empatico con loro, fatto di sguardi e di silenzi. Le voglie poi diventano nero totale, il colore che in sé assorbe tutti i colori e perciò non negativo. La voglia non è più simbolo di diversità, ma la parte più vera, il luogo della verità che nasconde e contiene l’identità autentica e la forza del volto stesso. Ed ecco che l’artista fa un’ulteriore passo avanti nella sua ricerca sul volto con la serie di opere, “SeMiEclissi”, che da il titolo a questa mostra. Dieci opere di questa serie racchiudono in sé l’eclisse interiore di ogni donna; eclissi di luna, che condizionano gli stati emozionali di una donna, nella cui metà in ombra si eclissano proprio quelle emozioni e sentimenti, annunciati allusivamente nella metà in luce, calda e viva, e vengono a galla elementi che ci informano più precisamente, aiutandoci a decifrare, sulla natura delle donne che si lasciano guardare. Ritratti di volti comuni ma anche di volti celebri, ma tutti partono da Icaro, il primo a volare fisicamente, quindi in qualche modo a nascondere se stesso, sottraendosi agli sguardi. Tutte le altre sono sue Sorelle, per metà “volanti” e per metà “terrene”, che non biasimano Icaro, ma anzi lo seguono nei loro voli personali, rimanendo però ben salde alla vita, in cui ognuna di esse ha messo radici, e spiccando il volo solo a metà. Ce lo dicono i paesaggi che si stagliano dietro i volti come cartoline di viaggio, fisico o mentale, di luoghi visitati da queste donne. Altro volto importante è quello dell’eroina Giulietta, che nel nero della notte Riflette ed estende la sua treccia di fil di ferro. È ancora una bambina quando vede sbocciare il suo amore nell’oscurità, senza pace e nascosto agli occhi di tutti; lei a differenza delle altre Sorelle, lascia le sue radici e vola via, seguendo perfettamente le Orme di Icaro. Tutto ciò tradotto con genuinità di tratto e freschezza della composizione, attraverso la visione, spontanea e innocente, dell’artista. I volti si costruiscono per ampie campiture di colore, i cui impasti sono scelti con cura, e per mezzo di dettagli pensati e resi significativi attraverso l’uso di materiali di recupero; mentre i contorni, solidi e netti, delineano e contengono ogni campitura in cui si seziona il volto, ponendo in primo piano quell’asimmetria insita in esso. Ritratti il cui gioco visivo del vedo e non vedo vuole incuriosire e spingere lo spettatore a continuare con la propria immaginazione e il proprio vissuto la metà oscurata di ogni volto, attraverso ciò che sta in luce.