Con i tuoi occhi
Vedere con gli occhi dell’altra. Di quelle donne che hanno subito violenza e che decidono di rompere il silenzio. Di quelle artiste che mirano a dar voce a chi non c’è più, a chi è scomparsa, a chi non ha la forza di denunciare, a chi diviene succube di stereotipi sessisti.
Comunicato stampa
Elina Chauvet | Marta Lodola | Chiara Mu
a cura di Francesca Guerisoli
Milano, Colonne di San Lorenzo | Domenica 18 Novembre 2012 | dalle ore 10 alle 18
Vedere con gli occhi dell'altra. Di quelle donne che hanno subito violenza e che decidono di rompere il silenzio. Di quelle artiste che mirano a dar voce a chi non c'è più, a chi è scomparsa, a chi non ha la forza di denunciare, a chi diviene succube di stereotipi sessisti. Domenica 18 novembre tre interventi artistici di Elina Chauvet, Marta Lodola e Chiara Mu – che si collocano tra etica ed estetica, facendosi intervento critico sul presente – avranno luogo in uno spazio urbano di Milano, le Colonne di San Lorenzo, per gridare insieme alle cittadine e ai cittadini “basta” alla violenza contro le donne.
Il progetto pubblico “Zapatos Rojos” (2009-2012) di Elina Chauvet, composto da centinaia di scarpe da donna rosse, viene allestito per la prima volta in Italia. Realizzata nel 2009 a Ciudad Juarez, la città nello stato del Chihuahua conosciuta come il luogo più pericoloso al mondo per una donna, e in altri stati del Messico e degli Stati Uniti, l'installazione di scarpe raccolte tra amiche e conoscenti attraverso il passaparola rappresenta le donne vittime di violenza in tutto il mondo, e in particolare quelle che perdono la vita sul confine tra il Messico e gli Stati Uniti. Domenica 18 chi lo desidera può unirsi alla rete di solidarietà attivata da "Zapatos Rojos" portando un paio di scarpe rosse, o dipinte di rosso, e collocarlo nel percorso suggerito dall'installazione. Marta Lodola in “Senza Titolo” indossa, una dopo l'altra, decine di collane, simboli di costrizioni sociali e stereotipi di cui la donna deve liberarsi per non arrivare all'immobilità. L'azione artistica performativa “Stigma” di Chiara Mu presenta un intervento relazionale che coinvolge solo la parte maschile dei passanti e prende forma ispirandosi a storie di violenza sulle donne realmente accadute.
Il progetto, voluto dal Comune di Milano, Delegata del Sindaco alle Pari Opportunità Francesca Zajczyk, è curato da Francesca Guerisoli con la collaborazione di CHAN.
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Biografie
Elina Chauvet | Nata a Casas Grandes, Chihuahua (Messico), 1959 - vive a Mazatlan, Sinaloa, (Messico) | Laureata in Architettura all'Universitad Autonoma de Cd. Juarez, Chihuahua, segue successivamente corsi e workshop di pittura, disegno, ceramica, grafica, fotografia e nuovi media. Tra il 1996 e il 2012 il suo lavoro è stato esposto in otto mostre personali e in oltre quaranta collettive negli stati di Sinaloa e Chihuahua, Messico, e Stati Uniti. Ha vinto premi e borse di studio tra cui due borse FOECA Traiettoria creatori (Sinaloa) e una borsa al Festival Burning Man in Nevada, USA. Ha inoltre ricevuto una borsa di studio del Consiglio Comunale per lo sviluppo delle Culture e delle Arti dello Stato di Chihuahua e ha ottenuto due primi posti in concorsi di pittura e sei menzioni d'onore.
Marta Lodola | Nata a Borgosesia nel 1985, vive e lavora a Milano.| Diplomata nel 2011 all'Accademia di Belle Arti di Brera, abbandona progressivamente la pittura per portare avanti la sua ricerca artistica sul corpo attraverso la performance, il video e l'installazione. Ha partecipato a diverse collettive e festival in spazi no profit a Milano, Roma, Napoli, Parigi e Berlino. I lavori di Marta Lodola sono accomunati dall'uso espressivo e dall'indagine del corpo, utilizzato come soggetto e oggetto di azioni artistiche e performance volte a indagare il rapporto del corpo con il contesto sociopolitico in cui vive.
Chiara Mu | Nata a Roma nel 1974, vive e lavora tra Roma e Londra | Diploma in Scenografia all'Accademia di Belle Arti di Roma, nel 2002 si trasferisce a Londra, dove consegue il Master in Fine Arts al Chelsea College of Art and Design. Lavora tra Londra e Roma, collaborando con spazi espositivi no profit e gallerie, tra cui Condotto C (Roma), Galleria Edieuropa (Roma), Cambridge Artworks Gallery (Cambridge), Five Years Gallery (Londra). Chiara Mu opera esclusivamente nell'ambito di interventi specifici su luoghi o situazioni, utilizzando installazioni e performance come modalità preferenziali di lavoro. La sua attenzione verte nel configurare e realizzare strategie relazionali tra lo spazio e il pubblico, attivando nell'incontro il senso del proprio intervento.