FW2013RTW (Kudos)
Federica Schiavo Gallery è felice di presentare FW2013RTW (Kudos), una mostra collettiva organizzata da Gasconade. La mostra prende le mosse dalla volontà di stimolare un dialogo tra artisti appartenenti a due scene locali, separate alla nascita dalle storiche mitologie antagoniste che connotano le città nelle quali sono emerse, Milano e Roma – opinioni da ‘italietta’ che ancora trovano credito, nonostante i 165 minuti che oggi i treni ‘Fecciarossa’ impiegano per connettere le due città.
Comunicato stampa
Federica Schiavo Gallery è felice di presentare FW2013RTW (Kudos), una mostra collettiva organizzata da Gasconade, che include opere di Marco Basta, Michele Manfellotto, Beatrice Marchi, Matteo Nasini, Federico Proietti, Andrea Romano e Davide Stucchi.
La mostra prende le mosse dalla volontà di stimolare un dialogo tra artisti appartenenti a due scene locali, separate alla nascita dalle storiche mitologie antagoniste che connotano le città nelle quali sono emerse, Milano e Roma – opinioni da ‘italietta’ che ancora trovano credito, nonostante i 165 minuti che oggi i treni ‘Fecciarossa’ impiegano per connettere le due città. Gli artisti invitati si trovano così a interpretare la mostra come un contesto nel quale le singole individualità sono messe in discussione dall'essere allo stesso tempo membri di una comunità, sia essa definita da un contesto geografico di appartenenza o, in maniera più complessa, da un immaginario, vocabolario e stile condivisi.
La dialettica tra mitologie individuali e collettive è di conseguenza la tematica che più di altre la mostra prova ad affrontare: qui la delineazione di sistemi simbolici e narrativi si impone non solo come volontà di arginare lo svuotamento di significati di cui soffre l'intero spettro delle rappresentazioni e narrazioni religiose, storiche e culturali; ma soprattutto come un'occasione per stabilire scenari di comunione, empatia e fiducia reciproca.
Il titolo della mostra ricalca le sigle con le quali si denominano le collezioni prêt-à-porter. L'espressione tra parentesi – un termine inglese, derivato dal greco κῦδος "gloria", che significa "prestigio, fama" – ammicca ai titoli che alcuni stilisti danno alle singole collezioni, informazioni raramente di dominio pubblico, necessarie invece ai fini dell'interpretazione critica della collezione, laddove evocano l'immaginario (e quindi il panorama socioculturale) che lo stilista ha scelto di indagare. Nel titolo della mostra quindi una dimensione estremamente temporale, quale quella della collezione stagionale, è contrapposta al senso della storia.
Nello stimolare una riflessione sull'idea di condivisione tramite simbologie, narrazioni e attitudini, la mostra tenta quindi di far emergere un linguaggio generazionale, da intendere come intrinseco alla crescita culturale dell'individuo e necessario alla determinazione del suo ruolo nella società.
Marco Basta crea opere nelle quali il sé dell'artista si riflette nel suo immediato intorno. Il disegno – su carta o tessuto, in alcuni casi realizzato in digitale tramite tavoletta grafica – è il suo mezzo prediletto; Basta vi ricorre per rappresentare immagini indici di una certa fragilità e caducità delle emozioni, malinconiche eppure estremamente lucide nell'esattezza del tratto e nell'articolazione della composizione, come se fossero appunto una sintesi tra istintualità e codici comportamentali.
Le opere video di Michele Manfellotto includono materiale prevalentemente girato dall'artista, al fine di costruire una documentazione del suo vissuto interpolato a quello della collettività. Nelle immagini che l'artista accumula, la vita di tutti i giorni è restituita attraverso i canoni dei mass-media, contribuendo a delineare un flusso di vissuto e non-vissuto, documento e mito.
Beatrice Marchi indaga alcuni vicoli ciechi nei quali incorre la definizione dell'identità, soprattutto nell'ambito dell'adolescenza: tematiche come insicurezza, turbamento, sono evocate in parallelo a quelle di classe sociale e di ruolo. Attraverso numerosi mezzi, tra i quali fotografia e performance, Marchi ironizza sull'immagine mediatizzata dell'adolescente e sugli status e style-symbol che ricorrono nella società italiana.
Nella sua pratica artistica Matteo Nasini persegue una riflessione sul suono come fenomeno fisico e culturale. Le sue opere sono spesso strumenti musicali artigianali, che l'artista concepisce come ibridi tra sculture e utensili, e include in installazioni più complesse, opere video o performance di gruppo. A queste opere affianca altri artefatti che richiamano certe manifatture della cultura popolare, nelle quali il lavoro di creazione condotto intimamente in prima persona è messo a confronto con una pluralità di narrazioni.
Federico Proietti ibrida costantemente diverse discipline, in primis le arti visive e il graphic design. Nella sua pratica Proietti opera spesso come un art-director, applicando quindi le strategie del marketing di definizione e comunicazione di un brand a contesti alieni a quei processi: così facendo, l'artista svela la velleità insita nelle estetiche dominanti e l'eventuale necessità di abbracciarle unicamente in quanto linguaggi di maggioranza.
Andrea Romano indaga le dinamiche della rappresentazione all’interno di contesti nei quali sono in vigore sistemi simbolici complessi, come quello delle arti visive appunto. Le sue opere più ricorrenti sono disegni a matita e vetri decorati incorniciati in pietre dure, nelle quali Romano inscena un legame indissolubile tra un'immagine e il suo sostegno; o sculture in PVC che similmente echeggiano rapporti di forze ambigui tra più elementi. Animali che adducono a una certa leziosaggine nei disegni, o nastri di raso che intersecano le sculture, sono tutti fattori che mirano a "mettere in evidenza" la vulnerabilità dei loro supporti.
Davide Stucchi ricorre spesso nella sua pratica artistica alla collaborazione con altre figure professionali dell'industria creativa, al fine di mettere in discussione le modalità e le tecniche della produzione visiva nella contemporaneità. Ammiccando alla pubblicità e alla moda, il suo lavoro racconta come l'estrema diffusione delle tecnologie creative comporta un'altrettanto diffusa povertà estetica, tale da mettere in discussione l'annoso contrasto tra modalità produttive D.I.Y. e professionalismo, cultura underground e mainstream.
BIOGRAFIE
Marco Basta (1985, Milano) Mostre personali: Monica De Cardenas, Project Room, Milano, 2012; Gasconade, Milano, 2012; DNA, Venezia, 2011. Mostre collettive: Galleria d'Arte Moderna, Milano, 2012; Palazzo Re Rebaudengo, Guarene d'Alba, 2011.
Michele Manfellotto (1977, Roma) Mostre collettive: Macro Testaccio, Roma, 2012; Museo di arte contemporanea di Villa Croce, Genova, 2012; Istituto Italiano di Cultura, Los Angeles, USA, 2011.
Beatrice Marchi (1986, Gallarate) Mostre collettive: Galleria d'Arte Moderna, Milano, 2012; Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino, 2012; 1m3, Losanna, Svizzera, 2012; Gum Studio, Carrara, 2011; Villa Romana, Firenze, 2011; UniCredit Studio, Milano, 2011; Galleria Room, Milano, 2010.
Matteo Nasini (1976, Roma) Mostre collettive: Macro Testaccio, Roma, 2012; Nomas Foundation, Roma, 2012; Museo di arte contemporanea di Villa Croce, Genova, 2012; Istituto Italiano di Cultura, Los Angeles, USA, 2011; Museo della Bora, Trieste, 2009.
Federico Proietti (1987, Roma) Mostre collettive: Klingspor Museum, Offenbach am Main, Germania, 2012; Basis, Francoforte, Germania, 2012.
Andrea Romano (1984, Milano) Mostre personali: Gasconade, Milano, 2011. Mostre collettive: La Maison Rouge, Parigi, Francia, 2012; Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia, 2012; Fondazione Brodbeck. Catania, 2012; Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino, 2012; 1m3, Losanna, Svizzera, 2012; Gum Studio, Carrara, 2010.
Davide Stucchi (1988, Milano) Mostre personali: Spazio Cabinet, Milano, 2012; Plusdesign, Milano, 2012; UniCredit Studio, Artissima 18, Torino, 2011. Mostre collettive: La Triennale, Milano, 2012; Galleria d'Arte Moderna, Milano, 2012; 1m3, Losanna, Svizzera, 2012; Villa Romana, Firenze, 2011; UniCredit Studio, Milano, 2011.
Federica Schiavo Gallery is proud to present FW2013RTW (Kudos), a group exhibition organized by Gasconade which includes works by Marco Basta, Michele Manfellotto, Beatrice Marchi, Matteo Nasini, Federico Proietti, Andrea Romano and Davide Stucchi.
The exhibition comes from the idea of stimulating a dialogue between artists belonging to two different local scenes, Milan and Rome, cities which from their birth have been historical and mythological rivals. The artists find themselves interpreting the exhibition as a context in which the single individualities are confronted by the fact that they are simultaneously part of a community, which is either defined by a geographic belonging or, in a more complex manner, by one which is imaginary, vocabulary or of common styles.
The exhibition more than anything tries to explore the dialectic between individual and collective mythologies. The artists create new symbolic and narrative systems not only with the aim of controlling the loss of meaning which afflicts religious, historical and cultural representations and narratives; but especially to create an opportunity to establish scenes of communion, empathy, and mutual faith.
The title of the exhibition is an acronym for the initials of the prêt-à-porter collections. The expression Kudos – an English term derived from Greek κῦδος “glory” which means “prestige, fame”– refers to the titles, which some stylists give to their collections. These titles, which are rarely of public domain, are necessary for the critical interpretation of the collection as they evoke the imaginary (and thus the socio cultural panorama) which the stylist has chosen to explore. In the title of the exhibition the extremely temporal dimension, as the one of seasonal collection, contrasts with the sense of history.
By stimulating reflection on the idea of sharing through narrations, attitudes and symbols, the exhibition attempts to show a generational lexicon which is intrinsic to the cultural growth of the individual and necessary for the determination of his role within society.
Marco Basta makes works where the artist’s himself is reflected on his environment. The drawing – on paper or on fiber, sometime digitally realized through a graphic pad – is the Basta’s favourite media and he uses this technique for representing images characterized by emotional fragility and caducity. These images are gloomy but nevertheless extremely lucid both in sharpness of lines and articulation of compositions, as though they would be a synthesis between instinct and behavioural codes.
The Michele Manfellotto‘s videos include materials mainly shot by the artist with the intention of doing a documentation of his personal experiences interpolated to the lived experience of the community. In the images the artist collects, the everyday life is given back through the mass-media codes outlining a flow of lived and not lived experiences, document and myth.
Beatrice Marchi investigates some blind alleys involved with the definition of identity, especially in the circle of the teenage years: subjects such as lack of self-confidence or turmoil run parallel to matters of social class and roles. Through numerous medias such as photography and performance, Marchi is ironic about the image of adolescence conveyed by the communication media and about status and style-symbols recurrent in the Italian society.
Through his practice Matteo Nasini pursues a reflection on sound as a physical and cultural phenomena. His works are often hand-crafted musical instruments conceived by the artist as a hybrid between sculptures and tools regularly included in elaborated installations, videos or group performances. Beside these works Nasini creates other artefacts that recall certain types of manufactures from the popular culture where his intimate creative work faces a pluralism of narratives.
Federico Proietti always crossbreeds diverse disciplines, in primis the visual arts and graphic design. In his practice, Proietti often works as an art-director applying the marketing strategies for defining and communicating a brand into a context definitely far from those processes. In doing so, the artist reveals the fanciful ambitions of the dominant aesthetics and the potential need of embracing them only because they represent the language of the majority.
Andrea Romano investigates the dynamics of representation into places characterized by complex symbolic systems such as the visual arts field. His more recurrent works are pencil drawings and decorated glasses with hard stone frames in which Romano puts on an indissoluble bond between the image and its support. He also produces PVC sculptures which similarly resonates with the ambiguous relations of power among several elements. The affectation of his drawing of animals or the satin ribbons that intersect his sculptures are elements which aim to highlight the vulnerability of their supports.
Davide Stucchi in his practice often looks at collaborations with other professional figures into the creative industry in order to bring into question the conditions and techniques of the contemporary visual arts. Winking at the advertising and fashion languages, Stucchi’s work tells how the extreme spread of creative technologies achieves a widespread lack of aesthetic that bring into discussion the aged-old conflict between professionalism and a D.I.Y. creative approach, and more in general between underground e mainstream cultures.
BIOGRAPHIES
Marco Basta (1985, Milan) Solo exhibitions: Monica De Cardenas, Project Room, Milan, 2012; Gasconade, Milano, 2012; DNA, Venice, 2011. Group exhibitions: Galleria d'Arte Moderna, Milan, 2012; Palazzo Re Rebaudengo, Guarene d'Alba, 2011.
Michele Manfellotto (1977, Rome) Group exhibitions: Macro Testaccio, Rome, 2012; Museo di arte contemporanea di Villa Croce, Genua, 2012; Istituto Italiano di Cultura, Los Angeles, USA, 2011.
Beatrice Marchi (1986, Gallarate, Varese) Group exhibitions: Galleria d'Arte Moderna, Milan, 2012; Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Turin, 2012; 1m3, Lausanne, Switzerland, 2012; Gum Studio, Carrara, 2011; Villa Romana, Florence, 2011; UniCredit Studio, Milan, 2011; Galleria Room, Milan, 2010.
Matteo Nasini (1976, Rome) Group exhibitions: Macro Testaccio, Rome, 2012; Nomas Foundation, Rome, 2012; Museo di arte contemporanea di Villa Croce, Genua, 2012; Istituto Italiano di Cultura, Los Angeles, USA, 2011; Museo della Bora, Trieste, 2009.
Federico Proietti (1987, Rome) Group exhibitions: Klingspor Museum, Offenbach am Main, Germany, 2012; Basis, Frankfurt, Germany, 2012.
Andrea Romano (1984, Milan) Solo exhibitions: Gasconade, Milan, 2011. Group exhibitions: La Maison Rouge, Paris, France, 2012; Fondazione Bevilacqua La Masa, Venice, 2012; Fondazione Brodbeck. Catania, 2012; Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Turin, 2012; 1m3, Lausanne, Switzerland, 2012; Gum Studio, Carrara, 2010.
Davide Stucchi (1988, Milan) Solo exhibitions: Spazio Cabinet, Milan, 2012; Plusdesign, Milan, 2012; UniCredit Studio, Artissima 18, Turin, 2011. Group exhibitions: La Triennale, Milan, 2012; Galleria d'Arte Moderna, Milan, 2012; 1m3, Lausanne, Switzerland, 2012; Villa Romana, Florence, 2011; UniCredit Studio, Milan, 2011.