Mauro Bonaventura – Reticola-Mente
Una gruppo di sculture in vetro con le quali l’artista indaga se stesso e la sua condizione attraverso la rappresentazione del ‘pensiero ipotetico’, che genera poi l’atto creativo.
Comunicato stampa
Dal 23 novembre 2012 al 6 gennaio 2013, presso gli spazi della galleria d’arte contemporanea Venice Projects, avrà luogo la mostra personale di Mauro Bonaventura dal titolo Reticola-Mente. La selezione di lavori esposti in questa occasione intende focalizzare l’attenzione su una nuova lettura dell’opera di questo artista veneziano, primo artista locale ad essere ospitato negli spazi della galleria Venice Projects.
Nonostante l’abile tecnica di lavorazione a lume del vetro muranese, che consente al maestro vetraio e artista di realizzare composizioni complesse e di grandi dimensioni pur non perdendo mai di vista la raffinatissima fattura e l’attenzione per gli aspetti e le caratteristiche tecniche della materia; in questo caso, l’obiettivo è focalizzato sull’esplorazione della profondità del suo lavoro dal punto di vista concettuale e perché no scientifico. “La creatività si può qualificare come un genere di razionalità non sistematica e non deterministica, suscitata da eventi nuovi che costituiscono degli indizi preziosi in quanto predispongono il soggetto a considerare nuove ipotesi, nuove vie, diverse da quelle già collaudate.”
Partendo da questa definizione, l’artista indaga se stesso e la sua condizione attraverso la rappresentazione del “pensiero ipotetico”, che genera poi “l’atto creativo”. Il pensiero ipotetico, ovvero la capacità di prevedere, immaginare e rielaborare gli stimoli è una caratteristica essenziale di qualsiasi espressione artistica e viene rappresentata da Bonaventura come l’intricato reticolo di neuroni e sinapsi, tra i quali l’uomo e artista cercano di perdersi o districarsi. Il cervello, quindi, per Mauro Bonaventura acquisisce una centralità concettuale ed estetica fondamentale. Sede deputata all’assorbimento e rielaborazione dei messaggi, la mente rappresenta uno spazio sacro, trasparente e infinito da contrapporre al corpo, che con la sua fisicità e quindi finitezza, delinea bene la controparte profana dell’essere umano.
Mauro Bonaventura: nasce a Venezia nel 1965. Nel 1983 dopo essersi diplomato in Elettronica e in attesa del primo impiego, per puro caso va a lavorare presso una fornace veneziana come garzone. Dopo solo pochi mesi di pratica abbandona la vetreria e concentra tutte le energie sulla lavorazione a lume, che diventa il suo primo e unico mestiere. Nel 2003 si iscrive al Liceo Artistico e ottiene il Diploma dopo aver studiato disegno, scultura, pittura, anatomia. I suoi lavori e soprattutto le sue sfere sono esposti in importanti gallerie d' arte e musei di tutto il mondo.