Giuseppe Spagnulo – Sole rosso sole nero
Con Le opere “Sole rosso” e “Sole nero” , da cui il titolo della mostra, Spagnulo fa sua una delle forme simboliche più conosciute e antiche del mondo; ad interessare l’artista è l’immagine del sole intesa come simbolo ancestrale, archetipo collettivo che, nel suo lavoro, si traduce in scultura.
Comunicato stampa
La storia dell’arte è la depositaria di tutti i modelli ed archetipi di una civiltà ed è attraversata da coordinate concettuali e da codici visuali che si reggono su relazioni culturali quanto umane.
Il percorso espressivo di Giuseppe Spagnulo sembra voler incarnare sin dagli esordi questo assunto.
Un motivo conduttore dell’arte di Spagnulo è, sempre più spesso, il dialogo fra le parti;
il risultato è un lavoro che porta insieme pittura e scultura, nella condivisione dei rapporti di forza-fragilità, di pieno-vuoto.
I materiali impiegati dall’artista per tracciare il suo segno sulla carta sono l’ossido di ferro, la sabbia di vulcano ed il carbone mentre per la scultura, la terracotta o il metallo. In entrambi i casi si tratta di materiali primitivi dell’attività umana per antonomasia; essi sono, per così dire, metafore dell’atto originario del modellare e sono accomunati da un carattere arcaico.
Con Le opere “Sole rosso” e “Sole nero” , da cui il titolo della mostra, Spagnulo fa sua una delle forme simboliche più conosciute e antiche del mondo; ad interessare l’artista è l’immagine del sole intesa come simbolo ancestrale, archetipo collettivo che, nel suo lavoro, si traduce in scultura.
Entrambi le sculture, sole rosso- realizzato in terracotta e, sole nero- forgiato nell’ acciaio, dialogano con l’ampia superficie dipinta su cui poggiano.
Per questo egli potrebbe essere definito uno sciamano operante nei centri di elaborazione simbolica ed intellettuali, coordinando così le credenze del mondo. Tuttavia il suo sapere deriva da principi e cause primordiali, da quel totalmente oscuro e meravigliante che è il mistero del tempo. Questo mistero meravigliante Giuseppe Spagnulo lo trova nella natura e nel mito, egli attinge alla realtà dei fenomeni e produce lavori pieni di stupore, comprensibili, ma impregnati di ragioni nascoste. Le sue opere irrompono a muro o a pavimento, quali segni di un passato futuribile, e come raffigurazioni animate che sembrano aver vinto tutte le forze di gravità e di razionalizzazione visiva. Seppure estremamente essenziali, tanto da arrivare ad assottigliare l’esperienza stessa del percepire e del sentire, questi lavori nascono nell’ambito di una “ricchezza” naturale e polarizzano energie sbalorditive.