Collezionismi#2 – Arte a Roma 1960–2001
Collezionismi#2, secondo appuntamento del programma, propone una nuova fase ripensando in modo più articolato il rapporto tra istituzione pubblica e collezionismo privato e concentrandosi su di una prospettiva storica che a partire dai primi anni Sessanta giunge sino ai nostri giorni.
Comunicato stampa
Il MACRO presenta dal 29 novembre 2012 al 26 maggio 2013 Ritratto di una città. Arte a Roma 1960 – 2001, una mostra che intende delineare con parole e immagini 40 anni di storia dell’arte in città, restituendone anche il ricco contesto culturale.
La mostra è pensata come un grande atlante visivo che si articola con una timeline e oltre 50 opere, fra sculture, installazioni e dipinti. La timeline, un percorso con foto, video, manifesti e documenti, si sviluppa sulla parete più grande della sala Enel (lunga circa 45 metri), instaurando un dialogo continuo con le opere, allestite secondo una divisione cronologica.
La mostra, secondo appuntamento del programma Collezionismi, inaugurato con l’esposizione delle collezioni Berlingieri, ne propone una nuova fase, in cui il rapporto tra istituzione pubblica e collezionismo privato si sviluppa in modo più articolato, assumendo una prospettiva storica. Ritratto di una città vuole immaginare una collezione costituita principalmente da prestiti e contributi delle tante realtà private protagoniste dell’arte a Roma in questi anni - collezionisti, gallerie, critici, curatori e gli stessi artisti - oltre ad alcune opere della collezione del museo.
Una collezione viva, in continua evoluzione, che mira a restituire la memoria artistica della città, un progetto collettivo realizzato attraverso coloro che ne sono stati i protagonisti e per cui il museo oggi si pone come punto di riferimento istituzionale e scientifico per ricostruirne e preservarne la storia.
Pur conservando una linearità storiografica, le opere e i documenti transitano dagli anni Sessanta ai nostri giorni, libere di dialogare tra loro, suggerendo inattese collisioni figurali, spezzando alcune volte la linearità dello sviluppo cronologico, infrangendo le gerarchie per arrivare a nuovi scorci inesplorati.
L’allestimento è inoltre pensato per essere continuamente aggiornato e implementato, sia nella sezione documentaristica che nella rotazione delle opere in mostra.
Con questa mappatura geografica e storica sulle realtà artistiche di Roma - che ne hanno e ne stanno costituendo la storia – il MACRO diventa un grande laboratorio di ricerca in grado di fornire un servizio scientifico e critico permanente sulle varie opere e documenti che, di volta in volta, saranno dati in prestito o donati al museo.
Un ricco programma di conferenze accompagnerà tutto il periodo di apertura della mostra.
Roma, novembre 2012