Marcello Jori – Palle Presepe
Natale speciale alla GAM. Per la prima volta il Museo allestisce nell’atrio un albero di Natale d’Artista, decorato con le “Palle Presepe” che Marcello Jori ha creato per Alessi, eccellenza del design italiano, e LPWK di Laura Polinoro
Comunicato stampa
Natale speciale alla GAM. Per la prima volta il Museo allestisce nell'atrio un albero di Natale d'Artista, decorato con le “Palle Presepe” che Marcello Jori ha creato per Alessi, eccellenza del design italiano, e LPWK di Laura Polinoro.
Le “Palle Presepe”, opere/addobbi natalizi di Marcello Jori coniugano la tradizione decorativa del presepe e dell’albero di Natale in un’opera innovativa dove sono protagoniste le figure principali del presepio: Gesù Bambino, Maria, Giuseppe, il Bue, l’Asinello, un Angioletto, i Re Magi, Gaspare, Melchiorre e Baldassare, e la Stella Cometa che li guida. Marcello Jori attua una rilettura dei riti natalizi tradizionali reinventandoli alla luce di un linguaggio contemporaneo e innovativo. Piccole opere in vetro soffiato, dominate dalle tinte argento e oro, rivelano l’accurata ricerca artistica e la preziosità tecnica.
L’albero d’artista della GAM accoglierà i visitatori del museo durante tutte le festività natalizie con un augurio speciale all’insegna della creatività artistica.
Il progetto della GAM sarà contemporaneamente realizzato anche da Museion di Bolzano e dal Mambo di Bologna.
Marcello Jori, nato a Merano il 12 dicembre 1951, vive e lavora a Bologna. Jori dopo la laurea al DAMS inizia nel 1977 la sua attività di artista, che lo porterà ad esporre in gallerie e musei nazionali ed esteri. Dalla metà degli anni Settanta Jori muove i primi passi prendendo l'avvio da certe premesse concettuali, ma subito se ne distacca per violarne lucidamente gli aspetti più freddi ed austeri nel tentativo di infondere all'opera d'arte una nuova linfa vitale. Si tratta di lavori fotografici dove egli interviene su alcuni capolavori del passato interpretandoli testualmente: l'arte viene in tal modo restituita al mondo, l'artista "ridà corpo" ai quadri e ne prende possesso facendoli ritornare veri. E così accade che un dipinto astratto che evoca il tramonto venga esposto alla luce ed ai colori di un reale tramonto ("Tramonto sul mare" sul mare al tramonto, 1976).
Nel 1979 Jori si ritrae in cima ad una scala nell'atto di dipingere la caduta dell'angelo, opera a contatto celeste, che segna una svolta nel suo percorso artistico, ed è animato da una nuova vivacità espressiva che lo accompagnerà per tutto il decennio successivo. È in questa fase che l'esperienza della pittura diviene centrale nella sua evoluzione creativa: sono gli anni delle "scritture", vorticose e fluttuanti parole sospese tra lo spazio fisico e quello mentale dell'artista. Parole che vengono, poi, ingabbiate negli edifici policromi dei "Teatrini", sgargianti architetture in movimento che preludono ai volumi delle successive serie dei "cristalli" e delle "gioie", piccole geometrie incantate e caleidoscopiche. (Marcello Jori)