Luca Matti – Nuovimondi
Con la mostra Luca Matti. Nuovimondi il CAMeC dà seguito alla nuova formula di premio artistico che consiste nella produzione di una personale dedicata all’artista vincitore della rassegna annuale Settembre d’Arte. Il museo acquisisce l’opera premiata e si assume il compito di documentare con una personale il lavoro dell’autore selezionato dalla giuria tecnica.
Comunicato stampa
Con la mostra Luca Matti. Nuovimondi il CAMeC dà seguito alla nuova formula di premio artistico che consiste nella produzione di una personale dedicata all’artista vincitore della rassegna annuale Settembre d’Arte. Il museo acquisisce l’opera premiata e si assume il compito di documentare con una personale il lavoro dell’autore selezionato dalla giuria tecnica.
Luca Matti è risultato validissimo vincitore insieme a Giovanni Campus - esposto al CAMeC dal 9 settembre all’11 novembre 2012 - dell’edizione Settembre d’Arte 2011.
Nuovimondi è la serie più recente realizzata da Matti tra il 2011 e il 2012: scenari metropolitani di una nuova panagea sovra urbanizzata in cui rapidamente i continenti si stanno ricongiungendo a causa di uno sviluppo edilizio fuori controllo.
Un po’ grafica, un po’ film, un po’disegno, un po’ fumetto – rigorosamente in bianco e nero – l’opera di Luca Matti è una nuova interpretazione del mondo alla Blade Runner in cui l’uomo – inghiottito dalla ‘macchina città’ – è continuamente evocato senza mai comparire. Piccole finestre – che punteggiano fittamente l’agglomerato urbano – si sostituiscono a lui, moltitudine di un’umanità ormai grigia e spenta.
Il suo tratto nervoso, quasi espressionista, diventa una condizione esistenziale che delinea un apocalittico universo buio.
In mostra l’uomo viene evocato attraverso grigi disegni a lapis in cui il volto è ridotto a scarno ologramma e dove l’unica azione che sa ancora compiere è quella di scappare.
cenni biografici
Luca Matti nasce nel 1964 a Firenze, dove vive e lavora. Si occupa per lungo tempo di fumetto, illustrazione e grafica, collaborando con riviste e case editrici.
Dal 1988 si dedica alla pittura e alla creazione di opere scultoree in camera d’aria.
Dal ’94 il suo lavoro si concentra su tematiche legate al rapporto dell’uomo con la città, utilizzando esclusivamente due colori: il bianco e il nero.
Con gli anni ha composto un’iconografia di oggetti e interni domestici, di panorami urbani e di figure a metà tra l’uomo e l’insetto.
Nel suo lavoro non ci sono confini tra disegno, incisione, pittura, video animazione e scultura. I vari linguaggi si condizionano e si contaminano tra loro, dando vita a un universo fatto di storie, suggestioni, sogni: una fiction in bianco e nero.