Makio Manzoni – To be

Informazioni Evento

Luogo
NINA DUE
Via Carlo Botta 8, Milano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
01/12/2012

ore 16

Artisti
Makio Manzoni
Generi
arte contemporanea, performance - happening, personale

Nel lavoro di Makio Manzoni (1973) non vi è una visibile distinzione tra attività pratica ed estetica. Makio Manzoni lavora dal 2001 in alcune scuole della provincia di Lecco, a contatto con bambini e ragazzi di origini, culture e capacità diverse, e insieme a loro cerca di costruire nel territorio un’identità sociale in cui la diversità sia l’elemento fondante.

Comunicato stampa

La galleria Nina Due invita a un happening con partecipazione del pubblico sabato 1 dicembre 2012 alle ore 16. Verrà presentato un progetto speciale, per questa volta con un artista italiano, Makio Manzoni , che rimarrà in mostra fino al 15 gennaio 2013.

Nel lavoro di Makio Manzoni (1973) non vi è una visibile distinzione tra attività pratica ed estetica. Makio Manzoni lavora dal 2001 in alcune scuole della provincia di Lecco, a contatto con bambini e ragazzi di origini, culture e capacità diverse, e insieme a loro cerca di costruire nel territorio un’identità sociale in cui la diversità sia l’elemento fondante. In To be questa pratica quotidiana è diventata un’opera d’arte dove il valore essenziale non è nel risultato, ma nel processo del costruire insieme, nella realizzazione di una grande metafora dello spazio sociale in cui le differenze siano visibili, vissute, ma non divisorie. Una lunga fila di parallelepipedi di legno, abete grezzo, di altezza da 20 cm a 4 m, viene disposta di fronte alla galleria. Ogni partecipante prende il suo podio, lo porta all’interno della galleria e vi sale sopra. In questo modo, gradualmente e inaspettatamente, si forma una città di legno nella quale ognuno trova una sua posizione, sceglie una distanza, vive un contatto con i suoi vicini. Il senso dell’opera è proprio nella relazione che si instaura con gli altri, che non si trasformano in “sculture viventi”, ma permettono all’arte di recuperare la sua originaria funzione sociale ed identitaria. Sul legno si crea un Io che non è individuale, personale, ma diventa un Io sociale. Il legno, anonimo, pur conservando la sua unicità e le sue differenze, annulla il concetto di casa come status symbol e lo riporta al punto di partenza, si fa habitat, possibilità di abitare e di vivere insieme.