Carlo Spiga – Makika
“Makika” è il titolo della mostra personale che Carlo Spiga presenta negli spazi della Galleria Cart proponendo la sua più recente produzione con istallazioni, suoni e una ventina di lavori della serie “ They Live!”.
Comunicato stampa
“Makika” è il titolo della mostra personale che Carlo Spiga presenta negli spazi della Galleria Cart proponendo la sua più recente produzione con istallazioni, suoni e una ventina di lavori della serie “ They Live!”.
Nella prima sala viene proposto quasi un hortus conclusus costituito da due basse pareti in mattoni forati che si intersecano creando una zona separata, quasi protetta, che invita alla sosta. Lì infatti sono disposti alcuni cuscini sui quali adagiarsi per ammirare da vicino le opere delle serie “They Live!” collocate sulle pareti a mattoni grezzi dell’istallazione, mentre una musica composta da suoni reiterati e profondi, propri dell’espressione musicale primitiva e popolare, si diffonde nell’ambiente.
“They Live!” : accumuli di sagome di carta di figure umane acefale recuperate da vecchie riviste e trattenute insieme da oggetti di scarto, talvolta rotti, talvolta ritrovati addirittura in discarica, che riconquistano nuova vita e dignità con una differente funzione.
Come puntualmente rileva Andrea Lacarpia, curatore della mostra, nel testo che accompagna l’esposizione “il suono è elemento centrale anche della seconda istallazione, costituita da un aspirapolvere posto in piedi su un podio decorato come gli edifici sacri dell’Asia centrale. Data la posizione ieratica all’interno della sala … l’istallazione assume una valenza totemica.
L’aspirapolvere, collegato ad un modulatore che riduce l’apporto di energia elettrica, e attivato da un sensore, produce una melodia simile all’antico canto difonico Kargyraa, armonia vocale ottenuta con una particolare tecnica … come strumento preferenziale per la comunicazione con gli spiriti della natura. Il rumore dell’oggetto in funzione … diventa un canto sacro che immerge in uno spazio contemplativo, inaspettatamente ottenuto attraverso uno dei più noti simboli della civiltà dei consumi.”
“Carlo Spiga nella sua ricerca rilegge diverse forme della tradizione, intesa come trasmissione di una eredità culturale, accostando e amalgamando contemporaneamente situazioni attuali e lontane nello spazio e nel tempo.”
Makika è il nome dato da Carlo Spiga alla sua chitarra, acquistata in un mercatino, che l’artista porta sempre con sé in ogni suo viaggio, reale o immaginario.